
Tante new entry di gennaio negli ultimi anni dei nerazzurri: intuizioni e affari ripagati sul campo, ma anche delusioni rimandate senza appelli. Ripercorriamo tutte le operazioni in entrata a partire dal 2008

La missione è quella di ritoccare la rosa sulla strada degli obiettivi stagionali, strategie tutt’altro che semplici nel cammino di una società. Lo sa bene anche l’Inter, protagonista nelle trame di mercato degli ultimi inverni: non mancano operazioni da applausi né acquisti deludenti dalla breve avventura in nerazzurro. Si va dalle trattative low cost agli affari più onerosi, nomi e giocatori dalle storie differenti. Ecco tutti gli acquisti di gennaio delle ultime stagioni
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2008: MANICHE. Iniziamo la nostra carrellata dall’ex centrocampista classe 1977, protagonista nel Porto di Mourinho e dal buon curriculum internazionale (Chelsea e Atletico Madrid). Proprio gli spagnoli lo concedono a gennaio all’Inter in prestito con diritto di riscatto fissato a 6 milioni di euro: bastano 11 presenze e un gol inutile alla Juventus per rispedirlo al mittente
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2010: GORAN PANDEV. Andò decisamente meglio due anni più tardi con l’attaccante macedone, prelevato dalla Lazio dopo essere già stato acquistato a 18 anni dal Belasica. Agli ordini di Mourinho realizzerà gol importanti nell’anno del memorabile Triplete: dopo 8 reti in 69 presenze si è trasferito al Napoli nel 2011

2010: MCDONALD MARIGA. Insieme a Pandev, quell’inverno consegnò all’Inter di Mourinho pure il centrocampista keniota in comproprietà dal Parma. Solo 13 presenze complessive in squadra, quanto basta per fregiarsi dei titoli di fine stagione. Verrà poi dirottato tra Real Sociedad e nuovamente Parma, si è ritirato a 31 anni dopo l’avventura spagnola all’Oviedo

2011: ANDREA RANOCCHIA. Decisamente più numerosa la campagna invernale dell’anno seguente, finestra che vede l’arrivo dal Genoa del difensore classe 1988. Eccezion fatta per la parentesi in prestito all’Hull City, Ranocchia veste la maglia nerazzurra dal 1 gennaio 2011: 197 gare ufficiali e 12 reti il suo bilancio nella squadra dove ha vestito la fascia di capitano dopo il ritiro di Zanetti prima di cederla a Icardi

2011: GIAMPAOLO PAZZINI. Anche il "Pazzo" si aggregò all’Inter appena affidata a Leonardo, allenatore che chiuse al 2° posto conquistando la Coppa Italia. Reduce dai numeri straordinari alla Sampdoria in tandem con Cassano, Pazzini debutta alla grande contro il Palermo e segna in totale 19 gol in 60 presenze. Poche soddisfazioni nella seconda stagione con Gasperini e Ranieri, da qui il trasferimento al Milan

2011: YUTO NAGATOMO. Ceduto a titolo definitivo al Galatasaray nell'estate 2018, il terzino giapponese arrivò a fine gennaio su esplicita richiesta di Leonardo. Prima in prestito dal Cesena e poi acquistato per 4,5 milioni di euro, Nagatomo ha accumulato 210 partite con 11 reti e 18 assist in nerazzurro fino all'addio

2011: HOUSSINE KHARJA. Meno memorabile il passaggio del centrocampista marocchino, ritiratosi nel 2016 eppure dai buoni trascorsi all’epoca in Serie A. In prestito dal Genoa con diritto di riscatto fissato a 8 milioni di euro, Kharja disputa 19 incontri con un gol al Bari prima di togliere il disturbo e accasarsi alla Fiorentina

2012: FREDY GUARIN. Tre gli acquisti invernali della stagione seguente, sessione ricordata per l’arrivo del centrocampista colombiano in prestito oneroso dal Porto. Bastano 6 presenze per convincere l’Inter ad investire 11 milioni di euro, cifra che Guarin ha onorato sul campo maturando 141 gare e 22 centri. Già capitano e vice-capitano con la nomina di Icardi, salutò proprio a gennaio nel 2016 trasferendosi in Cina. Oggi lo trovate al Vasco da Gama in Brasile

2012: JUAN JESUS. Dall’estate 2016 risponde alla difesa della Roma, tuttavia a portarlo in Italia dall’Internacional furono i nerazzurri (3,8 milioni di euro). Sono 142 le partite ufficiali disputate con la maglia dell’Inter, avventura conclusa a Milano ma non in Serie A dove a 28 anni trova spazio nella Capitale

