Ci stavamo dimenticando del talento di Nicolò Zaniolo. Ma lui è tornato per ricordarcelo

A 26 anni Nicolò Zaniolo è ancora in tempo per dare una svolta alla sua carriera calcistica, evitando di gettare alle ortiche un talento utilizzato con colpevole parsimonia. La sfida con la Roma evoca dolci ricordi. Con Di Francesco e Fonseca ha vissuto le sue stagioni migliori. Con Mourinho c'è stato un discreto rapporto a livello umano, ma con poca empatia sul campo. Questione di feeling calcistico e incomprensioni sul ruolo. In quattro stagioni e mezzo alla Roma , Zaniolo ha giocato 128 partite, segnando 24 gol e fornendo 18 assist. Statistiche che sarebbero state decisamente migliori senza due gravissimi infortuni: la rottura del legamento crociato del ginocchio, prima il sinistro e poi il destro. Di fatto, praticamente due stagioni intere andate in fumo. Nei momenti migliori in maglia giallorossa il suo rendimento scatenò dibattiti e qualche processo a chi non aveva avuto fiducia in lui. Nel mirino per prima la Fiorentina, che lo lascio andare gratuitamente all'Entella, pare per comportamenti poco graditi. Ma sotto accusa fini soprattutto l'Inter, che nell'estate 2018, pressata dalla necessità di fare plusvalenze, lo cedette alla Roma per 6.75 milioni. Per diverse stagioni quell’operazione in uscita dei nerazzurri è stata oggetto di critiche, talvolta anche velenose. Poi il talento di Zaniolo ha iniziato a spegnersi. Del resto due crociati, uno a nove mesi di distanza dall'altro, sono difficilissimi da superare. Certo, il giocatore ci ha messo anche del suo, con scelte rivedibili e in qualche caso decisamente sbagliate. A cominciare dal rifiuto all'offerta del Bournemouth, che gli avrebbe spalancato le porte della Premier League e soprattutto messo a disposizione una squadra che avrebbe potuto esaltare il suo talento. In quel periodo il Bournemouth era in piena zona retrocessione in Premier League e questo convinse Zaniolo a declinare l'offerta. Una decisione che, con il senno del poi, considerata la situazione delle Cherries, quinte in campionato, si è rivelata un errore. Per come sono andate le cose, non sono state decisive nemmeno le decisioni di andate al Galatasaray prima e all'Aston Villa poi, dove Zaniolo ha faticato a trovare spazio all'interno di rose extralarge. L'ultima stagione anonima, spesa a metà tra Atalanta e Fiorentina, stava addirittura portando il giocatore, un tempo considerato uno dei talenti più limpidi del nostro calcio, verso il dimenticatoio. Poi la svolta: l'offerta dell'Udinese e l'entusiasmo di Runjaić, che era rimasto estasiato dal talento di Zaniolo in un Legia Varsavia-Aston Villa di Europa League. Perché l'Udinese stava cercando un sostituto di Thauvin, un mancino di gran talento che ama partire da destra ma è insofferente ai dogmi tattici. In pratica, il ritratto di Niccolò Zaniolo. Runjaić gli ha dato carta bianca, lo ha piazzato alle spalle del centravanti e gli ha consentito di esaltare il suo talento, senza vincoli. L'impatto è stato eccellente: in otto partite ha segnato tre gol, uno ogni 158 minuti. L'Udinese lo ha portato in Friuli con un prestito oneroso dal Galatasaray di 2.5 milioni, mentre per riscattarlo potrà scegliere se versare 10 milioni in soluzione unica, oppure la metà, 5, ma riservando al club turco il 50% sulla futura rivendita. Il rilancio di Zaniolo non è sfuggito nemmeno al Ct Gattuso. Per il momento non è ancora arrivata la convocazione, ma tra allenatore e giocatore c'è già stato qualche contatto. Se dovesse continuare così, a distanza di due anni dall'ultima partita ufficiale, per Zaniolo si spalancherebbero di nuovo le porte della nazionale, e sarebbe un ritorno meritatissimo.

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Ci stavamo dimenticando del talento di Nicolò Zaniolo. Ma lui è tornato per ricordarcelo

Maurizio Compagnoni