Gasperini: "Futuro a Roma? C'è Ranieri che è un grande allenatore"
romaL'allenatore dell'Atalanta ha risposto alle voci di mercato su un suo possibile trasferimento in giallorosso: "La Roma ha già Ranieri che è un grande allenatore. A chi non piacerebbe allenarla? È una piazza straordinaria, è un orgoglio essere accostato ai giallorossi". Poi sullo scudetto: "La sconfitta con l'Inter ha reso la cosa più complicata, ma non bisogna mai togliere i sogni ai tifosi"
"Futuro alla Roma? C'è Ranieri che è un grande allenatore". Così l'allenatore dell'Atalanta Gian Piero Gasperini, a margine della cerimonia di consegna della XIV Edizione del Premio Nazionale "Enzo Bearzot", ha risposto ai giornalisti presenti che gli hanno chiesto di un suo possibile trasferimento sulla panchina giallorossa nella prossima stagione. "Così come l'Italia, a chi non piacerebbe allenare la Roma? Parliamo di una piazza straordinaria con un pubblico straordinario. Lo ritengo un orgoglio essere accostato ai giallorossi, ma preferisco navigare a vista e concentrarmi sull'Atalanta. Noi allenatori viviamo di presente e ora ci sono ancora 9 partite. È una situazione che vivo da 9 anni, non è molto frequente nel calcio stare per tanto tempo nello stesso ambiente. Finora è stato un pezzo di vita meraviglioso", ha proseguito Gasp. Poi sul premio ricevuto e sull'Italia: "Sono felicissimo, è un premio molto prestigioso. Certo che ho visto la Nazionale, come tutti. Se la allenerei? A tutti piacerebbe, è la massima espressione per un allenatore. Se guardiamo il secondo tempo contro la Germania e da lì si parte, è stata una prestazione straordinaria".
"Scudetto? Non bisogna mai togliere i sogni ai tifosi"
Gasperini ha speso due parole anche sulla lotta scudetto, con la sua Atalanta che nell'ultimo turno di Serie A ha perso 0-2 in casa contro l'Inter. "L'ultima gara con l'Inter ha reso la situazione più complicata, ma non bisogna mai togliere i sogni ai tifosi e provare a raggiungere l'impossibile che poi pochissime volte diventa possibile". L'allenatore della Dea torna sulla vittoria dell'Europa League: "È stata bellissima ma lo è stato anche il viaggio. Quando ho iniziato sognavo di arrivare ai massimi traguardi, a un certo punto sembrava non arrivassi mai. Per me il vero traguardo è superare ogni limite". Una battuta sul Var: "È andato distante da quello che è la percezione del pubblico e del calciatore, sono diventate decisioni difficilmente comprensibili ma mi auguro che questa sia una situazione di passaggio, spero possa diventare comprensibile anche per il pubblico". In chiusura su Thiago Motta: "Non posso essere che affezionato a lui, sta vivendo un periodo difficile. È il ruolo dell'allenatore: viene esaltato eccessivamente dai risultati e poi sottoposto a gogna mediatica. È un aspetto sotto il quale, a livello di comunicazione e ambiente, potremmo migliorare tutti".