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Monza, Galliani svela i motivi dell’acquisto del club: “Io e Berlusconi in astinenza da calcio”

Serie C - Lega Pro

Cosi Galliani al Corriere della Sera: “Volevamo tornare, Monza unico club che non avrebbe cancellato il rapporto speciale col Milan. In questi mesi rifiutate tante offerte da entrambi. Il ritorno di Berlusconi? In Serie C c’è lo stesso fermento generato da CR7 in Serie A”

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Astinenza da calcio. Monza una nuova Itaca. E l’arrivo del duo Silvio più Adriano che in Serie C sta causando “lo stesso effetto che Cristiano Ronaldo ha generato sulla Serie A”. Parola sua, di Adriano Galliani, che nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera racconta le ragioni del grande ritorno suo e di Berlusconi nel mondo del calcio, dopo la cessione del Milan dell’aprile 2017. Motivo numero uno? Semplice: “Avevamo venduto il Milan da poco e il calcio ci mancava parecchio. Parlando del più e del meno con il presidente tempo fa balenammo l'ipotesi di acquistare un altro club”. Scelta facile quella del Monza: “L’unica squadra che non avrebbe cancellato il rapporto unico con il Milan. Berlusconi in questi mesi ha rifiutato diverse offerte per acquisire squadre, io ho declinato incarichi in più di una società. Il presidente abita a tre chilometri dal Brianteo (lo stadio di casa, ndr), io in quella città sono nato, cresciuto e ho iniziato la mia carriera dirigenziale. Ci sentiamo veramente come Ulisse che torna a Itaca”.

“C'è un universo calcistico in fermento”

Perché dopo il Milan c’è stato un vuoto nella vita professionale di Adriano Galliani. Nonostante il ritorno a Fininvest e il ruolo di coordinatore dei dipartimenti di Forza Italia, per cui è stato candidato ed eletto alle Politiche 2018 al Senato. Di nuovo allora nel mondo del pallone: “Negli ultimi giorni la tentazione si è trasformata in idea operativa. Su mandato del presidente ho telefonato a Nicola Colombo, numero uno del Monza, per verificare la disponibilità a trattare”. E poi il grande fermento in Serie C: “Negli ultimi tre giorni ho ricevuto molte chiamate da parte di giocatori svincolati, procuratori interessati a piazzare i propri assistiti, dirigenti incuriositi. C'è un universo calcistico in fermento attratto dal possibile ritorno nel mondo del pallone di Silvio Berlusconi”. Mentre per quanto riguarda i piani sportivi del club la missione è già tracciata: “Vogliamo una squadra composta da giocatori tesserabili per le nazionali italiane. La filosofia del presidente, condivisa dagli attuali proprietari, è rendere il club serbatoio per le varie rappresentative dall'Under 15 in su”.

Quanto manca alla chiusura dell’affare

Ma a che punto siamo con l’acquisto effettivo della società? Sempre stando al Corriere, le parti confidano di chiudere entro fine mese l’accordo. Berlusconi avrebbe il 70% delle azioni e, se vorrà, ricoprirà la carica di presidente onorario. Adriano Galliani sarà l'ad e Nicola Colombo, attuale e anche futuro presidente, conserverà il 30% delle quote. Nella lunga storia tra Berlusconi e Galliani che continua con un nuovo capitolo: “Il presidente in precedenza aveva fondato la squadra di Edilnord che ha fatto tutte le categorie - racconta sempre Galliani -. E io non solo sono stato nel consiglio d'amministrazione del Monza fra il 1975 e il 1985 ma attraverso l'Elettronica industriale acquistai in quegli anni il Sant'Angelo Lodigiano. Del resto nessuno si chiede perché fra tanti manager il presidente quando compra il Milan affida a me la poltrona di ad. Non mi viene attribuita per diritto divino, ma per curriculum. Grazie al Monza”. Che ora i due vogliono portare in Serie A, per la prima volta in centosei anni di storia.