Inter, Pavard talismano dello scudetto: è la sua "mezza stella" personale

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Vanni Spinella

Il francese festeggia il quinto titolo di fila nella sua carriera, tra Bayern e Inter. Leader silenzioso abituato a vincere, centrale in campo così come nello spogliatoio. Esultava anche da infortunato, entrando in campo col tutore al ginocchio o accettando di sporcarsi il suo completo bianco per colpa di Thuram...

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Cosa vuoi che sia un titolo in più per uno abituato a vincerli in sequenza al Bayern Monaco? Quanto potrà mai contare per chi, con questo all’Inter, allunga la sua striscia personale a 5 campionati vinti di fila, tra Germania e Italia? Conta, statene certi. Forse anche più dei precedenti, fin troppo “facili” in un club che – sarà un caso? – ceduto lui ha dovuto abdicare dopo un regno durato 11 anni. Gli indizi stanno nelle esultanze. Benjamin Pavard, nel campionato trionfale dell’Inter, non è mai andato in gol. Ma quando lo facevano gli altri era sempre tra i primi a unirsi alla festa. Anche da infortunato. 4 novembre 2023: Inter sul sempre difficile campo dell’Atalanta, dopo 33’ Pavard si fa male al ginocchio ed è costretto a chiedere il cambio. Esce in barella, immediatamente gli applicano un vistoso tutore alla gamba. Poi segna Calhanoglu e i compagni se lo ritrovano in campo, mezzo zoppo, con tutore e ciabatte, a esultare con loro, prima di tornarsene a fatica a bordocampo. È da questi particolari che si giudica un giocatore. O almeno, per tanti tifosi è così.

Tutore al ginocchio e ciabatte ai piedi: Pavard infortunato si unisce alla festa dopo il gol di Calhanoglu all'Atalanta
©Getty

Il "Benny Hill" con Thuram

Vogliamo parlare poi delle gag con Thuram? La più celebre al termine di Inter-Udinese, quando Pavard entra in campo e va a salutare i tifosi in “borghese”, dato che era ancora out per l’infortunio. Tutto di bianco vestito applaude in direzione della curva e indietreggia, applaude e indietreggia, applaude e indietreggia… senza accorgersi che nel frattempo Thuram si è accovacciato dietro di lui, per uno degli scherzi in stile “Benny Hill” più antichi del mondo. Pavard casca a terra, i tifosi col fiato sospeso: non sono scherzi da fare a uno che si sta riprendendo da una lussazione alla rotula, e poi lo sanno tutti che le macchie di erba sul bianco sono le più difficili da far venir via. Solo quando si rialza e si mette a inseguire Thuram (come il copione del Benny Hill impone), lo stadio torna a respirare.

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Quel gol che ispirò Pogba

Sì, perché sul suo ruolo centrale anche in campo ci sono poche discussioni. D’altra parte, parliamo di uno che arrivava all’Inter portandosi dietro un bagaglio di titoli che comprende Champions, Mondiale per club e Mondiale vinto con la Francia (dove ritrova Olivier Giroud, avversario nel derby ma miglior amico nel mondo del calcio, per un duello che fa molto “Olly e Benji”). Ma senza farli mai pesare. In spogliatoio recita la parte del saggio, sorridendo se il casinista Barella se ne inventa una delle sue, e se si trascina dietro Dimarco o Thuram. La posizione in campo, poi. Che ruolo fa Pavard? In covercianese è un “braccetto”, nella realtà dei fatti sa fare praticamente tutto. Era terzino destro nella Francia campione del mondo 2018, quando segnò il gol più bello del torneo con una demi-volée da urlo contro l’Argentina (Pogba negli spogliatoi ci improvvisò sopra uno show fenomenale).

"Mezza stella" tutta sua

Infine, era un difensore centrale quando l’Inter in estate lo strappò al Bayern, dopo una trattativa lunghissima, dato che i bavaresi non facevano sconti e i nerazzurri lo avevano scelto come l’investimento su cui “girare” il tesoretto risparmiato per Lukaku. Per Simone Inzaghi è stato il “terzo” opposto a Bastoni, la sua versione speculare sulla destra: stessa propensione a lanciarsi in avanti, sensibilità molto simile nell’impostazione. E infine mettiamoci pure una certa abitudine a vincere, che nello sport non guasta. Come detto, da 5 anni di fila (4 con il Bayern, uno con l’Inter) vince lo “scudetto”: possiamo chiamarla la sua “mezza stella” personale?