Pisa-Roma 34 anni dopo

Era l’ultima giornata di campionato, era il 26 maggio del 1991, la Sampdoria per la prima volta nella sua storia Campione d’Italia. Gianluca Vialli capocannoniere della Serie A e quattro giorni dopo era in programma l’andata della doppia finale di Coppa Italia contro la Roma, con l’obiettivo di centrare uno storico double. I giallorossi, poi, erano reduci da un’altra finale di andata e ritorno, quella di Coppa Uefa persa quattro giorni prima contro l’Inter di Trapattoni. Una delusione mitigata parzialmente 24 ore dopo, perché all’Olimpico c’era la festa d’addio al calcio di Bruno Conti e i tifosi romanisti non potevano certo mancare. In un calendario così fitto, nonché prestigioso, l’ultima giornata di campionato da giocare a Pisa, contro una squadra già retrocessa, sembrava quasi stonare. Anche per questo Ottavio Bianchi scelse di far riposare qualche titolare in vista della Samp, non a caso a decidere quella sfida ci pensò il giovanissimo Roberto Muzzi. Da 34 anni e 3 mesi non si affrontano Pisa e Roma in una partita ufficiale. L’ultima volta fu proprio quel giorno, con i toscani contestati dal pubblico per la retrocessione nonostante una rosa con Chamot in difesa, Simeone a centrocampo e Michele Padovano in attacco. Il Presidente era ovviamente Romeo Anconetani, oggi l’Arena Garibaldi porta anche il suo nome e la prima partita casalinga dopo la promozione della scorsa stagione con Pippo Inzaghi si giocherà proprio contro la Roma. Alberto Gilardino aveva 8 anni quel 26 maggio del 1991, mentre Gian Piero Gasperini era in campo a Trieste in Serie B con la maglia della Salernitana. Chiuderà due anni dopo la sua carriera da calciatore, dopo due stagioni in C1 con la Vis Pesaro. Il suo esordio con la Roma, nella prima uscita all’Olimpico contro il Bologna, ha coinciso con la panchina numero 600 in Serie A della sua storia e meglio non poteva cominciare. Una vittoria contro un avversario quotato, ma soprattutto una prestazione che ha messo tutti d’accordo. Lo stesso vale per il Pisa e per Alberto Gilardino che con Gasperini ha in comune il Genoa, sia per essere stato suo calciatore nella stagione 2013-14 con 14 gol in 30 presenze, ma anche per aver vissuto, proprio come Gasp nel 2007, una promozione in A alla guida del Grifone due anni fa. L’esordio del suo Pisa a Bergamo è stato più che convincente, considerando le differenti ambizioni dell’Atalanta e anche l’inevitabile sofferenza del secondo tempo. Per questo la prima in casa avrà un sapore ancora più speciale, non a caso l’attesa in città è enorme e anche per questo nello spazio adiacente a Corso Italia, al Giardino della Nunziatina, verrà installato un maxischermo per permettere a chi non potrà essere allo stadio di godersi Pisa-Roma. Erano circa 700 per la prima contro l’Atalanta. C’erano molti ragazzi che il Pisa in Serie A non lo avevano mai visto, ma c’era anche chi quel 26 maggio del 1991, in quell’atto d’addio contro i giallorossi, era poco più di un bambino e che oggi, inevitabilmente, avrà minimo quarant’anni. Potrà raccontare ai suoi figli di quel giorno e magari aggiungerà che suo padre o forse suo nonno videro il Pisa, per la prima volta nella sua storia, esordire in Serie A in casa. Era il 6 ottobre 1968 e anche quella volta di fronte c’era la Roma.

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Pisa-Roma 34 anni dopo

Riccardo Gentile