Juve, altra serata da incubo a Firenze. Come si esce da questa crisi?

Ancora una serata da incubo, sembra non esserci fine al peggio per la Juventus. Un periodo così buio non si vedeva da anni. Due partite in cui la Juventus si è smarrita. Dopo lo 0-4 contro l'Atalanta, tutti - da Thiago Motta alla dirigenza - si aspettavano una reazione forte a Firenze. E invece, come una settimana fa, appena subìto il primo gol la Juventus è crollata. Impaurita, slegata, senza idee e in totale balia di un avversario, la Fiorentina, che solo pochi giorni prima aveva lottato e sudato in Conference League. Il vantaggio di non avere le coppe spesso richiamato da Thiago Motta, ad esempio dopo la sconfitta di Napoli, si è rivelato un alibi inconsistente. E la Juventus va sempre più giù. Scavalcato dal Bologna con la Lazio a un punto e la Roma a meno 3. Tutti campi che dovrà andare a visitare nelle prossime settimane. Dopo la partita di Firenze il responsabile dell’area tecnica Cristiano Giuntoli ha chiarito che non ci saranno ribaltoni. "In questi momenti delicati - ha detto - dobbiamo stare tutti uniti. Siamo molto dispiaciuti ma siamo convinti di poterne uscire tutti insieme e con Thiago Motta. La nostra idea è sempre la stessa, abbiamo iniziato con un progetto che è partito da lontano, abbassando salari e svecchiando la rosa. Sapevamo che avremmo avuto delle difficoltà ma ora non dobbiamo pensare a niente se non all'obiettivo primario che è la Champions, ancora alla nostra portata. Dobbiamo analizzare con calma quello che non ha funzionato e ritrovare equilibrio dentro e fuori dal campo. Bisogna toccare tutti i temi, dal punto di vista tattico e mentale ci penserà l'allenatore ma noi tutti dobbiamo dargli la mano. Ci siamo già confrontati con la squadra a fine partita, in maniera lucida dobbiamo ritrovare l'equilibrio perduto". Il progetto dunque va avanti con Thiago Motta e l'allenatore ha escluso l'ipotesi dimissioni. "Sarebbe troppo facile e a me non piacciono le cose facili - ha chiarito nel post-partita - Abbiamo bisogno di punti e troveremo il modo di sommare quelli che servono per raggiungere l'obiettivo, che è stare tra le prime quattro del campionato, Tutto quello che ci siamo detti internamente resta tra di noi, sono la persona giusta per trovare le soluzioni a cominciare dalla prossima partita. Abbiamo incassato due brutte sconfitte, io sono il massimo responsabile, devo capire dove ho sbagliato e dove devo migliorare". Adesso il grande problema di Motta e Giuntoli è capire come uscire da questa situazione. La sosta consentirà di riflettere e capire come agire. Di certo Thiago Motta dovrà essere il primo a cambiare. Certe scelte fanno pensare a un certo scollamento con lo spogliatoio, da lui sempre smentito con forza. Ma come si spiega che in una partita così delicata la scelta di una difesa inedita? Perché sia contro l'Atalanta che contro la Fiorentina i primi cambi sono stati dei difensori? Perché Vlahovic e Yildiz a Firenze non sono stati nemmeno mandati a scaldarsi? E se la squadra alle prime difficoltà va in confusione evidentemente non respira un'aria di serenità. Alla ripresa allo Stadium arriverà il Genoa. Servirà una prova convincente. Perché per tutti, anche per Thiago Motta, la fiducia non è a tempo indeterminato.

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Giovanni Guardalà