Mourinho ritrova l'Inter: la sua storia nerazzurra tra vittorie, citazioni e momenti cult
Per la prima volta il portoghese ritroverà la squadra con cui vinse tutto nel magico anno del triplete. Più di settecento giorni da nerazzurro iniziati dicendo "io non sono pirla" e chiusi con un abbraccio tra le lacrime insieme a Marco Materazzi. In mezzo vittorie, citazioni diventate cult, Eto'o terzino e Samuel attaccante, profezie, corse a perdifiato e trofei
2 GIUGNO 2008, ARRIVA MOU - Inizia tutto così: "F.C. Internazionale annuncia l'arrivo di José Mourinho. Il tecnico portoghese ha firmato un contratto triennale e lavorerà al nuovo progetto nerazzurro dei Campioni d'Italia". I colloqui con Moratti c'erano già stati. L'Inter aveva appena vinto lo scudetto con Mancini, ma il sogno è l'Europa. Arriva l'uomo di Setubal. A Londra si era definito "Special One". Sì, la sua parabola nerazzurra sarà speciale.
BEPPE BARESI È IL VICE - Mou ha portato il Porto sul tetto d'Europa nel 2004, un miracolo sportivo. A Milano è un uomo in missione. Moratti brama la coppa che il padre Angelo vinse con Helenio Herrera in panchina. Intanto Mou, come secondo, sceglie un'istituzione in casa nerazzurra: Beppe Baresi.
4 GIUGNO 2008, IO NON SONO PIRLA - E che la storia sarebbe stata speciale lo si capisce subito. Alla prima conferenza l'uomo speciale sfoggia un italiano perfetto. Alla domanda del perché di tale bravura risponde: "L'ho imparato presto perché sono intelligente". E poi il vero cult, prima glissa su Lampard all'Inter, poi ecco un nuovo tentativo: "Pensa che Lampard potrebbe trovarsi bene nel calcio italiano?"
"Perché mi chiedi di un giocatore del Chelsea?"
"È un modo furbo di riproporre il tema che lei ha appena evitato".
E lui: "Sì, ma io non sono pirla".
24 AGOSTO 2008, PRIMA PARTITA: SUBITO (SUPER)COPPA - La sua prima partita all'Inter, scherzo del destino, è contro la sua attuale squadra. Mou vince immediatamente un trofeo. In Supercoppa contro la Roma, decidono i rigori: Totti fallisce il match point. Zanetti chiude i conti ad oltranza.
IPSE DIXIT: "MONACO DI TIBETE" - Uno dei tanti, una delle prime frecciate ai "nemici". Il 15 settembre 2008 replica così a Pietro Lo Monaco (l'ad del Catania che aveva detto: "Mourinho è da prendere a bastonate sui denti"): "Io conosco il monaco del Tibet, il Principato di Monaco, il Bayern Monaco, il Gran Prix di Monaco. Non ne conosco altri. Se questo Lo Monaco vuole essere conosciuto per parlare di me, mi deve pagare tanto".
PERDE IL DERBY MA CHIUDE IN TESTA IL GIRONE D'ANDATA - Un colpo di testa di Ronaldinho strega il suo primo derby col Milan. Da allora vincerà tutti gli altri. Ma chiude comunque in testa il girone d'andata con, al tempo, record personale di punti per un allenatore straniero.
20 DICEMBRE 2008, LA CORSA SOTTO I TIFOSI A SIENA - E per chiudere in testa sono decisivi i tre punti pre sosta natalizia col Siena. Maicon ne fa due (quello decisivo all'83' in fuorigioco). Mou sfoggia una delle specialità della casa: la corsa a perdifiato per esultare con giocatori e tifosi. Si era già vista al Porto (per lo storico passaggio del turno a Old Trafford contro lo United nell'anno della Champions). Non sarà l'ultima in casa nerazzurra…
Aneddoto speciale per quella doppietta: "Mi dicevano che prendeva sempre il quinto giallo per essere squalificato prima di Natale e andare in vacanza in Brasile - ha raccontato recentemente Mou a DAZN -. Sono andato da lui e gli ho detto che se fosse stato ammonito non sarebbe andato in vacanza. Lui mi ha detto 'E se segno posso andare?' 'No, solo se ne fai due'. Ha fatto doppietta, si è fatto ammonire per essersi tolto la maglietta ed è andato in vacanza. Ha anche avuto una settimana in più".
