Milan, Paolo Maldini dirigente: "Si torna a casa"

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Dopo l'annuncio del club, messaggio su Facebook del nuovo direttore dello sviluppo strategico dell'area sport: "Si torna a casa". L'ex difensore torna in rossonero dove ha vinto tutto. Alle 16.30 la presentazione ufficiale 

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Poche parole, appena due, ma sufficienti per capire la voglia e la gioia di Paolo Maldini nel riabbracciare il suo Milan. "Back home" - "Si torna a casa" - ha postato su Facebook, con una foto che lo ritrae con la fascia da capitano, nel giorno in cui è stato annunciato il suo ritorno da dirigente: sarà direttore dello sviluppo strategico dell'area sport. L'ex difensore, che con i rossoneri ha praticamente vinto tutto - 26 trofei tra cui 7 campionati e 5 Champions - verrà presentato alle 16.30 a Casa Milan. Il ritorno di Maldini al Milan può essere considerato come uno dei colpi dell'estate, la trattativa più bella dal punto di vista emotivo. Una rincorsa lunga giunta a buon fine e che esalta i tifosi del Milan e non solo, anche gli amanti del calcio, quelli che si ricordano di aver gioito per lui quando indossava la maglia rossonera e quella della Nazionale. Perché Paolo Maldini è di tutti, e il neo-presidente Paolo Scaroni lo sa: "Non ci sono parole per descrivere ciò che Paolo rappresenta per il Milan, è stato un privilegio vederlo giocare e vincere innumerevoli trofei in campo. Sono felice e onorato - ha aggiunto Scaroni- di lavorare con lui in questo suo nuovo ruolo. La leadership e l'esperienza di Paolo saranno di grande beneficio per il club, così come la sua passione e la sua energia".

La scelta, Elliott e il futuro

La gestione Elliott ha le idee chiare e fino a questo momento non ha sbagliato nulla. Riportare il Milan ai grandi livelli del passato è la priorità, lo stesso obbiettivo di Maldini, che quasi due anni fa ha rifiutato il ruolo da direttore tecnico; l'operazione non andò a buon fine anche durante l'ultima fase con Berlusconi alla guida del club. Voleva un ruolo vero e non di sola facciata. Nel 2009, dopo il doloroso addio al Milan (con la contestazione da parte di un esiguo gruppo di tifosi) e il suo ritiro, ci provò anche l'amico Carlo Ancelotti ad affidargli un ruolo da dirigente nella squadra londinese del Chelsea. La risposta fu sempre negativa. Ora Maldini può coronare il suo sogno: continuare a lavorare per un club al quale ha dato tutto se stesso per anni, senza mai cambiare maglia, quella con il numero 3, poi ritirata dalla società. E' da direttore sviluppo strategico area sport e insieme al compagno Leonardo (direttore sportivo) potrà farlo. Elliott tutto questo l'ha capito e la presenza in queste ore di Andrew Singer, figlio dell'azionista di maggioranza dello stesso Fondo americano, va in questa direzione.