Il primo Gasperini contro Inzaghi: nove anni fa, sette gol e due inizi
amarcordIntroduzione
Era la prima partita in campionato di Gasperini sulla panchina dell'Atalanta: sembra passato un secolo, sono quasi nove anni di ciclo, rivoluzione e vittorie. Quella era anche la prima vera partita di Serie A della carriera di Simone Inzaghi, che aveva già esordito qualche mese prima (ad interim) e proprio a Bergamo faceva il suo debutto da capo allenatore, anche grazie a una clamorosa telenovela estiva col Loco (non a caso) Bielsa. Dei ventotto in campo quel giorno solo uno non ha mai cambiato maglia. Sette gol, tante emozioni, CR77, un debutto con doppietta di un semi sconosciuto che arrivava dallo Stella Club d'Adjamé della Costa d'Avorio, tale Franck Kessié. Com'era andata la prima volta dei due allenatori in campo domenica sera nella sfida scudetto
Quello che devi sapere
L'alfa di Gasperini
L'inizio di un'era, quando ancora nessuno sapeva che sarebbe iniziata. Quella che avrebbe portato a vittorie impensabili, come l'ultimo 0-4 allo Stadium contro la Juventus - proprio in quegli anni dove i ko in casa dei bianconeri si contavano sulle dita di una mano - o come i sette gol segnati al Milan e la magica notte di Dublino. Eppure tutto inizia lì, anzi, qualche giorno prima. Gasperini arriva dal Genoa, dove ha ripreso il filo dopo le sue cinque partite (altro che giornate, pur sempre a Milano) nel 2011 sulla panchina dell'Inter, la stessa che oggi è di Simone Inzaghi. L'ouverture della sua storia è contro la Cremonese in Coppa Italia. Il primo gol? Lo segna Rafa Toloi, curiosamente l'unico di quella prima Atalanta di Gasperini ancora oggi in nerazzurro. Segni del destino?

Da uno a trecentotrentatré
Superato il turno di coppa, Gasp prepara la prima partita di campionato: è proprio quell'Atalanta-Lazio contro Simone Inzaghi, 21 agosto 2016. Ancora non lo sa, ne seguiranno altre 331. Contro l'Inter - in una sfida con in palio sua maestà il primo posto - salirà a quota 333, in solitaria al secondo posto assoluto come coppia squadra-allenatore più gettonata della storia del campionato (staccati Liedholm-Roma a 332) e dietro soltanto all'intramontabile legame di Giovanni Trapattoni con la Juventus (402).
Intanto, tornando a quel 2016, c'è una sorta di maledizione che aleggia sul debutto dell'Atalanta: non vince una prima giornata dal lontano 2008. Non accadrà neanche quel giorno (4-3 Lazio) e la Dea perderà anche la prima giornata della stagione successiva contro la Roma. Da quell'anno in poi, però, solo vittorie. Era iniziato il ciclo.
L'alfa di Inzaghi
Perché anche per Simone Inzaghi quella prima giornata dell'agosto del 2016 a Bergamo era stata una sorta di prima volta, o quasi. Si era già seduto sulla panchina della Lazio, ma senza stabilità, con quella spada di Damocle in testa riassunta in due parole: ad interim. Aveva scalato i livelli partendo dalle giovanili biancocelesti e prendendo il posto di Stefano Pioli (con cui in futuro si giocherà uno scudetto e una semifinale di Champions) per le ultime sette partite del campionato precedente. Doveva restare una storia isolata, o almeno per il momento. Nell'equazione, però, non era stato calcolato il nome di Marcelo Bielsa, uno soprannominato el Loco non per caso…

