Mancini e la bandiera post Roma-Lazio, Procura Figc apre fascicolo di approfondimento

il caso

Il presidente della Figc Gravina, a margine dell'evento di inaugurazione del nuovo centro sportivo del Palermo, ha annunciato che la Procura Figc ha aperto un fascicolo per approfondire l'episodio che ha visto protagonista Gianluca Mancini post Roma-Lazio: al vaglio del procuratore federale Giuseppe Chiné potrebbe finire l'esultanza del difensore che al termine del derby ha sventolato una bandiera della Lazio con sopra raffigurato un topo. Ecco cosa rischierebbe in base ai precedenti

GLI HIGHLIGHTS DI ROMA-LAZIO

Ha segnato il gol decisivo che ha riportato la Roma a vincere una Stracittadina, ma il derby di Gianluca Mancini sarà ricordato anche per l'esultanza al triplice fischio con i tifosi e per quella bandiera con i colori della Lazio e il disegno di un topo, sventolata per qualche istante. Un gesto che ha fatto discutere e che ora è oggetto di approfondimento da parte della Procura Figc. La conferma è arrivata dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: "Sono stato informato che la Procura ha aperto un fascicolo, è in atto una verifica", ha detto il numero uno del calcio italiano rispondendo ai cronisti a margine dell'inaugurazione del nuovo centro sportivo del Palermo.

Cosa rischia Mancini

La Procura federale ha aperto un fasciolo di approfondimento sull'episodio per verificare una presunta violazione dell'articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva, che fa riferimento al dovere per i tesserati di tenere una condotta ispirata "ai principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva". Ma cosa rischierebbe, nel caso, Mancini? Si va da un'ammenda a una squalifica. Il primo è lo scenario più probabile, almeno a giudicare dagli ultimi precedenti. Vediamoli qui di seguito.

I precedenti

L'ultimo precedente in ordine di tempo con violazione dell'articolo 4 riguarda Francesco Acerbi, che lo scorso 10 febbraio in Roma-Inter fece un dito medio ai tifosi giallorossi dopo aver segnato il gol dell'1-0 in risposta ad alcuni insulti provenienti dalla Tribuna Monte Mario. Il difensore nerazzurro patteggiò, 'cavandosela' con una multa di 5 mila euro. Stessa pena due anni fa per lo striscione anti-Inter mostrato da alcuni giocatori del Milan durante la festa scudetto: anche in quel caso Theo Hernandez, Krunic, Maignan e Tonali patteggiarono e furono sanzionati con varie ammende: il bosniaco, oggi al Fenerbahce, prese 5 mila euro, 4 mila euro la multa comminata agli altri tre compagni di squadra. Nell'occasione anche il Milan fu sanzionato per responsabilità oggettiva con un'ammenda di 12 mila euro. Ecco che, anche per Mancini, sempre che venga aperta un'indagine a suo carico, lo scenario più plausibile sembra essere quello del patteggiamento, con conseguente multa (e nessuna squalifica).

Mancini immortalato mentre sventola la bandiera post Roma-Lazio - ©Ansa

L'episodio e le scuse 

Dopo il derby Mancini e i giocatori della Roma sono andati a festeggiare sotto la Curva Sud insieme con i propri tifosi. A un certo punto uno di loro ha passato al difensore la bandiera incriminata (con i colori della Lazio e il topo), che Mancini ha sventolato per qualche secondo prima di restituirla, forse dopo aver realizzato bene cosa ci fosse raffigurato. "Non volevo offendere nessuno, ho preso la prima bandiera che mi hanno dato", si è scusato il centrale di De Rossi ai canali ufficiali del club. Lo sfottò non è ovviamente piaciuto ai giocatori della Lazio e ora è finito sotto la lente di ingrandimento della Procura federale.

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