Termina in parità la sfida veneta al Bentegodi, incrocio che inaugura il ritorno in Serie B della squadra di Bisoli contro l'ambizioso Hellas targato Grosso. La sblocca Almici su punizione, pareggio biancorosso con Ravanelli. Nella ripresa l'assalto dei padroni di casa non trova il gol da tre punti
HELLAS VERONA-PADOVA 1-1
23' Almici (H), 36' Ravanelli (P)
Hellas Verona (4-3-3): Silvestri; Almici, Marrone, Caracciolo, Crescenzi; Henderson (56' Zaccagni), Colombatto, Laribi; Ragusa (56' Gustafson), Di Carmine, Matos (84' Matos). All. Grosso.
Padova (3-4-2-1): Merelli; Ravanelli, Capelli, Trevisan; Zambataro, Cappelletti, Pulzetti, Contessa; Clemenza (90' Broh), Capello (70' Belingheri); Bonazzoli (84' Guidone). All. Bisoli.
Ammoniti: Cappelletti (P), Bonazzoli (P), Almici (H), Ravanelli (P), Crescenzi (H)
Padova avanti 2-1 in materia di conclusioni in porta, peccato che il calcio piazzato di Almici stia decidendo il match. Intanto l'esterno di Grosso ha fatto immediatamente ritorno in campo
32' - Capello al tiro! Si oppone Silvestri sulla conclusione dell'attaccante ospite
30' - Problemi per Almici, autore del gol che ha sbloccato il derby. Ne approfittano le squadre per dissetarsi a bordo campo
28' - Prova a reagire il Padova: Caracciolo sventa in corner l'offensiva della squadra di Bisoli, poi Silvestri smanaccia il tiro dalla bandierina di Clemenza
Gol da ex per Almici, 17 presenze al Padova nel 2014 in prestito dall'Atalanta, annata che anticipò la retrocessione in Lega Pro dei biancorossi
Esecuzione perfetta quella del laterale di Grosso, destro che scavalca la barriera e accarezza la traversa senza dare possibilità a Merelli
22' - Calcio di punizione da posizione centrale ma pericolosa per l'Hellas
Bisoli che ha contestato l'esecuzione a Contessa: perché l'esterno sinistro e non un piatto più agevole?
19' - Pericoloso Contessa! Buona la coordinazione del mancino, esterno che sfila a lato sul cross proveniente dalla destra di Zambataro
Venete avversarie al Bentegodi che hanno già inaugurato la stagione in Coppa Italia con due eliminazioni al 3° turno: Hellas devastante contro la Juve Stabia (4-1) ma estromesso dal Catania (2-0 per i siciliani), Padova fatale al Monza prima del 2-0 imposto dal Bologna
15' - Ancora un fuorigioco contestato a Bonazzoli, gara che stenta a decollare in avvio
13' - Buono l'inizio di gara tra le fila biancorosse di Capelli, difensore bergamasco classe 1986 dal lunghissimo curriculum in carriera. Ultima stagione allo Spezia per lui
12' - Nulla di fatto sul sinistro di Colombatto, il Padova riesce a respirare
11' - Calcio di punizione per l'Hellas sulla trequarti, posizione defilata ma ideale per cercare la testa dei compagni al centro
10' - Hellas che prova a fare la partita come da filosofia di Grosso, peccato che qualche errore di troppo permettano al Padova di spezzare la manovra
7' - Fuorigioco fischiato a Bonazzoli, cresciuto nell'Inter e reduce da annate poco esaltanti nonostante il talento indiscutibile
Termina in parità la sfida tutta veneta tra Hellas Verona e Padova, pareggio inaugurale in Serie B per le due formazioni di scena al Bentegodi. Un derby tornato d’attualità a distanza di 5 anni in Serie B, categoria che rivede l’ambizioso Hellas a caccia dell’immediata scalata in A. Ecco perché la società si è regalata Fabio Grosso in panchina al posto di Pecchia, new entry come i vari Dawidowicz e Crescenzi, Balkovec ed Henderson, Laribi, Colombatto e Ragusa ma soprattutto Di Carmine prelevato dal Perugia. Un'importante campagna acquisti seguita dall’eliminazione in Coppa Italia per mano del Catania, uscita al 3° turno comune al Padova di Bisoli (ko contro il Bologna) che punta invece su elementi d’esperienza (Capelli e Della Rocca) e giovani talenti (Clemenza e Bonazzoli). A dispetto del divario tecnico tra una favorita d'obbligo e una neopromossa in categoria, i gol di Almici e Ravanelli nel primo tempo hanno archiviato l'1-1 finale.
