Serie C, 21^ giornata rinviata interamente: si giocherà il 2 febbraio

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La Lega Pro ha deciso di rinviare interamente la seconda giornata di ritorno, prevista per i prossimi 8 e 9 gennaio. Le parole del presidente Ghirelli: "L'aumento dei contagi preoccupa. Rinviare una giornata crea disagi, ma con intelligenza ed esperienza troveremo una soluzione"

La Lega Pro ha deciso di rinviare interamente la 21^giornata, la seconda di ritorno, prevista per l'8 e il 9 gennaio, a causa dell'emergenza Covid. Le partite verranno recuperate il prossimo 2 febbraio, come comunicato dalla lega attraverso una nota ufficiale. Una decisione presa dopo i tantissimi casi di positività che hanno falcidiato le squadre di Serie C negli ultimi giorni: i casi più eclatanti hanno riguardato Triestina e Imolese, che tra le loro fila hanno registrato rispettivamente 20 e 18 casi di Covid.

Ghirelli: "L'aumento dei contagi preoccupa"

La decisione è stata spiegata dal presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, attraverso i profili social della lega: "Ho riflettuto a lungo, ci troviamo in una situazione di incertezza a causa dei contagi da pandemia. Siamo consapevoli del ruolo sociale che rappresenta il calcio. Guardiamo, con estrema attenzione, alle misure che il governo Draghi ha preso e sta per prendere per fronteggiare la quarta ondata della pandemia in Italia e ne condividiamo l’impostazione. Preoccupa l’aumento esponenziale, giorno dopo giorno, del numero dei contagiati. Rinviare una giornata di campionato determina certamente disagi e crea problemi sul come e quando recuperare, ma, usando intelligenza ed esperienza, saremo in grado di trovare la soluzione. La situazione epidemiologica - prosegue il presidente - unita alla previsione che i prossimi giorni saranno caratterizzati da un aumento di casi, fa crescere la preoccupazione e consiglia il rinvio; entro il 10 di gennaio 2022 il Governo, con la guida della autorità sanitarie, emanerà nuove disposizioni in materia di prevenzione e tutela della salute e ciò renderà le norme da applicare ancora più chiare. Giocare, invece, significherebbe determinare l’afflusso di spettatori negli stadi, con ulteriori rischi di focolai. I dati epidemiologici provenienti dai club ci indicano una situazione variegata".