
Torino-Real 2-0 in semifinale di Coppa Uefa, l'impresa del 1992 compie trent'anni
Il 15 aprile del 1992 il Torino viveva il suo momento più alto dallo scudetto degli anni Settanta: Real battuto 2-0 nella bolgia del Delle Alpi in semifinale di Coppa Uefa, poi sfuggita nella doppia finale con l'Ajax nella 'partita della sedia' di Mondonico. L'autogol di Rocha, due assist di Lentini, Fusi, il delirio per le strade della città. Chi c'era e come andò quella storica partita

15 APRILE 1992 - Sono passati trent'anni. Il momento più alto della storia granata dal 1976, l'anno dello scudetto con Gigi Radice in panchina e dei gemelli del gol (36 in due in quel campionato) Pulici e Graziani. La prima e unica finale europea di una squadra con un passato glorioso inciso nella storia in due parole: Grande Torino. Quel 15 aprile del 1992 si giocava il ritorno della semifinale di Coppa Uefa. Contro il fortissimo Real.

L'ANDATA - Gli anni d'oro del grande Real. Sì, quello. Campione di Spagna per cinque anni consecutivi dal 1985 al 1990. Al Bernabeu vincono i blancos 2-1 in rimonta. Per un solo minuto il Toro è avanti 1-0 in uno dei templi sacri del calcio. Ma Hagi e Hierro ribaltano la partita.

IL TORO DI MONDONICO - Inizio anni Novanta, quando il calcio italiano era l'El Dorado del pallone. Una parata di stelle che dal decennio prima avevano invaso il nostro campionato: i giocatori più forti, un Mondiale ogni domenica. Al Toro arriva Mondonico all'inizio della stagione 1990-91, i granata sono una squadra neopromossa dalla B: subito quinto posto al primo colpo. Che vale la qualificazione in Coppa Uefa. Quella Coppa Uefa.

LA SEDIA - Il 1991-92 è una cavalcata. Sarà terzo posto in campionato. Meglio solo il Milan di Van Basten e la Juve di Roberto Baggio. Ma soprattutto l'Europa: eliminate in serie Reykjavík, Boavista, AEK Atene, B1903 Copenhagen e, appunto, il Real Madrid. Che notte quella notte. Anche se la corsa terminerà senza coppa, sfuggita nella doppia finale contro l'Ajax. 2-2 in casa, 0-0 fuori e gol in trasferta beffardo, nella partita dei tre pali, di un rigore non fischiato per fallo su Cravero. Della sedia alzata al cielo di Amsterdan da allora simbolo granata.

"Quella sedia è il simbolo di chi tifa contro tutto e tutti. È il simbolo di chi non ci sta e reagisce con i mezzi che ha a disposizione. È un simbolo-Toro perché una sedia non è un fucile, è un’arma da osteria" dirà l'indimenticato Mondonico.

IL 2-0 AL REAL A TORINO - Accadeva trent'anni esatti fa. Semifinale di ritorno, dicevamo. Il Toro è reduce da un derby vinto con la Juve (Casagrande, Casagrande) sette giorni prima. Il clima è infuocato. Al Delle Alpi sono in settanta mila. Tutto esaurito. Record d'incasso. Una bolgia. Il Real è fortissimo: è senza Hugo Sanchez, Prosinecki e Sanchis, ma ci sono Buyo; Rocha, Lasa, Fernando Hierro (che gioca col numero 9), Chendo; Maqueda, Milla, Michel, Haghi; Paco Llorente e el Buitre, l'avvoltoio del gol, Emilio Butragueño.

LA FORMAZIONE DEL TORO - Letti così, come fece Bruno Pizzul in diretta. In fila dall'1 all'11: Marchegiani, Bruno, Mussi, Fusi, Annoni, Cravero, Scifo, Lentini, Casagrande, Martin Vazquez, Venturin. Allenatore, ovviamente, Emiliano Mondonico.

Poi accadde che il Toro sfoderò una prestazione indimenticabile. Intensità, i boati del Delle Alpi, il primo gol è un'autorete di Rocha: Lentini crossa dalla destra, Casagrande taglia al centro e propizia la beffa madridista. Palla in rete. È il settimo minuto.

Ne passano altri settanta e l'opera è completa: ancora Lentini al cross, questa volta dalla sinistra: la palla in mezzo sembra sfilare senza trovare compagni, ma come nelle fiabe ecco il colpo di scena che porta al lieto fine: arriva Fusi. Bordata, gol, altro boato.

MARE GRANATA - È festa per le vie del centro di Torino. Cravero, che nel mentre aveva dimenticato i punti di sutura dopo un colpo all'andata incassato da Hagi, dice: "Pensavano di farsi un sol boccone del Torino, invece è successo il contrario".

DOVE SONO OGGI I CALCIATORI PROTAGONISTI DI QUELL'IMPRESA
GIANLUIGI LENTINI - Eroe della partita con doppio assist. Oggi una vita profondamente diversa da quella di calciatore: fa l'apicoltore. Aveva parlato proprio a Sky qualche anno fa della sua azienda "Mieli Lentini". Sottotitolo dell'etichetta: "La qualità dei campioni".

LUCA FUSI - Fu lui l'autore del 2-0 che fece definitivamente esplodere il Delle Alpi. Oggi allena tra i dilettanti a Igea Marina, nel Bellaria.

LUCA MARCHEGIANI - In porta c'era lui. Oggi è uno degli opinionisti della famiglia di Sky Sport.

ROBERTO CRAVERO - Anche il suo presente è in tv nelle vesti di commentatore tecnico.

ENRICO ANNONI - Dopo il calcio giocato ha coltivato la sua grande passione per le moto, come testimonia il suo profilo Instagram. Ma anche tennis, fitness e crossfit.

ROBERTO MUSSI - Ha intrecciato il suo percorso post carriera con una delle sue altre squadre, il Milan, occupandosi dei camp estivi organizzati dalla società rossonera. È stato in passato anche vice presidente della Massese, club della sua città.

ALLENATORI &CO - Altri hanno intrapreso la via della panchina. È il caso di Scifo (in foto) che allena in Belgio (anche se è senza panchina da qualche mese dopo ultima avventura col Mouscron), o di Martin Vazquez, con una breve parentesi in panchina in Spagna tra i dilettanti. Giorgio Venturin fa invece l'osservatore per la Federazione, sia per nazionale maggiore che per quelle giovanili.