Il Cagliari ultimo club di Claudio Ranieri: la sua carriera
Intervistato da Giorgio Porrà, l’allenatore che dopo la salvezza aveva già dato l'addio al Cagliari ha chiarito che non allenerà più nessun altro club ma che potrebbe tornare in panchina se lo chiamasse una nazionale. Sono tanti i club in cui ha scritto pagine indimenticabili: dalla Fiorentina alla Juve alla sua Roma, senza scordare Valencia e Chelsea, fino alla favola Leicester. Ecco i passaggi più belli di una carriera straordinaria
RANIERI: "CAGLIARI MIO ULTIMO CLUB". VIDEO - CAGLIARI-FIORENTINA LIVE
- Dopo la promozione in Serie A della scorsa stagione e la salvezza con una giornata all’anticipo, arrivata domenica contro il Sassuolo, Claudio Ranieri in un'intervista a Sky Sport con Giorgio Porrà ha annunciato che dopo il Cagliari non allenerà più altri club ma che potrebbe accettare la panchina di una nazionale. Finora in quasi 40 anni di carriera è stato solo una volta ct: la sua carriera nei club è stata invece lunga. Ripercorriamola dagli esordi da calciatore ai nostri giorni
- Il giovane Claudio inizia nelle giovanili della Roma e prosegue poi con 6 presenze in Serie A con i giallorossi. A lanciarlo, quasi un segno del destino, Manlio Scopigno, l’allenatore che portò il Cagliari di Riva allo scudetto del 1970. E vedremo quanto conteranno i rossoblu di Sardegna nella carriera di Ranieri...
- Ma è con il giallorosso del Catanzaro che Ranieri si afferma come calciatore: arrivato in Calabria a 23 anni nel ‘74, s’impone come difensore e stringe amicizie con tanti compagni che rimarranno amici per la vita. Resterà 8 stagioni al Catanzaro, diventando il giocatore del club ad aver giocato più partite in Serie A: 128 in 5 anni di A. Ha poi giocato anche nel Catania promosso in A di Gianni Di Marzio e chiuso da calciatore nel Palermo
- Dopo aver iniziato in Interregionale con la Vigor Lamezia e la Puteolana in C1, Ranieri arriva sulla panchina del Cagliari nel 1988. Nei suoi primi due anni, centra la doppia promozione: prima vincendo il campionato di Serie C e riportando in B i sardi. Poi con un terzo posto nel 1990 che vale la salita in Serie A, dove l’anno successivo centra l’obiettivo salvezza
- I grandi risultati ottenuti col Cagliari valgono a Ranieri la chiamata del Napoli: diventa allenatore degli azzurri prendendo il posto di Bigon, nel primo anno senza più Maradona, e ottiene un quarto posto che vale la qualificazione in Coppa Uefa. Il suo Napoli in Europa va a vincere 5-1 a Valencia (con 5 reti di Daniel Fonseca) ma viene eliminato dal Psg di Weah. Ranieri viene così esonerato nel novembre del ’92
- Nel 1993 diventa allenatore della Fiorentina, appena retrocessa in Serie B: con Batistuta in attacco, riporta subito in A i viola. Alla terza stagione vince la Coppa Italia in finale con l’Atalanta e chiude quarto. L’anno dopo batte il Milan campione d’Italia e si aggiudica la Supercoppa Italiana e in Coppa delle Coppe arriva fino alle semifinali: Batigol zittisce il Camp Nou ma in finale va il Barça di Guardiola (ancora calciatore)
- Nel 1997 arriva la chiamata del Valencia, ultimo in Liga: alla fine della prima stagione Ranieri porta la squadra in Intertoto e da lì ottiene la qualificazione in Uefa. Alla seconda stagione in panchina al Mestalla chiude quarto e qualifica la squadra per la Champions. Ma soprattutto, vince il suo primo trofeo all’estero: batte in finale l’Atletico e conquista la Copa del Rey
- Dopo un’annata non felice con l’Atletico Madrid, conclusa con le dimissioni, si trasferisce in Inghilterra: nel Chelsea pre Abramovich, porta i Blues in finale di FA Cup e a due sesti posti e a un quarto posto che vale la qualificazione in Champions. C’è lui in panchina quando il magnate russo diventa proprietario del club. Nel 2003-2004 chiude secondo in Premier dietro l’Arsenal campione e arriva fino in semifinale di Champions, eliminato dal Monaco
