Auguri Marcelo Salas, grazie ancora per quel gol!

Se dovessi descrivere il Marcelo Salas calciatore con una sola parola, direi combattente. Se invece dovessi descriverlo nella vita di tutti i giorni, direi ragazzo perbene. Sono due, lo so, ma Marcelo era davvero un ragazzo educato ed è difficile trovare altre parole per descriverlo. Nello spogliatoio non era un chiacchierone, aveva legato soprattutto con gli altri sudamericani ma in generale era uno che parlava poco. Prendeva la parola quando ce ne era bisogno, ma non era uno che amava attirare l’attenzione su di sé. In campo però si trasformava. La Lazio lo ha acquistato dal River Plate nel ‘98. Ricordo che lo aspettavamo con entusiasmo, anche se giocava in Argentina lo conoscevamo benissimo, perché quell’estate aveva segnato una doppietta contro l’Italia ai Mondiali. Un bel biglietto da visita. E una volta arrivato ha confermato di essere un giocatore di grande valore. Marcelo era uno di quegli attaccanti di area di rigore che hanno nel senso del gol la caratteristica principale. Non era altissimo, ma segnava gol di testa fantastici. Non era fortissimo tecnicamente, ma segnava gol meravigliosi. La sua migliore qualità era proprio la capacità innata di fare gol. Oggi in Serie A non ci sono più tanti attaccanti di questo tipo, forse Retegui… anche se per tanti aspetti sono differenti. Entrambi riescono a ricevere palla anche quando sono marcati, l’area di rigore è il loro regno. Ma Salas era mancino, mentre Retegui è destro e hanno anche una fisicità diversa. Marcelo riusciva a capire prima degli altri dove sarebbe andato il pallone, era scaltro e approfittava di una qualsiasi distrazione degli avversari per segnare. Lo faceva anche con me in allenamento. Devo dire che da portiere era ‘fastidioso’, perché era sempre lì, se ti scappava mezza palla lui te la buttava dentro. Ogni mezzo errore, lui era pronto a fare gol e a farti fare brutta figura. Per fortuna la domenica giocavamo insieme ed ero contentissimo di averlo nella mia squadra. Oggi Marcelo compie 50 anni e gli auguro buon compleanno con grande affetto, lo stesso che mi lega a tutto quel gruppo. Quando si costruisce una grande impresa, come è stato quello scudetto storico vinto con la Lazio, si crea un legame unico. Quello scudetto del 2000 lo abbiamo vinto anche grazie ai suoi gol e uno in particolare… non segnato in campionato. Vi spiego perché. In estate, il 27 agosto 1999, giocammo la Supercoppa Europea contro il Manchester United, che in quegli anni era la squadra più forte del mondo, e vincemmo 1-0. E indovinate un po’ chi segnò il gol vittoria? Sì, proprio Marcelo. Un bellissimo tiro di sinistro dal limite su assist di Mancini. Fu un momento speciale. Quel gol e quella vittoria ci diedero la consapevolezza di essere pronti per vincere anche in Serie A. Non eravamo una squadra così celebrata e battere in finale lo United ci diede un nuovo status. Quel gol di Marcelo ha rappresentato tantissimo per la storia della Lazio e anche per la mia personale. Insieme abbiamo raggiunto traguardi storici per il club e per le nostre carriere. Personalmente, mi ritengo fortunato ad aver giocato con lui e con quello splendido gruppo. Quelle vittorie ci hanno legato per sempre. Oggi ci vediamo poco, ma il legame e l’affetto sono quelli di una volta e lo saranno per sempre. Tanti auguri Marcelo, grazie ancora per quel gol.

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Auguri Marcelo Salas, grazie ancora per quel gol!