2012: ANGELO PALOMBO. Si è ritirato nel 2017 dopo 15 anni alla Sampdoria, fedeltà assoluta eccezion fatta per il brevissimo trasferimento all’Inter. Arrivato in prestito con diritto di riscatto, Palombo non abbandona la maglia numero 17 ma accumula solo 3 presenze complessive. Tornerà quindi alla base dove ha chiuso la carriera e inaugurato la vita nello staff tecnico

2013: MATEO KOVACIC. Se la panchina di quell'Inter viene affidata a Stramaccioni, il mercato invernale si rivela affollato con nomi sorprendenti. Il colpo è legato al centrocampista croato, 11 milioni di euro più 4 di bonus versati alla Dinamo Zagabria. I nerazzurri realizzano una ricca plusvalenza nel 2015 cedendolo al Real Madrid, certo è che il bottino di 8 gol in 97 gare non rispecchia appieno il suo talento

2013: EZEQUIEL SCHELOTTO. È ricordato per il gol nel derby a rispondere ad El Shaarawy, tuttavia le sue 13 presenze non convinsero l’Inter a scommetterci per la stagione seguente. Pagato 5,3 milioni di euro all’Atalanta, El Galgo viene ceduto in prestito (Sassuolo, Parma e Chievo) prima di rescindere il contratto e spostarsi all’estero

2013: ZDRAVKO KUZMANOVIC. Stramaccioni accolse a gennaio pure il centrocampista serbo, ex Fiorentina trasferitosi allo Stoccarda prima di tornare in Italia per 1,2 milioni di euro. Kuzmanovic è rimasto all’Inter fino al 2015 disputando 55 incontri, poi ha fatto ritorno nel suo Basilea dove milita tutt’ora

2013: TOMMASO ROCCHI. Un doppio arrivo dalla Lazio in quell’inverno, d’altronde l’Inter si assicurò per 300mila euro l’esperto attaccante dal gol facile. Un bilancio comunque positivo il suo in nerazzurro (3 gol in 15 partite), tuttavia il contratto in scadenza non viene rinnovato e vale il passaggio al Padova prima del ritiro nel 2016

2013: JUAN PABLO CARRIZO. Furono invece 250mila euro quelli versati alla Lazio per il portiere argentino, prima alternativa ad Handanovic complice la buona esperienza in carriera. Quattro anni a Milano con 27 presenze totali hanno anticipato il suo addio destinazione Monterrey (campionato messicano) e una nuova tappa in Paraguay

2014: HERNANES. Chi non ricorda le lacrime del Profeta ai saluti con la Lazio? Un divorzio dettato dalla corte serrata dell’Inter che, a fronte di 18 milioni di euro, concede a Mazzarri l’arrivo del jolly brasiliano. Una stagione e mezza vede Hernanes accumulare 7 gol in 52 presenze, poi sarà la Juve ad acquistarlo prima dell’avvento in Cina e del ritorno a casa al San Paolo

2014: DANILO D’AMBROSIO. Da quell’inverno è invece rimasto in rosa il terzino classe 1988, pedina strappata al Torino per una cifra vicina ai 4 milioni di euro. Il suo bilancio all’Inter? Oltre 190 gare ufficiali con 13 reti realizzate, numeri che gli hanno assicurato fiducia pure con i successori di Mazzarri in panchina

2015: MARCELO BROZOVIC. Mancini sostituisce Mazzarri in panchina e movimenta la finestra invernale di mercato: prendete il centrocampista croato sbarcato in prestito dalla Dinamo Zagabria. Epico o "Coccodrillo", fate voi, certo è che dal 2015 si è ritagliato oltre 170 presenze con 22 centri diventando sempre più centrale nell’Inter

2015: XHERDAN SHAQIRI. Chi ha deluso nonostante le premesse altisonanti è stato invece l’esterno svizzero, concesso dal Bayern Monaco (prestito e riscatto con 15 milioni di euro) prima di archiviare una piccola plusvalenza mandandolo allo Stoke City. Già, perché quei 3 gol in 20 partite e una posizione sempre più marginale lo allontano definitivamente dalla Serie A

