Pioli mantiene la promessa: tutti i "fioretti" del calcio
L'allenatore del Milan rispetta il fioretto fatto e, dopo la vittoria del Milan, monta in sella alla sua bici per una scalata tutt'altro che semplice. Ma le folli promesse degli sportivi, disposti a tutto in cambio di una vittoria, non si limitano alle pedalate. Pellegrinaggi e tagli di capelli le più gettonate: quasi tutti mantengono la parola data, ma non manca chi cerca una scappatoia, a obiettivo raggiunto
- In casa Milan ha festeggiato anche Kjaer, che al termine di una stagione sfortunata per il grave infortunio al ginocchio patito a dicembre, è tornato ad allenarsi in gruppo. L'ha fatto da "sbarbato", dopo essersi tagliato una barba coltivata per mesi, con la promessa di abbandonare il look da vichingo solo al momento del rientro
- Solo un anno fa avevamo assistito all'impresa dell'allenatore del Crotone, protagonista di una salvezza incredibile. "Se ci salviamo, faccio da Crotone a Torino in bicicletta", aveva detto nel corso del campionato. Alla fine salvezza è stata davvero, all'ultima giornata, dopo una fantastica rimonta, e Davide Nicola mantenne la promessa
- Anche in casa Atalanta al termine della scorsa stagione si festeggiò “su due ruote” per il traguardo raggiunto, con il quarto posto e l’Europa celebrati da tutto lo staff mantenendo la promessa di una 50km in bici… e per qualcuno addirittura a piedi
- “Se segni 5 gol ti regalo il rolex che ho al polso”. “Ok, ma se ne segno 7 mi regali anche il Range Rover...”. Restiamo a Bergamo con la storia di una scommessa tra un giocatore, Andrea Conti, e il suo procuratore, Mario Giuffredi. Che a fine stagione sarà stato ben lieto di cedere sia orologio che auto al suo assistito, visto che il terzino classe ’94 dell’Atalanta chiuse a quota 8. Ci sarà scappato anche qualche optional?
- “Se segni almeno 7 gol, ti faccio andare a cena con Sharon Stone”. Estate 1994, il difensore brasiliano Marcio Santos, fresco di Mondiale vinto con la sua Nazionale, firma con la Fiorentina di Vittorio Cecchi Gori, noto produttore cinematografico. Il ragazzo, rimasto folgorato dalla visione della bellissima attrice che in quegli anni spopolava, ne approfitta per inserire nel contratto un “bonus” speciale. Nonostante tutti i suoi sforzi, chiuderà la stagione con 2 gol e dovrà accontentarsi di continuare a vedere la sua Sharon al cinema
- "Se vinco la Champions segnando anche un gol, mi raso i capelli a zero". Alla fine ne ha fatti addirittura due, Cristiano Ronaldo, nella serata in cui ha sollevato la dodicesima Champions della storia del Real Madrid. Promessa mantenuta, ma il vanitoso portoghese ha subito chiesto un parere ai suoi fan
- “Se fai 15 gol ti pago le vacanze”. Scommessa tra due bomber, Vieri e Borriello, nell'estate 2016, con Bobo che ha iniziato a tremare quando l’amico, alla prima partita con la maglia del Cagliari, ha inaugurato la stagione con un poker in Coppa Italia. Vale o non vale? Borriello ha messo tutti d’accordo segnandone anche 16 in campionato. Vieri ha pagato la scommessa firmando un assegno, Borriello ha usato i soldi della vincita per regalare tre defibrillatori a tre realtà calcistiche che ha a cuore
- “Se faccio doppietta nel derby contro l’Inter torno a casa a piedi”. Lo spagnolo Suso segnerà veramente due gol nel 2-2 del 20 novembre 2016, ma non ci penserà minimamente a tenere fede alla promessa fatta, “inventandosi” un corollario tutto a suo vantaggio. “Io abito a Varese… e poi era valida solo in caso di vittoria”. Salvo in corner
- "Se arriviamo in finale di Europa League, faccio 100 miglia a piedi". Øystein Storli, tifoso norvegese del Manchester United, l’aveva promesso su Twitter ad aprile, quando gli infortuni avevano falcidiato la difesa di Mourinho e sembrava impossibile la conquista del trofeo. Raggiunta la finale contro l'Ajax (poi vinta), Øystein ha mantenuto la promessa e zaino in spalla è partito per fare i 160 chilometri che separano Brumunddal da Oslo. La finale si è giocata a Stoccolma, sarebbero stati altri 500 km circa. Già che c’era…
