L'errore di Marquez che cambia l'inerzia della lotta al mondiale

Arrivato dal team Gresini al team Ducati Factory, Marc Marquez ha iniziato in punta di piedi. Una volta resosi conto durante i test invernali che il suo passo era ottimo, ha conquistato la leadership all’interno del box, aiutato in larga parte dai risultati avuti in Thailandia, appena prima dell’inizio della stagione. Proprio a Buriram, e poi in Argentina, dove si è comportato in maniera strepitosa, dominando in qualifica, nelle sprint e poi nelle gare lunghe, ha confermato il suo status all’interno del box Ducati. Poi si è arrivati alla terza tappa del calendario, in Texas, la pista di Marquez per eccellenza, quella dove ha raccolto il maggior numero di vittorie in carriera e dove, soprattutto, si dava per scontato che Bagnaia avrebbe dovuto limitare i danni. Le qualifiche sono andate, come previsto, a favore dello spagnolo, così come la gara sprint, dove ha vinto abbastanza agevolmente nonostante un duello con Bagnaia nelle battute iniziali della corsa e un piccolo rischio di caduta. In quel momento sembrava tutto apparecchiato per la tripletta di Marc, con una leadership ancora più consolidata sia in campionato sia all’interno della stessa Ducati. Ci sono però stati degli aspetti che hanno cambiato le carte in tavola, prima di arrivare alla caduta di Marquez al nono giro. Fin dalla sprint race Bagnaia si era fatto più aggressivo, aggredendo Marc nelle prime fasi di gara e dimostrando che sta ritrovando sempre più il feeling con la moto, confermato anche dal secondo tempo complessivo nel warm-up della domenica. Questo ‘accorciamento’ nel gap tecnico tra i due piloti Ducati potrebbe aver portato Marquez a sentirsi meno tranquillo di quanto non fosse stato in Thailandia e Argentina, facendogli commettere quell’errore fatale. Insomma, Marquez potrebbe aver perso serenità. Non che la sua leadership in Texas fosse in discussione , ma il fatto che Bagnaia avesse superato il fratello Alex e gli si fosse messo alle spalle con un buon ritmo ha fatto perdere un pizzico di lucidità a Marc, perché resosi conto di avere un avversario di livello subito dietro e di non poter condurre la gara in leggerezza, senza doversi guardare le spalle. Nel tentativo di staccare Pecco Bagnaia e di allargare il margine, che aumentava a malapena di un decimo al giro, Marquez ha dovuto spingere: prima di cadere ha fatto qualche passaggio sul 2’ 02” basso, un tempo veramente notevole in avvio di gara con serbatoio pieno. La caduta di Marquez è quindi stata influenzata dalla ‘pressione’ di voler distanziare il suo compagno di box, a cui va aggiunta – per assurdo – la deconcentrazione dovuta al totale controllo del mezzo e della pista da parte di Marc, talmente a suo agio in Texas da fare traiettorie estreme in automatico, senza sforzo, seguendo l’istinto. Quando cade in curva 4, Marquez passa in maniera troppo decisa sul cordolo interno, dove ci sono delle scanalature che fanno sobbalzare la ruota anteriore della sua Ducati. Poco prima della corsa però aveva piovigginato: ciò ha portato a una formazione di umidità su quel cordolo, che ne ha diminuito l’aderenza. Nel momento del taglio della curva, una mossa dettata dall’istinto del pilota e fatta abitualmente sia durante le qualifiche sia nella sprint, Marquez passa con troppa decisione sul cordolo. A quella velocità la ruota si è sollevata e, trovando una sottile patina di acqua, ha perso il grip, facendolo scivolare e ponendo fine alla sua corsa. Cosa cambia ora? Cambia molto, per la classifica e per la fiducia. Bagnaia poteva trovarsi a 41 punti di distacco dal leader del Mondiale, oggi invece sono solo 12 . Il prossimo appuntamento sarà poi in Qatar, un circuito più nelle corde di Pecco, che ci arriva con grande convinzione per aver vinto su una pista congeniale al suo principale avversario e con la sicurezza di star ritrovando il feeling con la sua Ducati. Insomma, rispetto alla Thailandia e all’Argentina, il Texas ha ridotto di molto il distacco, più nella testa che nei punti. Marc Marquez ha dimostrato che con questa moto è velocissimo, un pilota molto difficile da battere. Ma la sua storia sportiva insegna che non è immune da errori se messo sotto pressione. Il Mondiale 2025 quindi dipenderà da Bagnaia: se Pecco saprà essere il ‘vero’ Pecco, il pilota formidabile delle ultime stagioni, veloce e spesso incontenibile , allora per questo campionato la lotta con Marquez sarà più che mai aperta. Per lo spettacolo, non si può che sperare che vada così, già a cominciare dal Qatar.

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Mauro Sanchini