Inter, equilibrio cercasi: Barella può essere la soluzione

Le tendenze sono sempre quelle che possono sostenere meglio di altri i giudizi. E nell’Inter di questo inizio di stagione una tendenza è chiara. Manca un po' di equilibrio tra quello che la squadra vuole fare e quello che riesce a fare. Tra quello che scatta in automatico e quello a cui contribuisce a volte non perfettamente la tenuta mentale e un’organizzazione da limare soprattutto a livello difensivo. L’Inter segna e lo fa da sempre più di chiunque altro ma subisce anche, ripartenze tiri e alcune disattenzioni individuali che non hanno reso impermeabile la porta nerazzurra come da tradizione. I due gol contro il Sassuolo hanno rinforzato la posizione dell’Inter come miglior attacco del campionato e hanno confermato una tendenza ormai standardizzata della squadra a livello offensivo. Tra Chivu oggi e Inzaghi ieri i nerazzurri sono la squadra che ha prodotto più gol nell’anno solare 2025. Sono già 45 in campionato, con una possibilità di ricambio in attacco che prima non c’era. A fronte degli impalpabili Correa, Arnautovic e Taremi di un anno fa sono arrivati Bonny e Pio Esposito, che si sono mostrati già pronti per diventare un ricambio vero, non disdegnando la titolarità, in termini di prestazioni e gol a Lautaro Martinez e Marcus Thuram. La squadra sta segnando più gol rispetto a quanto previsto dagli Expected Goals e, inoltre, per la quarta volta nelle ultime sei stagioni l'Inter ha realizzato almeno 10 reti dopo le prime quattro gare giocate in Serie A. Dietro invece le cose non vanno altrettanto bene. In generale nelle ultime due annate ed è giusto sottolinearlo l’Inter è stata la formazione che ha tenuto la porta inviolata in più partite nei maggiori 5 campionati europei: ben 37 i clean sheet nerazzurri in campionato nel periodo . Ma dalla fine della stagione scorsa la squadra ha praticamente incassato sempre gol e solo nella prima di campionato e nella gara di Champions con l’Ajax Yann Sommer è riuscito a chiudere la porta di casa a doppia mandata. Solo Torino e Lecce, con 8 gol incassati, hanno fatto peggio a livello difensivo dell’Inter in Serie A. Negli ultimi 70 anni, i nerazzurri hanno concesso più reti dopo quattro gare stagionali di campionato solo nel 2004/05 , nel 2011/12 e nel 2020/21 . Insomma, mai un rendimento così deficitario a fronte di un lavoro quotidiano in Pinetina costante e focalizzato al miglioramento e al recupero di vecchie certezze anche a livello individuale. Perché certi automatismi e certe preventive riescono meglio se a farle e gestirle ci pensano in primis quei giocatori abituati a farlo già da diverse stagioni. Dopo aver inserito i nuovi acquisti nell’ultima con il Torino, aver trovato la seconda vittoria in campionato, la terza in stagione , adesso uno degli obiettivi di Cristian Chivu sarà anche quello di far crescere il livello individuale del gruppo, soprattutto in alcune pedine chiave. Se l’assenza di Lautaro è stata ben assorbita con l’utilizzo di Pio Esposito, Akanji cresce di gara in gara, Thuram è il miglior marcatore della squadra e Calhanoglu e Dimarco stanno tornando ai loro livelli, forse all’appello dopo il finale dello scorso anno manca Nicolò Barella. Lui che può diventare il termometro della squadra, l’equilibratore necessario e insostituibile, come dimostra l’utilizzo che fino ad oggi ne ha fatto l’allenatore. Ma deve crescere e trovare quella continuità che a volte gli è mancata. L’inizio di Nicolò era stato beneaugurante con quell’assist per Bastoni contro il Torino con cui aveva contribuito a mettere la firma nella prima rete stagionale della squadra e confermandosi con Piotr Zielinski e Matteo Politano come uno dei tre giocatori ad aver fornito almeno un assist in ciascuna delle ultime 10 stagioni di Serie A. Poi, tra Udinese, Juventus e Sassuolo, si è visto un giocatore diverso, poco incisivo, meno attento e con certe sbavature tecniche non da lui. Dentro la partita c’è sempre stato, ma sfruttando meno quelle qualità che spesso gli consentono di marcare la differenza con talento e intuizioni. Con 3 reti e 6 assist ha disputato una buona stagione lo scorso anno, anche se il gol in campionato manca da tanto. L’ultimo è stato con la Lazio 9 mesi fa all’Olimpico. In trasferta, come 5 anni fa contro il suo Cagliari, quando realizzò una delle reti più belle con la maglia dell’Inter nella città che per Nicolò rappresenta tutto e nella quale sabato sera ritornerà ancora una volta da avversario. Un’occasione magari per emozionarsi, disputare una gara sopra le righe ma anche per ritrovare quella carica, quella grinta agonistica e quel rendimento che servono a sé stesso, all’Inter e, ad ottobre, di nuovo alla Nazionale. Nel segno di un equilibrio e di una continuità che non puoi mai permetterti di lasciare per strada, soprattutto quando gli obiettivi sono ambiziosi e l’asticella è sempre puntata verso l’alto.

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Andrea Paventi