2015: LUKAS PODOLSKI. Peggio di Shaqiri riuscì a fare "Prinz Poldi", attaccante abituato a segnare eppure una sola volta in gol (contro l’Udinese) in 18 partite. Arrivato in prestito dall’Arsenal e tornato alla base dopo 6 mesi, l’ex nazionale tedesco è tornato a pungere con regolarità al Galatasaray e in Giappone al Vissel Kobe

2015: DAVIDE SANTON. Mancini ritrovò pure un ex prodotto del vivaio, ceduto al Newcastle nel 2011 e tornato a vestirsi di nerazzurro nella sessione di gennaio. Inizialmente in prestito e poi riscattato a luglio, Santon si è ritagliato tre anni all’Inter prima di trasferirsi alla Roma per 9,5 milioni di euro

2015: FELIPE DAL BELLO. Tra le new entry di quell’inverno chi ricorda il difensore brasiliano attualmente in forza alla Spal? Rescisso il contratto con il Parma a causa della drammatica situazione della società, Felipe si allena con l’Inter e strappa a febbraio un contratto fino al termine della stagione. A referto 4 incontri ufficiali prima dell’addio e di un nuovo inizio all’Udinese

2016: ÉDER. La seconda stagione di Mancini all’Inter regalò un solo innesto nell’inverno seguente, trattasi del 31enne attaccante ex Azzurro prelevato dalla Sampdoria in prestito e poi a titolo definitivo (9,8 milioni di euro). Il suo bottino nerazzurro recita 14 reti in 86 presenze, numeri confezionati soprattutto durante l’era Pioli quando riusciva a lasciare il segno entrando dalla panchina. Non conosce rivali invece in Cina dove segna con regolarità al Jiangsu Suning

2017: ROBERTO GAGLIARDINI. Fa ancora parte della rosa nerazzurra il centrocampista bergamasco, 25 anni e 22 milioni di euro concessi all’Atalanta al termine dell’operazione. Spiccò il salto con l’avvento di Gasperini a Bergamo, mantiene un ruolo importante all’Inter dove vanta 85 presenze e 9 gol segnati

2017: TRENT SAINSBURY. Una stagione complicata per l’Inter con i mandati in panchina di De Boer, Vecchi e Pioli, caos accompagnato dall’arrivo del difensore australiano complice la proprietà comune con Suning. Difficile trovare spazio tra i titolari, ecco quindi che Sainsbury si ritaglia 19 minuti contro l’Udinese all’ultima giornata e torna in Cina. Nell’ultimo biennio ha guadagnato presenze al Grasshoppers e al PSV, oggi gioca nel Maccabi Haifa

2018: LISANDRO LOPEZ. Solo omonimo del cannoniere ex Porto e Lione, oggi lo trovate al Boca Juniors dal recente trasferimento definitivo. Trend da dimenticare all’Inter, quando Spalletti arrivò a concedergli solo 44 minuti contro il Bologna. Un prestito pagato 450mila euro dai nerazzurri al Benfica, squadra che l’ha nuovamente destinato in Serie A (una presenza al Genoa) dove non è riuscito proprio ad emergere

2018: RAFINHA. Importante l'arrivo invernale del centrocampista brasiliano, due gol e non solo nelle 17 presenze accumulate all’Inter. Giunto in prestito sebbene dal diritto di riscatto vertiginoso (35 milioni di euro più 3 di bonus), Rafinha è tornato al Barcellona e curiosamente ha punito proprio Spalletti in Champions League. Chiuso in Catalogna, sta cercando di ritrovarsi al Celta Vigo a titolo temporaneo

2019: ANDREAW GRAVILLON. Un acquisto a tutti gli effetti sebbene fosse cresciuto proprio nell’Inter. È il caso del difensore francese di origini guadalupensi, 21enne che tra il 2014 e il 2017 mosse i primi passi in nerazzurro. Ceduto al Benevento per 4 milioni di euro, Gravillon venne ricomprato per 6 milioni dal Pescara dopo le ottime prestazioni in Serie B. Passato a titolo temporaneo al Sassuolo (con diritto di riscatto a 9 milioni), oggi sta raccogliendo conferme all’Ascoli (Foto Twitter @Inter)

2019: CEDRIC SOARES. Già campione d’Europa con il Portogallo nel 2016, si trasferisce nella squadra di Spalletti in prestito (1 milione di euro) con il riscatto fissato a 11 milioni. Raccoglierà solo 9 presenze (due gli assist) prima di tornare al Southampton: nonostante i 28 anni d’età e un buon profilo internazionale, Cedric convive con il promettente Valery alternandosi sulla destra. E in Nazionale manca ormai dal 2018