Il Padova spezza la maledizione e torna in B: il 'baby' allenatore e quei due minuti...

Ne mancava soltanto una, che si aggiungesse a Virtus Entella e Avellino, tra le squadre promosse direttamente in Serie B. E l'ultima giornata del campionato di Serie C ha risolto anche questo enigma, risolvendo il duello più appassionante di tutta la stagione, quello del girone A tra Padova e Vicenza. Un testa a testa durato fino agli ultimi 90 minuti della regular season, che ha visto trionfare il Padova, che dopo sei anni torna in B. Un'annata in cui la squadra allenata da Matteo Andreoletti, 36 anni compiuti lo sorso gennaio, è stata in testa praticamente sempre. Tranne tra la 34esima e la 35esima giornata, quando proprio la rivale più ostica, il Vicenza, che a un certo punto si era ritrovata addirittura a dieci punti di distacco in classifica, era riuscita in una rimonta clamorosa, culminata con il sorpasso. Nemmeno il tempo di godersi l'aria fresca della vetta, che gli uomini di Stefano Vecchi sono stati controsorpassati dal Padova. Che quel primo posto non l'ha mollato più. Numeri straordinari, quelli della stagione del Padova: un girone d'andata chiuso a 51 punti , la migliore tra tutte le squadre della C per punti conquistati, vittorie, gol realizzati e differenza reti. Numeri che hanno scacciato una maledizione. Perché nelle ultime cinque stagioni i veneti avevano sempre disputato i playoff, chiudendo per tre volte la stagione regolare al secondo posto e per due volte al quinto. In due occasioni il loro percorso si era fermato sul più bello, alla finale playoff: nel 2021 addirittura ai calci di rigore contro l'Alessandria, nel 2022 invece contro il Palermo. "Abbiamo sofferto tanto in questi anni, ci meritiamo questa gioia!", ripetevano tanti dei circa 3500 tifosi che venerdì scorso, a Lumezzane, hanno invaso il campo per festeggiare la promozione al termine della partita pareggiata 0-0. La festa, in realtà, era già partita da diversi minuti, visto che a Trento il Vicenza stava perdendo 3-1. Un tabù esorcizzato a suon di vittorie e record. Tra questi, anche quello dell'allenatore più giovane a vincere un campionato di C. Che Andreoletti ci sapesse fare, si era capito due anni fa, quando allenava la Pro Sesto. Nell'estate 2023 il Benevento, appena retrocesso dalla B, scelse di puntare su di lui per tentare la risalita immediata. Le cose non sono poi andate come sperato, ma la dirigenza del Padova, meno di un anno fa, lo ha comunque chiamato per riportare la squadra in B. E fin dal primo allenamento, Andreoletti era stato chiaro: "L'obiettivo è migliorare il secondo posto dell'anno scorso". E come si può migliorare un secondo posto? Semplice, vincendo. Lui lo ha fatto, preso dalla tensione fino agli ultimi attimi dell'ultima partita. Ma poi, quando il quarto uomo a Lumezzane ha alzato la lavagnetta che indicava i due minuti assegnati per il recupero, gli è tornato in mente un episodio di quei primi giorni di lavoro con la squadra... e ha iniziato a urlare ai suoi giocatori: "Sono questi eh, due minuti!". Ma che cosa voleva dire? A spiegarlo è stato lo stesso Andreoletti, martedì scorso, nell'intervista ad 'Area C' su Sky Sport 24: "Questa storia parte dal 15 luglio, il primo giorno di ritiro. Io arrivavo da un esonero e avendo vissuto il finale di stagione da disoccupato avevo provato invidia per quelle squadre che potevano godersi gli ultimi minuti in campo prima di raggiungere il loro traguardo, che fosse una promozione o una salvezza. E quindi ho chiesto ai ragazzi di immaginarsi quei due minuti finali in cui, in campo, avrebbero aspettato il fischio dell'arbitro ripensando a tutti i sacrifici fatti durante la stagione. Quando venerdì scorso l'arbitro ha assegnato proprio due minuti mi sono emozionato, lì davvero abbiamo celebrato quello per cui abbiamo lavorato tutto l'anno". Detto, fatto: una previsione diventata realtà e storia per tutta Padova, che non vede già l'ora del ritorno in campo in Serie B.

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Marco Demicheli