Un'altra brutta pagina del calcio professionistico. La partita del campionato di serie C fra Rieti e Reggina oggi non si è giocata: si sono riscontrate delle irregolarità nella distinta del Rieti. Ecco il racconto di cosa è successo
Alle 15.50 di domenica 17 novembre arriva l’ufficialità: Rieti-Reggina, gara valida per la 15^ giornata del girone C di Serie C non si gioca. Le motivazioni dell’annullamento sono le irregolarità ravvisate nella distinta del Rieti e non sanate entro 45’ dall’ora prevista per l’inizio della gara, cioè dalle 15.00. Nella lista presentata dal Rieti mancavano i requisiti minimi per il regolare svolgimento della partita, essendosi presentato con un allenatore non autorizzato ad andare in panchina. La conseguenza dell’annullamento sarà la vittoria 0-3 a tavolino per la Reggina.
Rieti-Reggina, cosa è successo? La ricostruzione
I giocatori della prima squadra del Rieti hanno scioperato, come preannunciato dall'Aic, per il mancato pagamento degli stipendi (questione che per alcuni di loro va avanti da mesi) e in campo si è presentata la squadra Beretti, formata da ragazzi nati dal 2001 al 2003. Ma l'arbitro Cairano di Ariano Irpino ha rilevato l'irregolarità della posizione del tecnico della squadra laziale Lorenzo Pezzotti, che non poteva ricoprire il ruolo in quanto non possiede il patentino per allenare in Serie C. Pezzotti aveva già guidato il Rieti per tre match grazie a una speciale deroga della Lega che però oggi è scaduta. Il direttore di gara ha dato 45 minuti di tempo per ovviare al problema, ma il Rieti non è riuscito a risolvere la questione. Si è applicato l’articolo 66 comma 1 delle Norme Organizzative Interne della FIGC riguardo l’obbligatorietà della presenza di un allenatore tesserato e abilitato dal settore tecnico per la conduzione della squadra durante una partita. Così la partita del 'Manlio Scopigno' non è mai cominciata ed è scontato che alla Reggina verrà assegnato lo 0-3 a tavolino.
Ghirelli: "Abbiamo l'obbligo di fare pulizia
"Le nuove regole funzionano, consentono di difenderci meglio e di evitare disastri - è il commento del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli -. Chi non è in regola deve sapere che qualcuno, nel solco delle regole, ci metterà la faccia, studierà tutto e proseguirà a fare pulizia. Quando abbiamo elaborato le nuove regole nessuno era così ingenuo da non mettere in preventivo che qualcuno tentasse di eluderle, con il sorriso dei banditi abituati a far fallire le società che pensano, o meglio sperano, di poter rientrare. Abbiamo lavorato in questi giorni tutti insieme, Gabriele Gravina, Umberto Calcagno, Renzo Ulivieri, Marcello Nicchi con un unico obiettivo, rendere normale il calcio, impedire la gogna, educare i giovani. Hanno perso i "furbastri", chi nell'ombra spera di emergere, fregandosene del bene collettivo". "Mi dispiace per i tifosi, lo so che soffrite - conclude Ghirelli -, ma noi abbiamo l'obbligo di far pulizia. Oggi non è un bel giorno perché non si è giocato, ma oggi siamo più forti. Come si può constatare con i fatti, in questi mesi non abbiamo scherzato. Stiano tutti tranquilli, non abbasseremo la guardia perché sappiamo che riformare non è semplice, ci vuole perseveranza e tempo".
La posizione della FIGC
“Nel dover constatare purtroppo che a Rieti sono venute meno le condizioni per portare avanti un progetto serio nel calcio professionistico - dichiara il Presidente della FIGC Gabriele Gravina - la mancata disputa della gara Rieti-Reggina conferma come le norme che abbiamo introdotto meno di 6 mesi fa hanno impedito il verificarsi di una farsa e che si falsasse il campionato”. “Non si scherza più, basta prese in giro, lo avevamo promesso a tutti i protagonisti del nostro mondo, primi su tutti i tifosi: gli sciacalli non hanno diritto di cittadinanza nel calcio italiano”.
Come sono cambiate le regole
A seguito dei fatti incresciosi avvenuti nella scorsa stagione agonistica, il Consiglio Federale della FIGC, infatti, ha modificato le norme per impedire che si verificassero più casi come Cuneo-Pro Piacenza. Il pacchetto di provvedimenti adottato in due riunioni successive ad inizio 2019 non consentono più ad una società di scendere in campo senza l’allenatore titolato a farlo e se si manifestano evidenti carenze organizzative e gestionali. A queste si aggiungono, con l’obiettivo di preservare la competizione sportiva, l’esclusione dal campionato alla mancata disputa di 2gara ufficiale (prima erano 4) e al mancato pagamento degli emolumenti per due bimestri. Il quadro complessivo è stato completato con la decisione di non assegnare punti nelle gare dove una delle due squadre risulti rinunciataria, indipendentemente se queste si verifichino nel girone di andata o in quello di ritorno.