- “Se vinciamo il derby faccio il bagno nella fontana del Gianicolo”. È il 2006 quando Delio Rossi, allora allenatore della Lazio, mantiene la promessa dopo il 3-0 inflitto alla Roma. E si tuffa nelle acque della fontana tra i flash di curiosi e giornalisti. “Era un fatto privato, un voto: mi dispiace che qualcuno se lo sia venduto ed è diventato un fatto mediatico”, commenterà. L’acqua? “Era fredda"
- “Se ribaltiamo il 4-1 dell’andata faccio il cammino di Santiago”. Purtroppo per i tifosi del Milan, Irureta, allenatore del Deportivo la Coruna, si incamminò veramente. Dopo il risultato dell’andata con cui i rossoneri sembravano aver blindato l’approdo in semifinale di Champions nel 2003/2004, gli spagnoli vinsero 4-0 e Irureta vestì i panni del pellegrino con grande gioia
- “Salvezza? Tutti in bici a Barbiano”. Francesco Guidolin, allenatore del Parma, lo annuncia in conferenza stampa nella stagione 2009-2010, e lo fa davvero. La sua passione per le due ruote è nota, un po’ meno quella dei suoi giocatori, che chissà come avranno accolto l’estensione del fioretto del mister a tutta la rosa
- “Se ci salviamo, tutti a Monte Oliveto in bicicletta”. Altro fioretto ciclistico per Mario Beretta, allenatore del Siena nella stagione 2006-2007. La salvezza arrivò, all’ultima giornata con gol dell’ex di Negro (2-1 contro la Lazio) e Beretta inforcò la bici da Piazza del Campo, seguito dalla squadra, per una quarantina di chilometri
- “Se vinciamo la Champions torno a Torino a piedi”. Scottato dalla finale persa a Berlino, l’anno dopo Alvaro Morata, ancora in forza alla Juventus, fece la sua promessa. La finale si giocava a San Siro, per cui la tratta non sarebbe stata così proibitiva (150 km circa), ma la Juve venne eliminata molto prima, già agli ottavi
- “Se famo 3 vengo sotto la Curva”. Tragitto molto più breve ma… intenso, per Carletto Mazzone, con la famosa dichiarazione che fu il preludio dell’altrettanto nota corsa col pugno chiuso e i denti stretti. Non una scommessa ma una promessa, quella dell’allora allenatore del Brescia che dopo il gol del 3-3 rispose così alle provocazioni dei tifosi atalantini, che l’avevano beccato per tutta la partita
- “Se il Leicester vince la Premier League condurrò la trasmissione in mutande”. Rischio minimo, per l’ex attaccante inglese (e tifoso delle Foxes) Gary Lineker, dato che la squadra di Ranieri era data 5000 a 1, nonostante a dicembre (quando pronunciò la fatidica frase) fosse ai vertici della classifica. Sappiamo tutti come andò a finire: con l’autoironico Lineker in boxer (bianchi, con il logo del Leicester) davanti alle telecamere di “Match of the Day”, per la prima della nuova stagione
- “Se vinciamo il Mondiale, taglio la coda”. Fabio Grosso ha da poco infilato l’ultimo rigore decisivo alla Francia, quando in mezzo all’Olympiastadion di Berlino viene allestito il “set”: Camoranesi al centro, seduto su una sedia, i compagni tutti intorno, Oddo nei panni del parrucchiere. Un taglio e via, può partire la festa
- “Se vinco l’Eurolega, taglio i capelli”. Stessa promessa, stesso finale, anche nel basket. Ed ecco scalpo di Gigi Datome, dopo la vittoria con il Fenerbahce. Anche qui non si perde tempo: taglio direttamente in campo, con l’onore che è toccato a Pero Antic
- "Se fai 10mila retweet vengo a giocare una partitella con la tua squadra". Altra scommessa "persa" per il povero Datome. Un follower l'aveva simpaticamente sfidato su Twitter, lui aveva accettato ma sottovalutando "sia lui che tutti i matti che gli hanno dato una mano", scriverà su Facebook al raggiungimento della quota-retweet pattuita, promettendo di mantenere la parola data
- “Se vinciamo con il Verona faccio 50 flessioni”. Onestamente non un grande sforzo, per il tecnico del Vicenza, Pierpaolo Bisoli, che fece la sua promessa in caso di vittoria prima di un sentito scontro con il Verona. Vittoria per 1-0 e pronta ecco la sessione di flessioni dell’allenatore, subito rilanciata su Instagram