L'allenatore granata è stato presentato alla stampa: "Sono orgoglioso della mia gavetta, questa possibilità me la sono meritata - ha spiegato -. Questo club rappresenta la storia del nostro mondo calcistico, sono veramente orgoglioso di poterlo rappresentare. Paura della pressione? Chi ha la mentalità giusta, la pressione la va a cercare". E sul mercato ha aggiunto: "Con Vagnati c'è un ottimo rapporto, ci confrontiamo di continuo"
"Il Toro rappresenta la storia del nostro mondo calcistico, sono veramente orgoglioso di poterla rappresentare". Con queste parole Paolo Vanoli si è presentato oggi in conferenza stampa come nuovo allenatore granata. "Ringrazio Juric perché ho trovato una squadra con una cultura importante - ha proseguito l'ex Venezia -, poi ogni allenatore ha una sua filosofia e io voglio lavorare sulla mia idea di gioco, sono sicuro di poterci arrivare. Questa prima parte mi serve per conoscere il gruppo e per far capire cosa voglio io. Paura della pressione? Chi ha la mentalità giusta, la pressione la va a cercare. È il bello di voler alzare l’asticella, per me fa parte di una mentalità vincente. Voglio ricercare la perfezione, il dettaglio, quella cosa in più che ti porta ad arrivare a un obiettivo forte. Il calcio per me è una grossa passione, a volte mi vergogno un po’ del mio atteggiamento in campo perché la passione mi porta ad andare oltre, ma voglio che il mio giocatore sia un appassionato. Voglio che capisca il perché di quello che chiedo, mi piacciono le responsabilità forti e le sfide. Quando ho accettato di andare in Russia mi sono trovato dopo un mese davanti a uno dei capitoli più brutti della storia che dura tuttora. Ho passato dei mesi difficili perché avevamo le responsabilità di gestire dei ragazzi in un mondo che stava cambiando. Sacchi mi disse che il calcio deve essere un’orchestra dove tutti devono seguire la stessa sinfonia: questo deve essere il calcio". E sulla decisione di affidare a Zapata la fascia di capitano ha spiegato: "Sono contento che i tifosi appoggino la scelta di Zapata, anche se io non mi baso sui sondaggi. L'ho scelto perché rappresenta i valori di questo club, ha l'esperienza giusta e anche per lui è arrivato il momento di responsabilizzarsi. Si è meritato questa fascia".
"Schuurs? Se ci sarà l'occasione interveremmo sul mercato"
Il nuovo mister si è soffermato anche su Schuurs, fermo ormai dallo scorso ottobre: "Ora gli ho detto di stare in vacanza per un po' - ha detto -. Poi insieme allo staff vedremo il percorso di guarigione, se c'è l'occasione interverremo sul mercato. Io ho trovato una società organizzata, mi ha chiesto la mia filosofia e con Vagnati ho un bel rapporto. Non dico che ci confrontiamo ogni cinque minuti, ma quasi. Io gli spiego quello che cerco, poi lui ha dei profili e insieme scegliamo. Non ho la presunzione di dire nomi, se poi quelli che escono li conosco già ancora meglio perché so come lavorano".
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"Superga mi ha dato sensazioni incredibili"
"Perché ho scelto subito di andare a Superga? Quando ho iniziato a fare questo lavoro, tutti mi parlavano del Grande Torino e di questo posto così magico - ha aggiunto Vanoli -. E io quando vado lavorare in un club, voglio capirne la storia, quindi la prima cosa che ho chiesto era quella di andare a capire cosa voleva dire Superga. Mi ha trasferito una sensazione incredibile, con l’addetto stampa che mi ha raccontato tanti aneddoti. Quando parli di Toro, è qualcosa di magico. La storia non bisogna mai dimenticarla, per me è motivo di orgoglio. Per noi inoltre poterci allenare al Filadelfia ha un significato importante, in futuro spero di poter regalare ai tifosi qualche giornata in più perché è un'occasione per unire e diventare più forti: farò il possibile perché anche i ragazzi devono capire che i tifosi sono una spinta in più". Infine sul percorso personale ha concluso: "Sono orgoglioso della mia gavetta, questa possibilità al Toro me la sono meritata. E sono una persona ambiziosa. Nel mio percorso ho fatto di tutto, le mie esperienze all'estero mi hanno fatto fare un ultimo step. Il mio sogno è finire il percorso in Nazionale per chiudere il cerchio"