18 GENNAIO 2009, IL KO CON L'ATALANTA - Il 2009 non inizia bene. Un pari in casa col Cagliari (di Allegri), poi un ko con l'Atalanta: "Sono arrabbiato, la peggior prestazione di tutto il campionato" dice Mou nel post partita, strigliando tutti i suoi giocatori.
11 MARZO 2009, FUORI DALLA CHAMPIONS - Il sogno è l'Europa. Ma al primo tentativo Mou spara a salve. Lo United di CR7 (con un gol quasi identico a quello di Doni che aveva segnato il recente stop in campionato) - elimina l'Inter gli ottavi. Il Manchester, campione in carica, raggiungerà anche quell'anno la finale perdendo solo contro il nuovo e magnifico Barcellona di Messi e Pep Guardiola. Presto le loro strade si incroceranno.
ZERO TITULI - 3 marzo 2009. Altra conferenza entrata nel mito: "A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace l'onestà intellettuale. Mi sembra che negli ultimi giorni ci sia una grandissima manipolazione intellettuale. Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli. Non si è parlato del Milan che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali".
16 MAGGIO 2009, È SCUDETTO - Diventano cinque i campionati conquistati in carriera, oltre ai due con il Porto in Portogallo e ai due col Chelsea in Inghilterra. Decisivo un ko del Milan a Udine. Curiosamente, la festa con la coppa alzata al cielo è proprio contro l'Atalanta. Un girone dopo la strigliata, la sua Inter ha vinto.
10 LUGLIO 2009, MERLINO E HARRY POTTER - A Milano, casa Inter, inizia una nuova stagione. E quella di Mou è una seconda prima conferenza ancora coi fuochi d'artificio: "Posso lavorare di più. Quello che invece non posso fare sono i miracoli: io non sono Merlino o Harry Potter", dice lui. I tifosi risponderanno così.
20 LUGLIO 2009, LO SCAMBIO IBRA-ETO'O E LA PROFEZIA - Mago no, profeta forse. Nell'estate che stravolge la stagione avvenire l'Inter è in ritiro a Los Angeles quando l'addio di Zlatan si fa concreto. Lui al Barça, Eto'o all'Inter con altri 46 milioni. Il saluto con Mou lo raccontò proprio Zlatan nella sua autobiografia Io, Ibra
"Ehi, Ibra!"
"Sì?"
"Tu vai al Barça per vincere la Champions, vero?"
"Sì, un po’ forse anche per quello"
"Ma sai, saremo noi a portarcela a casa, non dimenticarlo. Saremo noi" mi disse, e poi ci congedammo.
3 AGOSTO 2009, SUBITO IL KO IN SUPERCOPPA E "IL RUMORE DEI NEMICI" - A differenza del primo, il secondo anno si apre con un ko. La Supercoppa va alla Lazio di Ballardini. Intanto, alla conferenza della vigilia della prima di campionato, Mou lancia quello che diventerà un altro grande classico: "Ho espresso un'opinione da uomo libero in un Paese libero, e subito ho sentito il rumore dei nemici. Questo mi piace: ho parlato e ora sono tutti qui…"
29 AGOSTO 2009, POKER AL MILAN CON SNEIJDER SUBITO IN CAMPO - Uno degli altri tasselli chiave di quell'anno arriva sempre dal mercato, il suo nome è Wesley Sneijder. Atterra a Milano a fine agosto. Tempo qualche giorno e Mou lo lancia titolare nel derby. 4-0. Segnano anche Thiago Motta e Milito. Colpi super che cancelleranno il flop Quaresma di un anno prima.
29 SETTEMBRE 2009, BALO E KAZAN - "Potrei scrivere un libro di 200 pagine su Mario". Un aneddoto lo raccontò riferendosi a un Rubin Kazan-Inter dei gironi della Champions: "Quel giorno avevo tutti gli attaccanti infortunati, lui era l'unico. Si fece ammonire a fine primo tempo e passai 14 dei 15 minuti di intervallo parlando solo con lui: 'Non posso cambiarti, non ho attaccanti. Non toccare nessuno, gioca solo con la palla, se qualcuno ti provoca non reagire, se l'arbitro sbaglia non reagire'. Minuto 46: espulsione".
Un po' romanzata: Balo fu espulso, ma al 60'.
