Saper aspettare e colpire al momento giusto: l'Atalanta ora vince anche quando non domina

Forti e consapevoli, continui e maturi. La corsa dell’Atalanta non si è fermata nemmeno all’Olimpico, nemmeno in una notte in cui le stelle della Dea non hanno brillato. È stata una vittoria ‘sporca’ l’ottava consecutiva, quella che ha riportato l’Atalanta a un solo punto dalla vetta. Mai i nerazzurri avevano conquistato più di 30 punti in 14 giornate nella loro storia, solo una volta avevano vinto otto partite in fila. Era poi arrivata la nona vittoria in quell’occasione: il Milan, prossimo avversario, è avvertito. Gasperini, squalificato, dall’alto della tribuna non ha visto la versione migliore dei suoi, ha dovuto cambiare tutto l’attacco e cercare risorse in panchina perché il tridente titolare ‘pesante’ De Ketelaere, Retegui e Lookman, non aveva dato la sensazione di poter piegare la Roma. Ma questa Atalanta è cambiata nel corso degli anni. Non ha più bisogno di andare a duemila per vincere le partite, è squadra più matura proprio perché sa aspettare i momenti, gestire i ritmi, difendere con compattezza se il momento della gara lo richiede. A impressionare non sono solo i numeri offensivi della Dea ma anche la solidità difensiva, non ha subito gol in quattro delle ultime sette partite. Il discorso si allarga al rendimento europeo: in cinque partite di Champions League Carnesecchi è stato battuto solo una volta, dallo Young Boys, con un gol poi ininfluente per il risultato finale. L’abbondanza in tutti i settori del campo è una delle chiavi del successo e la panchina lunga può rendere davvero l’Atalanta ingiocabile e in grado di reggere in tutte le competizioni. Prendiamo la difesa. Ai titolari di inizio stagione, Djimsiti, Hien e Kolasinac si è aggiunto l’ivoriano Odilon Kossounou, giocatore perfetto per il sistema del Gasp, anche per l’abilità di attaccare l’area avversaria. Ora che è tornato a disposizione anche Giorgio Scalvini dopo la rottura del crociato, Gasperini può scegliere tra cinque giocatori super affidabili per i tre posti della difesa. Il reparto meno profondo è forse il centrocampo, dove però la Dea può contare sulle sue colonne, De Roon e Ederson, non a caso i due della rosa con più minuti nelle gambe. Non si celebra mai abbastanza la forza del capitano Martin De Roon: non ha ancora saltato un minuto in stagione e ora diventa un fattore anche in zona gol. Quello dell’Olimpico è il terzo gol stagionale e a inizio dicembre ha già eguagliato il suo record di marcature in campionato con la maglia nerazzurra. Gasp rischia di vincere anche la più difficile delle scommesse della stagione: rigenerare Nicolò Zaniolo. Il feeling tra i due non è esattamente scattato ma il gol dell’ex segnato all’Olimpico può cambiare le cose e consegnare a Gasp un’altra preziosa risorsa per le rotazioni offensive. Quello di Zaniolo contro la Roma è stato l’ottavo gol dalla panchina della stagione nerazzurra. Contro l’Atalanta devi resistere alla prima ondata, quella dei titolari, e poi alla seconda ed eventualmente alla terza quando Gasperini mette mano alla sua panchina. Gli avversari calano fisicamente mentre l’Atalanta continua ad andare a velocità elevata grazie a quindici giocatori di movimento pronti a dare il loro contributo in termini di qualità ed energia. Sta diventando prezioso anche Juan Cuadrado, altro elemento che, dosato a livello di minutaggio, garantisce spezzoni di qualità. Ormai è chiaro a tutti: l’Atalanta ha fatto l’ultimo scatto di crescita, le sfide a Milan e Real Madrid, in arrivo al Gewiss Stadium nei prossimi giorni, un modo stimolante di dimostrarlo.