- Dopo due anni di stop, nel 2007 accetta la chiamata del Parma che ha esonerato Pioli e torna in Italia dopo 10 anni dall’ultima esperienza a Firenze. Prende una squadra ultima e la porta, anche grazie ai gol di Giuseppe Rossi, alla salvezza. Un’impresa che gli vale l’attenzione di una big
- I risultati ottenuti con il Parma convincono la Juve, appena tornata in Serie A, a puntare su di lui. Al primo anno chiude terzo dietro a Inter e Roma e i bianconeri tornano in Champions. L’anno successivo vince il girone in Europa arrivando davanti al Real ma viene battuto proprio dal Chelsea. In campionato i risultati rischiano di lasciar fuori dalla Champions la Juve, che lo esonera sostituendolo con Ciro Ferrara
- All’inizio della stagione 2009/2010, corona il sogno di allenare la squadra della sua città: il testaccino Ranieri sostituisce il dimissionario Spalletti e i giallorossi completano una rimonta insperata sull’Inter. Ma a un passo dallo scudetto, fallisce all’ultimo la vittoria perdendo in casa contro la Samp e facendosi contro sorpassare dall’Inter di Mourinho, che vince il campionato e batte Ranieri anche in finale di Coppa Italia. L’anno dopo si dimette dopo la clamorosa rimonta per 3-4 subita contro il Genoa
- Nel settembre del 2011 sostituisce l’esonerato Gasperini sulla panchina dell’Inter e risolleva la squadra in campionato e Champions. Ma dopo l’eliminazione col Marsiglia agli ottavi e le 9 partite senza vittorie, viene esonerato e sostituito da Stramaccioni
- Nel 2012 accetta la sfida del Monaco, che non riesce a risollevarsi dalla Ligue 2, e al primo anno lo riporta in Ligue 1, per poi chiudere la seconda stagione al secondo posto in prima serie dietro al Psg. Risultati che non gli valgono la conferma. Firma allora con la nazionale della Grecia con l’obiettivo di portarla a Euro 2016 ma dopo risultati non all’altezza delle aspettative chiude dopo un solo anno la sua (unica) esperienza da ct
- Il risultato più straordinario arriva nel 2015/2016: firma con il Leicester, che ha faticato a salvarsi l’anno prima, e invece di una salvezza tranquilla arriva addirittura a vincere incredibilmente la Premier League. Accolto con scetticismo dopo gli ultimi risultati da ct greco, diventa un eroe non solo in Inghilterra, portando le Foxes di Vardy, Mahrez e Kanté, al primo titolo della loro storia
- Esonerato ingenerosamente dal Leicester la stagione dopo il trionfo, con la squadra eliminata dalla Champions comunque agli ottavi, nel 2017 torna in Francia con il Nantes, dove manca di poco la qualificazione in Europa League. L’anno dopo torna in Premier, sulla panchina del Fulham ultimo in campionato ma non riesce a invertire la rotta e chiude anticipatamente l’esperienza a febbraio
- Con l’esonero di Di Francesco, nel marzo del 2019 viene richiamato dalla Roma, che porta a fine campionato al sesto posto, a 3 punti dalla qualificazione in Champions. Ma non prosegue la sua avventura romanista
- Chiamato a sostituire ancora una volta Di Francesco, che a inizio stagione lascia la Samp, a Genova raggiunge il traguardo delle 1000 partite in panchina (nei vari campionati dove ha allenato) e battendo il Genoa diventa il primo allenatore a giocare i 4 principali derby italiani (Torino, Roma, Milano, Genova). Salva la Samp con ampio anticipo e l’anno dopo chiude nono. Ma non trovando l’accordo con Ferrero, a fine stagione lascia
- Dopo una breve esperienza in Premier con il Watford, a dicembre 2022 è chiamato dal Cagliari al posto di Liverani: dal 14esimo posto in Serie B, Ranieri guida i sardi al quinto posto che vale i playoff, vinti grazie al gol di Pavoletti al ’94 della finale di ritorno col Bari. E l’anno dopo la promozione, raggiunge l’obiettivo salvezza con una giornata d’anticipo. L’ultima impresa di Sir Claucio, almeno sulla panchina di una squadra di club. Perché di fronte a una futura chiamata da parte di una nazionale, chissà...