Sticchi Damiani: "Il mio Lecce sarà coraggioso. Non ostacoleremo Krstović"

Presidente, durante il periodo di calciomercato ci sono due anime: ci sono i tifosi, che sognano, e poi ci sono i presidenti, che devono far quadrare i numeri e fare le scelte giuste. Lei coniuga entrambe le anime, presidente e tifoso, in questi tempi che fa? "La componente legata al sogno, per una persona del territorio salentino che prende la squadra per cui tifa, non può mancare mai. Se penso a dove siamo partiti dieci anni fa nemmeno nei sogni migliori avrei immaginato di arrivare al punto dove siamo oggi. E questa è la parte che riguarda il tifoso. Per la parte che riguarda il presidente, non amo fare proclami né vendere i sogni, amo il lavoro e la fatica quotidiana, costruire mattone su mattone tanti piccoli momenti di crescita per il club". Costruire significa anche fare scelte nuove. Con Di Francesco inizia un nuovo ciclo, perché deve essere l'allenatore giusto? "Di Francesco, secondo noi, coniuga due grandi aspetti. Quello di essere un bravissimo allenatore, che negli ultimi anni ha raccolto meno di quello che meritava. Per questo motivo, ed è quello che sto vedendo in questi giorni, ce lo aspettiamo super motivato, perché è un'occasione troppo importante per non centrare un risultato". La qualità nella proposta di gioco è nota. Le motivazioni, dopo due retrocessioni, anche. La sua scelta lascia trasparire coraggio da parte della società? "Il Lecce deve essere coraggioso in ogni scelta che fa, perché per misurarsi in campionato così complesso le decisioni difficili e magari impopolari rappresentano l'essenza del nostro modo di fare calcio. Anche nella formazione dell'organico spesso dobbiamo fare scelte coraggiose, ma mai figlie del caso. Sono mosse frutto di una visione, di un'analisi approfondita. In questo senso avere al mio fianco persone come Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera, che hanno il coraggio e la visione per fare questo tipo di scelte, rappresentano un valore aggiunto. E poi c'è la magia di Lecce e del Salento, di questa società che ha ancora alcuni valori dove un calciatore o un allenatore riesce a dare qualcosa che altrove magari non è riuscito a dare". Che squadra immagina? Che Lecce vorrebbe vedere? Con un aggettivo. "Visto che stiamo parlando di coraggio, vorrei vedere un Lecce coraggioso, un Lecce verticale, sia nei movimenti in campo sia nella condotta fuori. Voglio una squadra che sia irreprensibile nei valori che esprime". Siete già nella storia: quarto campionato di fila in Serie A. La missione adesso è la quarta salvezza. È una grande sfida. "Sì, la sfida è enorme. Quello che abbiamo raggiunto nello scorso campionato è qualcosa che deve rimanere scritto nella storia del club, perché per arrivare a questa salvezza abbiamo faticato tantissimo, ci abbiamo messo dentro tutto quello che avevamo, quindi è un pilastro per il Lecce che merita di essere ricordato a prescindere. Non si può voltare pagina come se fosse la normalità. Nell'ambito di questa straordinarietà, oggi viviamo come un atleta che ha raggiunto il suo record e che vive per superare se stesso ancora una volta. Perché è una sfida altrettanto bella". Sostenibilità. Identità col territorio. Voglia di fare e di crescere: il nuovo centro sportivo, la riqualificazione del 'Via del Mare', il settore giovanile. Quanto la inorgoglisce il modello Lecce? "Mi piace molto, perché stiamo assistendo a una specie di rivoluzione della cultura sportiva legata al territorio. Senza proclami, senza essere megalomani, si sta costruendo un club che cresce. E il territorio ci segue. Qui è una novità il tema dei 20-25.000 abbonati, perché questa non è mai stata una piazza da 25.000 abbonati, pur avendo già conosciuto la Serie A. Questo step che abbiamo fatto con le strutture, con l'organizzazione e con la sostenibilità lo sta facendo in maniera identica anche il territorio in un tentativo di crescita condiviso. Oggi Lecce è una piazza che esprime un numero medio di tifosi fissi che non aveva mai avuto prima; ha un centro sportivo che non aveva mai avuto prima; ha un settore giovanile organizzato e si va verso uno stadio coperto. Stiamo conoscendo una fase in cui la frase 'non era mai successo prima' si ripete sotto tanti aspetti della vita del club". Il coraggio delle scelte è anche il coraggio sui giovani. Un centravanti come Camarda, vista quella energia e quella voglia con cui ha giocato le prime amichevoli, può essere una grande intuizione di mercato? "Sì, è una scelta con cui il club ha espresso un concetto per noi essenziale: se la qualità c'è, si esprime anche in giovanissima età. Parliamo di un ragazzo che sta dimostrando, a dispetto dei suoi 17 anni, di essere già strutturato. Qui dovrà fare un percorso di crescita, credo sia l'ambiente giusto per lui, è un ragazzo particolarmente intelligente. Lo faremo con lui e anche con altri giovani che abbiamo in rosa: ne abbiamo tanti su cui vale la pena provare a rischiare". Per restare sul tema centravanti. Il mercato è aperto e ci sono ancora tante situazioni che restano da definire: cedere Krstović sarebbe un sacrificio tecnico, ma ne deve valere la pena, alle condizioni giuste. "Io in questi casi penso che sia sempre giusto parlarsi chiaro, anche col giocatore. Lui sa che è stato protagonista. I risultati di cui parlavamo prima sono figli anche delle sue prestazioni. La società gli è riconoscente, e questa riconoscenza si manifesta nel non ostacolarlo in questo suo percorso con delle richieste che non hanno senso. Allo stesso tempo anche il club deve essere gratificato, quindi faremo tutto con molto equilibrio. Mi aspetto, proprio perché il club in questo momento non rappresenta un ostacolo per lui, che se le cose non dovessero andare e lui dovesse restare a Lecce, resti felice come se fosse andato al Real Madrid". Da tifoso, un sogno ce l'ha? "Tempo fa avrei detto i 20mila abbonati, lo stadio coperto o il centro sportivo nuovo. Abbiamo realizzato tutto. Non me l'avevi mai chiesto prima e si è avverato tutto. Forse non è il caso di dirlo, per scaramanzia. Lasciamo questa formula che funziona bene, non dico niente e ne riparliamo quando si sarà realizzato".

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Sticchi Damiani: "Il mio Lecce sarà coraggioso. Non ostacoleremo Krstović"

Francesco Modugno