Cittadella, Alfonso: "Noi piccoli e scomodi, vorrebbero altri in Serie A"

Serie B
Il portiere del Cittadella, Enrico Alfonso (LaPresse)
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Lo sfogo del portiere: "È possibile che nessun media a livello nazionale si soffermi sui torti che ripetutamente ci vengono fatti? Non siamo tutelati, sappiamo che prima di noi vorrebbero vedere altre squadre lottare per la promozione"

La trentatreesima giornata del campionato di Serie B è alle porte, dopo la sconfitta contro il Venezia di Inzaghi nel derby il Cittadella di Roberto Venturato si prepara a tornare in campo per affrontare in casa al Tombolato lo Spezia di Fabio Gallo. Anche quest’oggi la squadra si è ritrovata in campo alle 15 per l’ultimo allenamento che precede da sfida di domani, con fischio d’inizio alle 20:30. Nelle scorse ore, intanto, il portiere granata Enrico Alfonso ha parlato sulle pagine del Gazzettino, facendo il punto sul momento della squadra ma tornando anche sui numerosi episodi arbitrali che, a suo giudizio, avrebbero penalizzato la squadra nelle ultime settimane: "Nella ripresa, contro il Venezia, ci stavamo esprimendo bene ed eravamo riusciti anche a segnare il gol del 2-1 che poi però non ci è stato convalidato in maniera quasi scandalosa a mio avviso - ha detto il portiere con toni duri - sappiamo di essere una realtà piccola e scomoda e che prima di noi vorrebbero vedere altre squadre in Serie A. Non siamo tutelati".

Alfonso prosegue poi nel suo sfogo: "È possibile che nessun media a livello nazionale si soffermi sui torti che ripetutamente ci vengono fatti? A Cremona ci è stato fischiato contro un rigore imbarazzante per un fallo fuori area, con l’Empoli la partita sarebbe finita su una nostra rimessa, invece è stato inventato un calcio d’angolo dal quale è nato al 95′ il gol dell’1-1. Quando noi ne parliamo siamo considerati dei lamentoni. Giocare a Cittadella non è facile per nessuno”. Parlando poi del rigore di Bentivoglio, il portiere sottolinea: “Sono contento perché sto trovando gratificazioni dove non sono mai stato uno specialista. Dopo il rigore con la Cremonese, parato a Brighenti, questo a Venezia è stato uno dei più difficili perchè Bentivoglio l’ha calciato bene. Di lui avevo visto soltanto il penalty realizzato a Bari con tiro basso sulla sinistra. Mi sono fatto due calcoli: lui sa che noi portieri studiamo come gli avversari calciano i rigori. Ho quindi fintato sulla sinistra e mi sono buttato dalla parte opposta. Sono stato molto rapido a spingere e anche fortunato con la mano ad alzare il pallone sopra la traversa", ha concluso.