Il racconto della partita
Match tra Hellas e Padova dai numerosi precedenti (ben 50) e dai gol a raffica con 2.66 centri di media a confronto. L’equilibrio quasi perfetto del bilancio è ribadito dal primo tempo al Bentegodi, stadio spinto dal tradizionale entusiasmo del pubblico di casa senza snaturare l’identità della squadra di Bisoli: risorti dal fallimento del 2014 con due promozioni all’attivo, i biancorossi non stravolgono il 3-4-2-1 dalla forte impronta con il passato. Difesa a quattro e tre punte invece per Grosso con Ragusa e Matos ai fianchi di Di Carmine, bomber che segnò proprio al Padova nel 2013 quando vestiva la maglia della Juve Stabia. Fraseggio paziente in avvio quello dell’Hellas che tuttavia fatica ad aprire una breccia nello scacchiere ospite: di rimessa ci provano invece i biancorossi, vedi il sinistro di Contessa al 19’ che spaventa il Bentegodi. A spezzare l’equilibrio provvede Almici, ex della sfida, che direttamente da calcio piazzato supera Merelli e sblocca la partita. Immediata la reazione della banda Bisoli: Capello costringe Silvestri alla respinta, poi ci prova anche Clemenza ribattuto dalla difesa. Ed è proprio il trequartista classe 1997, protagonista in estate nell’International Champions Cup con una magia in Juventus-Benfica, a scodellare al minuto 36 il pallone insaccato da Ravanelli. Un difensore che attaccante non è, certo è che il 21enne in prestito dal Sassuolo va a segno in acrobazia con un gol da bomber. Non si esaurisce qui la spinta del Padova nuovamente pericoloso con Clemenza, ennesimo squillo ospite che incontra la delusione del Bentegodi: Di Carmine non pervenuto, centrocampo lontano dagli automatismi cari a Grosso.
Stessi effettivi in campo dopo l’intervallo e copione che non cambia in avvio: Padova pericoloso di rimessa e nelle situazioni da palla inattiva, Hellas instabile in mediana con Henderson a farne presto le spese. È proprio lo scozzese, allenato da Grosso a Bari, a lasciare il campo per Zaccagni (staffetta anche tra Ragusa e Gustafson). Doppia novità seguita da altrettante chance per Bonazzoli, pericoloso al tiro prima del gol annullato per fuorigioco. Metabolizzate le sostituzioni, i padroni di casa prendono il controllo del match e ci provano dalla distanza con Matos e Di Carmine ma soprattutto con Caracciolo, capitano impreciso in area piccola sugli sviluppi di un calcio piazzato. Lucidità in difetto da entrambe le parti con ammonizioni a non finire nel quarto d’ora finale, tuttavia non manca l’assalto gialloblù: Gustafson spreca nel cuore dell'area, Laribi si arrende invece all’ottimo Merelli. Tardivo l’ingresso di Pazzini, impreciso ancora una volta Caracciolo da ghiotta posizione. E basta un pallone al "Pazzo" per sfiorare il 2-1 al 93’, festa negata dal solito Merelli. Insoddisfatto Grosso per l’esito finale, un punto per parte nonostante le differenze tecniche in campo.