I turbamenti di Gian Piero Gasperini: tutti i suoi dubbi sul futuro all'Atalanta

Il nocciolo della questione non è il contratto, ma gli obiettivi. Mentre fuori dallo stadio e sul campo impazzava ancora la festa per la quinta qualificazione in Champions e Toloi aveva ancora gli occhi lucidi per l’abbraccio di tutta Bergamo prima del ritorno in Brasile, Gasperini dettava impressioni e perplessità sul futuro, che nelle prossime ore sarà oggetto di confronto con il club. “Per la prima volta dopo nove anni ritengo che sarà molto difficile ripetersi. Quello che è un risultato che sembra apparentemente normale, cioé raggiungere la Champions, credo sia qualcosa di veramente complicato. Dovremo confrontarci proprio su questo. Ho paura che abbiamo obiettivi un po’ diversi. Se viene detto che l’obiettivo è mantenerci a questi livelli, io credo di non esserne più capace in questo momento, anche perché ho la sensazione che alcuni giocatori molto importanti possano andare via. Sarà questo il tema: ripartire con un po’ di umiltà”. E ancora: “La tifoseria si aspetta certe cose, ma io ritengo che raggiungere la Champions sia già qualcosa di straordinario. Mi dispiace per la prima volta abbassare l’asticella, non so se questo sarà accettato, su questo ci si confronterà. Al di là dei contratti, l’ultima cosa che interessa in questo momento”. Concetti chiari, giudizi netti, senza giri di parole, com’è nella sua indole. La premessa era doverosa per mettere a fuoco i dubbi dell’allenatore che alla guida dell’Atalanta ha riscritto la storia del club. Alzando ogni anno l’asticella sempre più in alto. La sensazione che filtra dal suo discorso è evidente: non solo sarà difficile ripetersi, ma il rischio è di vedere ridimensionate ambizioni e grandeur che hanno elevato il rango della 'Dea' in Italia e in Europa, dove occupa la sedicesima poltrona nel ranking, davanti a Milan e Juventus. Parole, quelle di Gasp, che suonano come un allarme per una piazza abituata molto bene negli ultimi anni, ma la riflessione non fa un grinza. I timori ruotano, come sempre, attorno al mercato: è concreta l’eventualitá che un paio di gioielli nerazzurri salutino Bergamo. I più corteggiati sono Ederson e Lookman, ma anche Carnesecchi e il neo capocannoniere Retegui sono entrati nei radar di alcuni grandi club. L’Atalanta, tra i premi Uefa maturati nella scorsa stagione e gli introiti per la sola partecipazione alla prossima Champions, avrà un corposo budget da investire sul mercato, ma non è sempre scontato che i nuovi riescano a colmare il vuoto lasciato da chi parte: servono tempo, pazienza e adattamento. I dubbi maggiori di Gasperini sono poi legati a una difesa che andrà svecchiata e ricostruita. Salutato il totem Toloi, che purtroppo non è possibile clonare, ci si interroga su quali uomini puntare l’anno prossimo. Djimsiti è un jolly a cui Gasperini raramente rinuncia: l’anno scorso vacillò dinnanzi a un’offerta del Qatar ma poi rimase, confermandosi la solita garanzia. Kolasinac tornerà in autunno inoltrato per la rottura del crociato, con tutte le incognite che lascia in dote un infortunio cosi grave. Scalvini ha saltato quasi tutta la stagione: tornato a fine novembre dall’infortunio al ginocchio, è uscito a fine gennaio per l’intervento alla spalla. Kossounou è anche lui reduce da un serio infortunio, ma è rientrato da un pezzo: bisognerà capire se l’Atalanta lo riscatterà dal Bayer Leverkusen. In uno scenario simile sono legittime le perplessità dell’allenatore, che si interroga anche su come tornerà Scamacca, la cui stagione è durata una manciata di minuti. Rientrato pure lui dall’infortunio al crociato, è tornato sotto i ferri per la lesione di un tendine. La presenza a Bergamo di Steven Pagliuca, tornato appositamente da Boston per festeggiare con tutta Bergamo l’ennesima qualificazione in Champions, potrebbe accelerare i tempi dell’incontro, che ruota attorno ai temi elencati da Gasperini più che al prolungamento del rapporto. È vero che il club, qualche giorno fa, ha offerto all’allenatore di allungare fino al 2027, ma se la visione sui programmi futuri non dovesse convergere nella stessa direzione, il divorzio stavolta sarebbe inevitabile. Mai Gasperini era stato tanto chiaro, e il suo ragionamento non fa una grinza. Che Atalanta sarà quella che comincerà il campionato il 24 agosto? Sarà ancora lui a guidarla? Il tira e molla di questi giorni è un dejà-vù. Ma ogni anno tiene i tifosi bergamaschi col fiato sospeso. A breve dal comignolo di Zingonia uscirà l’attesa fumata. Se bianca, nera… o nerazzurra, lo scopriremo a breve.

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I turbamenti di Gian Piero Gasperini: tutti i suoi dubbi sul futuro all'Atalanta

Massimiliano Nebuloni