4 NOVEMBRE 2009, LA CHAMPIONS PASSA DA KIEV - Quella Champions l'Inter la vincerà, dopo aver avuto più di un piede fuori. Il crocevia è a Kiev: l'ex incubo Shevchenko segna ancora ai nerazzurri, a cui serve la vittoria ad ogni costo. Mou torna negli spogliatoi e distrugge il lettino dei massaggi (come raccontato da Stankovic a Inter TV nel 2015), mette due attaccanti e la rimonta si compie. Milito all'86', Sneijder all'89'. La corsa continua.
9 GENNAIO 2010, SAMUEL ATTACCANTE CONTRO IL SIENA - E la corsa continua anche in campionato. Alla fine i nerazzurri lo vinceranno con due punti sulla Roma: tre dei più clamorosi arrivano col Siena a San Siro. Gli infortuni, Eto'o in Coppa d'Africa, pochi uomini a disposizione, Malesani&Co vanno avanti due volte (0-1 e 1-3). Nel finale Mou manda allora Samuel a fare il centravanti con Milito: sarà pari di Sneijder al 90' e clamoroso 4-3 proprio dell'argentino in pieno recupero.
24 GENNAIO 2010, FUORI PANDEV… ANZI NO - Un altro mattoncino tricolore arriva nel derby col Milan, in gran forma e trascinato da un Ronaldinho reduce da una tripletta. Milito apre, Sneijder viene espulso. Nel secondo tempo è pronto il cambio: fuori Pandev. Ma Mou aspetta, prima c'è una punizione dal limite. Pandev tira: gol. E José si indica, quella rete è anche sua. Al 90' viene espulso Lucio che commette fallo da rigore, ma Julio Cesar ipnotizza Ronaldinho.
20 FEBBRAIO 2010, LE MANETTE - Altro momento cult. Dopo 38 minuti l'Inter è in nove contro la Samp. Finirà 0-0, Mou si esibisce in un nuovo, e subito iconico, gesto.
FEBBRAIO-MARZO 2010, BATTUTO L'EX CHELSEA - Il primo ostacolo della fase a eliminazione diretta è una non poi troppo vecchia conoscenza: il Chelsea. Contro c'è Ancelotti. 2-1 a San Siro (Milito-Cambiasso). A Stamford Bridge, dove José era diventato special, decide Eto'o. L'attaccante che, con Mou, farà anche il terzino.
20-28 APRILE 2010, LA SEMIFINALE - Per arrivare all'ultimo atto di Madrid contro ci sono i marziani. Il Barça campione in carica di tutto, del tiki taka, di Messi che ha appena vinto il primo di sette Palloni d'Oro. Di Guardiola. Di Ibra. A San Siro è apoteosi nerazzurra: Sneijder, Maicon, Milito. 3-1. Ma c'è il ritorno. Remuntada è il claim catalano. Motta espulso al 28'. Il Barça attacca. Tocca all'ex. Mou regala un'altra immagine da film. Un quadro.
UN'ALTRA CORSA SPECIALE - Piqué segna ma non basta. L'Inter è in finale di Champions League. Mou scatta ancora una volta.
5 MAGGIO 2010, TRIPLETE ATTO I: LA COPPA ITALIA - La finale è Inter-Roma. Finisce 1-0. Decide Milito.
16 MAGGIO 2010, TRIPLETE ATTO II: LO SCUDETTO - L'ultima, decisiva, giornata è Siena-Inter. Finisce 0-1. Decide Milito.
22 MAGGIO 2010, ATTO III: LA CHAMPIONS LEAGUE - La finale è Inter-Bayern Monaco. Finisce 2-0. Decide, manco a dirlo, una doppietta di Milito.
Mou vince il campionato senza mai perdere in casa, portando a 136 gare consecutive la sua imbattibilità casalinga in campionato sommando anche Porto e Chelsea. Vince la sua seconda Champions League, nella magica notte di Madrid. Inter campione d'Europa quarantacinque anni dopo l'ultima volta.
Ma è anche l'ultima volta di Mou da nerazzurro.
L'Ultima immagine è quella nella pancia del Bernabeu. Mou è pronto a raccogliere la sfida Real Madrid. Sale sull'auto, la ferma, abbraccia Materazzi, entrambi in lacrime. Se ne va. In settecento giorni ha riscritto la storia dell'Inter.
