La Juventus scopre Kolo Muani: altri gol che già fanno la storia

Tutti pazzi per Kolo. Con un nome così, il gioco di parole si fa da solo. ‘Kolo mania’ per la Gazzetta dello Sport, ‘Solo Kolo’ per il Corriere dello Sport, ‘Juve che Kolo’ per Tuttosport. E ancora Golo Muani, Komo Muani, Godo Muani… e via dicendo. Il giorno dopo è tutto un grande ‘koro’ per Kolo. E possiamo aggiungere kORO Muani, perché ogni pallone che tocca si trasforma nel metallo più prezioso che nel calcio è appunto il gol. Palloni unici che arrivano in un tempo – come ieri sera nei primi 45 minuti – o palloni che di fatto sbattono addosso come il secondo contro l’Empoli una settimana fa. Intanto fanno cinque reti nelle prime tre partite ufficiali con la Juventus. Oltre al fatto che entra così nella piccola-grande storia il nuovo attaccante della Juve che fa persino meglio di un certo Roberto Baggio che nel 1990 si fermò a tre nei suoi primi 270 minuti in maglia Juventus. E prima di lui in Serie A solo in tre ci erano riusciti: Zico con l’Udinese Nyers con l’Inter 1948-49 e Francesco Cergoli con la Triestina nel 1940-41 . Robe appunto da almanacchi che oggi però sono ancora cronaca e commento per quanto riguarda il colpo di mercato di gennaio della Juve. Uno che è solo felice della scelta fatta. Felice : è questo appunto l’aggettivo che usa di più a fine partita, a bordocampo nell’intervista all’MVP a Sky Sport. Lui vicino a Di Gregorio, colui che ha salvato più volte la porta della Juve. “Sono felice, è un sogno per me. Sono molto contento di essere qui e di avere questi compagni di squadra. Giochiamo bene e sono felice”. Un Happy Muani che rende una serata difficile in campo, fredda e umida a bordo lago, una notte bellissima per la Juventus. Perché dopo mesi la squadra ritrova la seconda vittoria consecutiva e si rilancia al quarto posto in classifica, quello buono per la Champions. In attesa delle risposte di Lazio e Fiorentina. Thiago Motta si coccola il nuovo bomber ma sa bene quali tasti toccare. “È appena arrivato e adesso deve mantenere i piedi per terra. Deve continuare a lavorare” ha detto a Sky Sport l’allenatore della Juventus. “Il gol fa parte del calcio e del gioco ed è importante per noi. Ci sono tante altre cose che un attaccante deve fare, ma mi piace vederlo così, mi piace soprattutto quando ha il sorriso, perché è un ragazzo entrato molto bene nelle dinamiche del gruppo fin dal primo giorno e sta aiutando. Come tutti gli altri”. Insomma Happy Muani anche in spogliatoio non solo dopo le doppiette in serie A. Gol che rilanciano la squadra che a Como però ha sofferto a lungo. Sia nel primo che nel secondo tempo. La gara poi ha un turning point nell’episodio contestatissimo del calcio di rigore non assegnato al Como, per un colpo di mano di Gatti. Episodio scivoloso su cui le due parti si sono nettamente divise. “Non c'è alcuna interpretazione, è un rigore nettissimo” dice Cesc Fabregas. “Gatti la devia e toglie a Douvikas la palla della vittoria. Alla fine perdi la partita e resti come uno stupido, con zero punti”. “Se diamo dei rigori così” risponde Gatti “smettiamo di giocare, dai. Sì, forse sì ho messo la mano sul corpo dell’attaccante per coprire palla, ma se fischiano questi rigori, noi difensori smettiamo di giocare a calcio”. Il gioco delle parti di un episodio, la cui gestione – a quanto ci risulta – è stata valutata correttamente dall’AIA nel dopogara. Resta così il sorriso di Happy Muani, che si tiene stretto in mano il trofeo del migliore in campo. Il secondo consecutivo. Adesso arriva l’esordio in Champions con la Juve. La serie continua?

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Francesco Cosatti