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Udinese, il "Kosta Style" ha conquistato tutti

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Marina Presello

Marina Presello

L'allenatore dell'Udinese si è raccontato a Sky Sport: in questa chiacchierata si è messo alla prova con l'italiano, ha fatto un bilancio sulla sua squadra e ha svelato gli obiettivi per il futuro 

GLI ITALIANI IN CAMPO CON LE NAZIONALI

Collo alto, giacca, pochette e sorriso. Kosta Runjaic sa di calcio e sa di stile. Si presenta così per la nostra intervista in Piazza san Giacomo, il salotto della città di Udine, situata nel centro città. E dopo un anno di conoscenza e permanenza nel nostro campionato, possiamo dire che il Kosta style ha conquistato tutti. L’allenatore mitteleuropeo ha un approccio al calcio e alla vita che è esemplare. Forse dipenderà dall’aver lavorato in diversi ambiti, dalla ristorazione, al mondo assicurativo, passando anche per la comunicazione. Forse dipenderà dall’essere nato in Austria da genitori iugoslavi e poi aver vissuto in Germania, aver lavorato per molto tempo in Polonia, ma le esperienze lo hanno formato predisposto alla positività e al sorriso.

L'impegno tra grammatica e dizionario

Non è raro incontrarlo a passeggio per il centro di Udine, scambiando parole con i tifosi che incontra in un italiano che sta diventando più sicuro man mano che passano i mesi. Proprio per la lingua è stato attaccato (piuttosto duramente) a livello locale, ma le critiche non lo toccano. "Parlo il linguaggio del calcio" – così risponde – "Sono un pessimo studente e ho poca attitudine alle lingue". Di fatto ora in italiano parla e, dopo i mesi di studio della società e dell’ambiente friulano, si è messo d’impegno con grammatica e dizionario. 

L'approccio scientifico

Runjaic ha un approccio scientifico al suo lavoro. Ha lavorato molto sui numeri dell’Udinese del passato, carcando il modo di migliorare l’andamento di una squadra che dopo i fasti europei ha sempre collezionato posizioni dal decimo posto in giù. "Bisogna lavorare sulla mentalità", questa la risposta. Sulla voglia dei giocatori di migliorarsi e di sfidarsi. Sono aumentate le serate OUT dal campo ma IN compagnia stra squadra e staff. Sono migliorate le zone comuni all’interno del Bluenergy Stadium, è stata creata una nuova Family Lounge per permettere a giocatori e famiglie di stare insieme. C’è un progetto ampio che passa ovviamente dai risultati, ma non può prescindere dai comportamenti e dall’attitudine. L’Udinese deve crescere dal punto di vista del gioco e lo può fare solo attraverso il lavoro e la crescita di giocatori come Atta (già punto fermo) e Zaniolo. Poi ci sono i giovani: Miller, Palma e Gueye vere e proprie stelle della società bianconera e in rampa di lancio, a Runjaic il compito di valorizzarli, al ds Inler quello di inserirli nell’ambiente friulano.

Gli obiettivi

L’Udinese, la scorsa stagione, arrivata a 40 punti ha spento la luce e si è fermata. L’obiettivo di questo campionato è salvarsi, ovviamente, e poi provare ad auto sfidare i propri limiti. L’idea del bicchiere sempre mezzo pieno e la consapevolezza che il calcio è bellissimo ma - "Ci sono lavori molto più importanti del nostro" – la dice lunga sul senso della vita che è nella testa di Runjaic. In campo va dato tutto, l’attenzione deve essere al 110 per cento, la difesa deve migliorare: questi gli obiettivi a corto raggio. La valorizzazione dei giovani in rosa, quella a medio raggio. E a lungo raggio? La risposta al Kosta Style.

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