Telenovelas
Famoso per il suo 3-3-1-3 come sistema di gioco, gli allenamenti al limite del massacrante, tra i pionieri della video analisi (iniziati coi vecchi VHS), degli schemi su palla inattiva provati migliaia di volte. El Loco è anche un po' pazzo, lo dice il suo soprannome e, nell'estate del 2016, è pronto all'avventura italiana sulla panchina della Lazio. Dura pochi giorni, senza mai allenare neanche un'amichevole. L'argentino dallo sguardo timido lamenta dei presunti accordi mancati: sette acquisti, quattro entro inizio luglio e un netto sfoltimento della rosa. La Lazio tuona: "Nel contratto nessuna clausola sul mercato". È una classica telenovela, di quelle argentine - non a caso terra di Bielsa - piene di passione e colpi di scena. Lotito è chiaro: "Il nostro programma non cambia senza di lui, Inzaghi non è un ripiego". Appunto, Simone Inzaghi. È lui il "nuovo" allenatore, senza "interim" del caso. Firma dopo essere stato praticamente a un passo dal farsi le ossa in B alla Salernitana, la squadra che allenerà il fratello Pippo anni dopo. Ma questa è un'altra storia…
Il saluto militare di Franck Kessié
È il 21 agosto del 2016 e tutte le strade sembrano convergere lì, verso Bergamo, brindando ai nuovi inizi come si fa prima di una cena. Sette gol, tre in mezz'ora: la Lazio parte fortissima e segna con Immobile, Hoedt e Lombardi, poi dal cilindro dell'Atalanta spunta un nome nuovo, uno dei tantissimi che saranno linfa al gioco del Gasp, rivenduti dunque sul mercato, soldi poi reinvestiti in un progetto giovane e fresco, in un giro infinito come le ruote di una bicicletta. È stato pescato addirittura dello Stella Club d'Adjamé, squadra semi sconosciuta nel calcio dei big sulla mappa della Costa d'Avorio: quando segna fa il saluto militare, un omaggio al papà scomparso quando era piccolo. Ne segna due e riapre la partita: si chiama Franck Kessié.

CR77 e Kishna, Papu e SMS
I due capitani sono Lucas Biglia da una parte e Cristiano Raimondi (CR77) dall'altra. Milinkovic-Savic è alla Lazio già da un anno e diventerà sempre più esplosivo. Papu Gomez da 10 agisce dietro la punta Paloschi. In campo c'è anche Lukaku, ma è Jordan il fratello di Romelu. La meteora Kishna per la Lazio. Sul 2-3 il match è apertissimo: l'Atalanta attacca alla caccia di una rimonta assurda, ma la Lazio la chiude con Cataldi su assist di Dusan Basta a pochi secondi dal recupero. Inutile - se non per le statistiche - la rete finale di Petagna che consegna alla storia il tabellino sul 3-4 Lazio a Bergamo.
Il tabellino
Atalanta-Lazio 3-4
15' Immobile (L), 20' Hoedt (L), 33' Lombardi (L), 63' e 67' Kessié (A), 89' Cataldi (L), 90' Petagna (A)
ATALANTA (4-4-1-1): Sportiello; Raimodi, Toloi, Zukanovic, Dramé; Conti, Kessié, Kurtic, Spinazzola; Papu Gomez; Paloschi. All. Gasperini
Dalla panchina: Gagliardini, D'Alessandro e Petagna
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta, de Vrij, Hoedt, Lukaku; Milinkovic-Savic, Biglia, Parolo; Lombardi, Immobile, Kishna. All. Inzaghi
Dalla panchina: Wallace, Cataldi, Djordjevic

Il bilancio Gasp contro Inzaghi: da quando è all'Inter è 7-0…
Lo aveva detto anche lo stesso Gasperini dopo l'ultima, roboante, vittoria sulla Juve allo Stadium: "L'Inter? Contro di loro arriviamo da sette sconfitte consecutive, forse anche questo può essere un segnale". E, in effetti, i precedenti tra i due allenatori da quando Inzaghi è all'Inter sono impari: sette vittorie Inter nelle ultime sette, le ultime tre addirittura con un 10-0 complessivo. Da quando Inzaghi allena a Milano, Gasp non è mai riuscito a batterlo (ai sette ko a cui si aggiungono due pareggi nei loro primi due confronti sull'asse Inter-Atalanta).
Storia diversa, invece, considerando i dodici precedenti tra Lazio e Atalanta, partendo proprio dal primo dell'agosto 2016: sono cinque le vittorie per Gasp, contro le quattro di Inzaghi. E un nuovo capitolo verrà scritto a breve…
- Il bilancio totale tra i due allenatori: 21 partite, 11 vittorie di Inzaghi, 5 di Gasperini e 5 pari
- Il bilancio Inter-Atalanta: 9 partite, 7 vittorie di Inzaghi, zero di Gasperini e 2 pari
- Il bilancio Lazio-Atalanta: 12 partite, 4 vittorie di Inzaghi, 5 di Gasperini e 3 pari