Atalanta, quanto peserà l'assenza di Lookman

Niente paura. In fondo era già successo e anche senza di lui l’Atalanta aveva continuato a marciare a ritmi vertiginosi. Un anno fa Ademola fu costretto a essere 'Lookman', ovvero 'L’uomo che guarda'. Non alzò bandiera bianca per colpa di un infortunio, ma per rispondere alla convocazione del Ct Josè Peseiro, allenatore della sua Nigeria. Da lontano, però, non perse di vista i suoi compagni, seguendo in tv la Serie A. Il 28 gennaio del 2024, il ragazzo nato a Londra e cresciuto nelle giovanili del Charlton era su tutti i giornali africani per aver deciso con una doppietta la partita del giorno prima, i quarti di finale di coppa D’Africa disputati ad Abidjan contro il Camerun. Un’avventura iniziata a inizio gennaio e conclusa addirittura l’11 febbraio, nel giorno della finalissima tra la Nigeria e i padroni di casa della Costa D’Avorio. A esultare, quel giorno, uno che di lì a poco sarebbe diventato suo compagno di squadra, Odilon Kossounou. Prima di ritrovarsi a Bergamo in estate, però, per Lookman c’era una rivincita da prendersi. E quale migliore occasione della finale di Europa League a Dublino, in quel 22 maggio che resterà per sempre nella storia dell’Atalanta e nella sua? La tripletta al Bayer Leverkusen come manifesto di un trionfo strameritato e di una crescita esponenziale dell’ex Leicester sotto la gestione Gasperini. Kossounou, oggi ai box in casa bergamasca proprio come il nigeriano, potrebbe obiettare ricordando che, per scelta di Xabi Alonso, quella finale non la giocò. Restò in panchina per tutti i 90’ e magari potrebbe dire che se ci fosse stato lui in campo: “quel Lookman non l’avrebbe mai presa”. No, scommettiamo che non avrebbe il coraggio di dire una cosa del genere di quel calciatore che a Marrakech, poco più di un mese fa, è stato giustamente premiato col Pallone D’Oro Africano. Un 2024 da incorniciare il suo, con 13 gol in campionato e 9 tra Coppa Italia, Europa League e Champions League. Un totale di 22 reti in un anno solare. E pensare che nell’estate dal 2022, alla fine della sua esperienza in prestito a Leicester, quando l’Atalanta decise di versare nelle case del Lipsia, proprietario del cartellino, circa 12 milioni di euro bonus compresi per acquistarlo a titolo definitivo, Ademola aveva segnato un totale di 21 gol, ma nei 5 anni precedenti. A Bergamo la svolta, il passaggio da esterno puro a seconda punta, grazie ai preziosi consigli di Gian Piero Gasperini. Il 2025 era iniziato con un gol al Napoli in campionato e una rete e un assist in Champions contro lo Sturm Graz. Ora lo stop, per una lesione di primo grado all’inserzione distale del legamento collaterale del ginocchio destro. L’Atalanta dovrà farne a meno per circa tre settimane. Un anno fa saltò sei partite di campionato per l’impegno in Coppa d’Africa, ma la squadra non ne risentì affatto, pareggiando alla prima uscita e vincendo le successive cinque. Solo una volta da quando è in Italia Lookman si è fermato a lungo per un infortunio: nella prima stagione a Bergamo saltò sei giornate di Serie A, da metà aprile a metà maggio del 2023. E anche in quell’occasione il bilancio atalantino non risultò poi così negativo: un pareggio, tre vittorie e solo due sconfitte. Stavolta Lookman salterà la Champions a Barcellona, il Torino, il Verona e il Cagliari in campionato e i quarti di Coppa Italia al Gewiss contro il Bologna. Difficile stabilire come verrà assorbita la sua assenza. Di sicuro va detto che prima delle ultime due vittorie, arrivate contro Sturm Graz e Como, l’Atalanta era reduce da tre pareggi e una sconfitta in campionato e sempre con Lookman titolare. Mai però come in questa fase della sua carriera, il ventisettenne di Wandsworth ha dimostrato di saper accendere la luce anche nelle giornate di buio pesto. E poi, diciamo la verità, vederlo al Montjuïc mettere in crisi con i suoi strappi una linea difensiva coraggiosa, ma altrettanto incosciente come quella del Barça, ci sarebbe piaciuto davvero. E invece Ademola, non potrà far altro che essere Lookman, nel senso letterale del termine.

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Riccardo Gentile