L’allenatore dei veneti ha parlato in conferenza stampa della situazione che sta vivendo la squadra: “Non ci siamo allenati come avremmo dovuto, perché pensavamo di essere ormai salvi. Faccio fatica a capire in che mondo sono”. Furioso anche il presidente Tacopina: "In questo paese essere onesti non paga"
Giorni difficili, per tutte le squadre che subiscono gli effetti delle decisioni degli organi di giustizia sportiva, in relazione alla Serie B. Una di queste è il Venezia, che oggi ha voluto tenere una conferenza stampa dove hanno preso la parola tutti i rappresentanti del club: dal capitano all’allenatore e al direttore generale. Queste le parole di Serse Cosmi: “Non voglio parlare di sentenze, perché di questo se ne occupa la società. Ma voglio sottolineare che l’11 maggio, quando abbiamo raggiunto i playout, eravamo certi di doverli giocare. Poi ci siamo sentiti liberi dopo la decisione di far retrocedere il Palermo, pensavamo a come doverci salutare. È ovvio che così non ci siamo allenati regolarmente, anche perché abbiamo otto giocatori in scadenza di contratto e altri nove in prestito. In tanti hanno riportato le scarpe a casa”.
Assenza di credibilità
L’ultima sentenza ha decretato nuovamente che Venezia e Salernitana debbano disputare i playout. “Voglio dare rilievo solo alla componente sportiva. Non chiederò di non giocare, ma che l’evento sportivo sia costruito in modo regolare cosicché possa essere attendibile. Non voglio parlare di campionato falsato, ma non c’è credibilità. ‘Siete stati salvi 20 giorni, però ora dovete giocare i playout sennò ci incazziamo’: è questo il tono che avvertiamo adesso. E io faccio fatica, fatica, fatica a capire in che mondo sono” ha concluso Cosmi.
Tacopina: "Vince sempre il più furbo"
Il presidente del Venezia Joe Tacopina, con una dichiarazione apparsa sul sito ufficiale dei lagunari, si è scagliato contro la decisione di far disputare ai veneti il playout contro la Salernitana. "Il problema del calcio italiano è che vince sempre il più furbo ed essere onesti non paga: questo scoraggia gli investitori stranieri, non altro". "Quello che sta succedendo è inaccettabile. Credo che qualsiasi persona sana di mente non possa accettare la situazione che ci troviamo a vivere in questi giorni, Sono spiazzato, non so cosa dire ai miei partner, ai nostri tifosi, alla città di Venezia, come si può spiegare questa follia?". Apre così la propria dichiarazione Tacopina, che successivamente ripercorre tutte le decisioni della giustizia che hanno riportato i lagunari a rigiocarsi il playout contro la Salernitana dopo essere stati salvi per 20 giorni. "Mercoledì sera - continua la nota - miracolosamente, o forse chirurgicamente, viene ridotta la penalizzazione al Palermo a 20 punti. Risultato: i rosanero sono salvi, il Foggia retrocesso e il Venezia, che per 20 giorni è stato decretato salvo da chiunque, si ritrova a dover disputare i playout con la Salernitana. Come se non bastasse ieri sera il Presidente Balata rende note le date dei prossimi playout quando questa decisione spettava al consiglio di Lega".Poi la notizia di voler continuare le proprie azioni in tribunale: "Ieri sera stessa il Venezia, tramite i propri legali, ha impugnato la decisione del presidente Balata e continuerà a impugnare qualsiasi provvedimento per tutelare se stessa, i propri giocatori e i propri tifosi. Agiremo - scrive il presidente - con tutti i nostri mezzi e le nostre forze per far valere i nostri diritti in tutte le opportune sedi, questa è una promessa che voglio fare ai nostri tifosi che hanno dimostrato sempre estrema correttezza ma che ora invito a far sentire anche la propria voce". La conclusione della nota è molto dura: "L’aspetto più preoccupante però che emerge da tutta questa vicenda è che chi non rispetta le regole alla fine in un modo o nell’altro la fa franca. Se il Palermo mercoledì sera fosse stato assolto da tutte le accuse, non avremmo potuto dire niente, ma così non è stato. I giudici - scrive il patron dei lagunari - lo hanno ritenuto colpevole riducendone però in maniera drastica la pena. Il messaggio che viene lanciato è grave perché d’ora in avanti tutte le società si sentiranno autorizzate a commettere illeciti, a falsificare bilanci, a retribuire giocatori in nero falsando i valori dei campionati stessi, tanto nella peggiore delle ipotesi verranno penalizzate ma conserveranno comunque la categoria. Questo è il risultato. In questo paese essere onesti non paga. Vince sempre il più furbo"