L'insofferenza di Cairo, la rabbia (e il retroscena) di Vanoli: uragano in casa Torino

Un uragano sul Torino. La furia di Vanoli sulla squadra e l’insofferenza di Cairo che coinvolge l’allenatore. Una vittoria nelle ultime nove partite e la sensazione di una squadra priva di ferocia agonistica che si è adagiata su una classifica anonima: da questi due aspetti parte la valutazione del presidente che ha messo pubblicamente in discussione Vanoli, come primo responsabile tecnico e di gestione dello spogliatoio. Ma al presidente sono andate soprattutto di traverso le considerazioni dell’allenatore nelle ultime settimane in conferenza stampa e nelle interviste. Pensieri che aveva espresso in precedenza, ma mai in modo così netto da segnare un paragone con la realtà del Torino. Il patron non ha digerito quei riferimenti a “club che usano le idee se non hanno soldi” per le loro ambizioni, elogiando tra gli altri il Bologna, oltre all’Atalanta e al Como . Insomma, un parallelo che ha creato qualche imbarazzo e più di un fastidio in società. Dunque la delusione di Cairo è doppia: per quello che ha visto in campo e per quello che ha sentito fuori. stRAPPO DA RICUCIRE, ALTRIMENTI ADDIO In 20 anni di presidenza con dinamiche simili, le conclusioni sono sempre state le stesse: una separazione. Stavolta si vedrà se ci sono i margini per ricucire. Vanoli ha salutato squadra e staff in mattinata al Filadelfia. In programma adesso c’è un incontro con il presidente per capire se si possa continuare insieme oppure no. Le distanze su metodi, programmi e idee sono ampie. I rapporti tra i due sono al minimo storico. Lo strappo da ricucire è profondo perché non riguarda solo aspetti tecnici, ma anche una visione di come costruire una struttura e dunque una squadra ambiziosa. IL RETROSCENA: VANOLI E L’ATTACCO ALLA SQUADRA Il clima attorno e dentro la squadra è peggiorato con il passare delle giornate. Come se non bastasse la contestazione al presidente da parte dei tifosi, che hanno sempre risparmiato allenatore e giocatori riempiendo lo stadio fino all’ultima partita in cui stavolta non hanno risparmiato fischi a nessuno. La sconfitta con la Roma è stata la coda triste di un gruppo che si è trascinato svuotato negli ultimi due mesi: l’unico sussulto con l’Udinese e poi una caduta rovinosa. Un’aggravante per Cairo nei confronti di Vanoli, ritenuto il primo responsabile della situazione. C’è poi un retroscena che può aiutare meglio a spiegare il clima che si è vissuto in queste ore al Filadelfia. Alla vigilia della partita con la Roma la furia di Vanoli si è abbattuta sui giocatori. Secondo quanto risulta a Sky Sport, nella riunione di domenica prima di raggiungere lo stadio l’allenatore ha detto in faccia ai giocatori tutto quello che pensava su come è stata affrontata la parte finale della stagione. In campo e fuori. A innescare il confronto è stato un inconveniente che ha coinvolto un giocatore che avrebbe dovuto fare un controllo medico al Filadelfia al mattino e non si è presentato. Un episodio intollerabile per Vanoli, che ci ha visto quella sufficienza e mancanza di professionalità delle quali poche ore dopo - nella riunione pre partita - ha accusato la squadra con toni pesanti e coloriti… Il concetto, in sintesi: fatevi un esame di coscienza per come avete affrontato queste ultime giornate. Una serie di figuracce senza reagire. Ma dov’è l’orgoglio? Guardatevi allo specchio e rispondetevi. Non prendetevi e non prendiamoci in giro. Poi la partita, la sconfitta e la contestazione dello stadio che oltre al presidente stavolta ha coinvolto anche la squadra. Nel rompete le righe al Filadelfia di lunedì mattina, Vanoli ha salutato tutti spiegando come non fosse minimamente pentito della sfuriata del giorno precedente. Ha detto quello che pensava, con schiettezza e senza ipocrisia. IL FUTURO Vanoli ha colpito duro. Un attacco che la squadra ha ascoltato e incassato. Ma va detto che molti andranno via, perché a fine contratto oppure in uscita. Il Torino si è sfaldato anche fisiologicamente nelle ultime giornate, affossato dalla mancanza di obiettivi in classifica e di stimoli personali. Molti non rivedranno Vanoli questa estate in ritiro. Ma anche chi rimarrà potrebbe trovarsi un nuovo allenatore in panchina. Sono ore di riflessioni per Cairo. Se si riuscirà a trovare un’intesa ricucendo lo strappo, si potrà andare avanti. Altrimenti sarà addio e il Torino ricomincerà da capo. Ancora una volta.

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Paolo Aghemo