Bari, Galano: "Siamo una squadra fortissima, abbiamo i mezzi per centrare i playoff"

Serie B
Il giocatore del Bari Galano, foto Lapresse
01_galano_lapresse

Il giocatore del Bari ha analizzato in conferenza stampa il momento della squadra, facendo presente che una serie di risultati negativi non basti per diventare brocchi: "La zona playoff è alla nostra portata"

Una situazione non facile da gestire, un momento complicato da cui il Bari vuole tirarsi immediatamente fuori. Cristian Galano suona la carica, lo fa con parole forti a pochi giorni di distanza dal big match contro il Frosinone, una partita che potrebbe segnare la svolta per i biancorossi: "Possiamo fare tanti punti, il campionato è lungo. Siamo squadra fortissima, costruita per stare in zona playoff e davanti. Non siamo inferiori a nessuno. Fino ad un mese e mezzo fa eravamo secondi. E' impossibile che ora siamo brocchi. Stiamo lavorando bene, pronti per sabato. Il Frosinone è una squadra forte e viene da una serie di risultati positivi ma per dare una svolta è meglio affrontare queste squadre. Per vincere serve cattiveria, determinazione e spensieratezza".

La ricetta di Galano

Nonostante il momento complicato e la situazione non facile, Galano ha la ricetta per tirare fuori il Bari da questa empasse: "Dobbiamo stare uniti. Dopo Empoli forse siamo scesi in campo con la paura, siamo stati fragili mentalmente. Abbiamo perso un po' di brillantezza, me compreso. Sono rientrato a Bari perchè ho voglia di conquistare qualcosa di importante. Mi dispiace perchè non riusciamo a fare il salto di qualità che la piazza merita. Sono anni che cerco di andare in A, soprattutto con questa maglia. Capisco la delusione tifosi, hanno ragione, ma lo siamo tutti. In campo dobbiamo dare sempre il 110%. Mercato e pressione sono tutte cavolate. Facciamo mestiere più bello del mondo. Se facciamo un gol, scatta la scintilla".

Capitolo rinnovo

Non poteva mancare infine la chiosa sulla sua situazione contrattuale: "Non ho problemi di contratto, sono cavolate. Magari la gente pensa che io voglio contratto e non gioco bene. Penso al campo. Poi parleremo con direttore e società, ora non mi interessa. Il mister fa le sue scelte e io devo rispettarle. Sono un professionista".