Chi è Vasilije Adzic, l'ultimo talento lanciato da Motta alla Juventus

JUVENTUS

Introduzione

Contro la Lazio, Thiago Motta ha lanciato nella mischia Vasilije Adzic, talento montenegrino del 2006 arrivato in estate dal Buducnost. Centrocampista di grande qualità tecnica, capace di giostrare nelle varie posizioni dalla mediana alla trequarti, aveva attirato l'interesse del suo allenatore già dal ritiro estivo. Paragonato a De Bruyne, in patria gode di numerose aspettative

Quello che devi sapere

Il debutto

Al 72' di Juventus-Lazio, col punteggio ancora bloccato sullo 0-0, Thiago Motta si è giocato la carta Vasilije Adzic, schierato al posto di Thuram. Una mossa vincente, considerando che i bianconeri hanno aumentato la loro pressione sui biancocelesti e sono riusciti a segnare la rete decisiva nei minuti finali. Adzic, al debutto ufficiale con la nuova maglia, ha mostrato qualità e personalità, impegnando anche Provedel con un insidioso tiro dalla distanza.

 

I suoi numeri non sono passati inosservati: 9 passaggi giusti su 10, 2 duelli vinti su 4, 2 contrasti vinti e 1 palla recuperata

Il debutto

Che giocatore è

Classe 2006, è un trequartista dotato di molta creatività e ben strutturato fisicamente (185 centimetri), ma può essere impiegato anche da mezzala e sull'esterno, come spiegato da Motta nella conferenza prima dell'ultima partita: "Lo vedo molto bene, anche per la sua postura. Mi piace perché dimostra che sta bene. L'ho visto tanto in allenamento, è un grande giocatore, sicuramente ha meno responsabilità di altri. Può fare il centrocampista offensivo o meno, ma anche l'esterno. Quando sarà il suo turno, sono sicuro giocherà bene". Lo ha fatto

Che giocatore è

L'esordio rimandato

Arrivato in estate dal Buducnost Podgorica, squadra nella quale ha esordito da professionista, è stato pagato 2 milioni di euro più una percentuale sulla futura rivendita. L'accordo era stato finalizzato già nel precedente mercato invernale, quasi obbligato per anticipare una nutrita concorrenza. Aggregato da subito alla prima squadra, è stato però tormentato da diversi infortuni muscolari. Ha saltato le prime partite per una lesione al quadricipite. In panchina con Empoli (in foto) e Napoli, un nuovo fastidio lo ha reso indisponibile e recuperabile solo durante la sosta

L'esordio rimandato

La fiducia di Motta

Il suo acquisto prevedeva un impiego iniziale con la squadra Next Gen in Serie C, ma Thiago Motta sin dal ritiro estivo ha voluto aggregarlo con i più grandi, dandogli molto spazio nelle amichevoli. Ne era rimasto subito impressionato: "La prima sensazione è che possa diventare un giocatore importante. Guardo poco l’età e sono molto contento di quello che sta dimostrando. Ha grande forza fisica, è tecnico e mentalmente in allenamento sta facendo bene. Lo vedo molto preparato"

La fiducia di Motta

Idoli e paragoni

In estate, ai microfoni di Sky Sport, ha parlato dei suoi idoli: "Mi sono sempre ispirato a Messi e della Juventus sicuramente a Zidane". Nonostante non lo abbia mai visto giocare (è nato nel maggio 2006, poco prima del suo ritiro), ne avrà recuperato molti video: come il francese sa giocare nello stretto e saltare l'uomo grazie a un favoloso primo controllo, calciare e ha anche un fisico che gli permette di assorbire i contatti. Non è un caso che molti osservatori lo paragonino a Kevin De Bruyne, centrocampista in grado di giocare ovunque. Del belga sembra avere la visione e il lancio lungo

Idoli e paragoni

I primi passi nel calcio

Nato a Niksic, nel 2022 è stato messo sotto-contratto dalla squadra della capitale del Montenegro, il Buducnost Podgorica. Ad appena 16 anni ha debuttato in campionato, il secondo più giovane di sempre, con tanto di gol contro l'Arsenal Tivat. Ha contribuito alla vittoria del campionato 2022/2023 e in due stagioni con il Buducnost ha segnato 11 reti e collezionato 7 assist in 68 presenze, comprese quelle europee nei preliminari di Champions e Conference League

I primi passi nel calcio

In patria ha lasciato il segno

La sua precocità e le sue prestazioni hanno creato enormi aspettative in Montenegro. Il direttore sportivo del Buducnost, Andrija Delibasic, lo ha definito così in passato: "Si tratta della nostra perla. Dopo Stevan Jovetic è la cosa più bella che sia accaduta al calcio montenegrino negli ultimi quindici anni".  Come Jovetic ha scelto l'Italia per provare a consacrare il suo talento. Al momento di salutare il veccio club, gli è stata addirittura donata la sua maglia numero 65 incorniciata. Non un omaggio che si vede spesso, soprattutto per un calciatore così giovane

In patria ha lasciato il segno

Con la Nazionale

Protagonista della trafila nelle selezioni giovanili, dall'Under 15 all'Under 21, a settembre, era stato già convocato dal CT Robert Prosinecki per gli impegni di Nations League contro Islanda e Galles, ma il suo infortunio gli ha impedito di esordire. Lo stesso allenatore, ex stella della Croazia negli anni Novanta, lo ha definito "un giocatore impressionante, un centrocampista duttile e versatile che può già fare il salto tra i grandi". Convocazione rimandata a novembre? Intanto la Juventus se lo gode con il contratto firmato fino al 2027

Con la Nazionale