Calciomercato Serie A, flop e meteore: Farinos, Gheddafi, Hitzlsperger e gli altri
Quarta puntata del viaggio tra i flop più clamorosi del mercato di Serie A. Da Farinos, centrocampista ricordato per una notte da portiere, al figlio del dittatore libico Gheddafi, portato in Italia dal Perugia di Gaucci. Senza dimenticare nomi del calibro di Abel Xavier, Costinha o Kerlon. Anche in quest'appuntamento, ecco 20 calciatori dimenticabili, almeno in Italia, dietro cui si celano però storie e aneddoti particolari
- Arriva in Italia a Bari nel 1995, troppo inesperto dopo l'esperienza in patria al Benfica. Torna poi nel 2004 scegliendo la Roma, quando la carriera ha già imboccato il viale del tramonto. Si è fatto conoscere e apprezzare in Spagna, in Inghilterra, in Nazionale, ma i suoi capelli ossigenati non sfondano da noi
- In Serie A: 11 presenze (8 al Bari e 3 alla Roma)
- Dopo i giallorossi di nuovo Inghilterra e chiusura negli Usa. La carriera da tecnico non è decollata, l'ultima esperienza come Ct del Mozambico si è chiusa e ora è commentatore televisivo
- Un acerbo attaccante svedese viene acquistato dal Bari nel 1997. Non segnerà mai in Serie A, ma in compenso troverà soddisfazioni in futuro
- In Serie A: 16 presenze (Bari)
- Ripartenza rigeneratrice, un classico, nell'ex squadra in patria, l'Orgryte. Funziona: arrivano poi stagioni positive in Olanda e in Danimarca, meno in Inghilterra e in Germania. In compenso diventa un punto fisso della Svezia, con cui gioca tre Europei e due Mondiali. Della sua Nazionale è stato poi assistente, mentre ora è commentatore televisivo
- Arriva all'Atalanta nel 2007, tra squilli di fanfara, firmando un triennale. Troppo tardi per il leader del centrocampo del Porto di Mourinho, campione d'Europa tre anni prima. Le esperienze con Dinamo Mosca e Atletico Madrid avevano evidenziato la flessione. Titolare anche nel Portogallo, cerca di ricongiungersi senza successo al mentore Mourinho all'Inter
- In Serie A: 1 presenza (la prima e basta, arriveranno poi i litigi con il dirigente Osti)
- Dopo Bergamo, ritiro immediato. Prima direttore sportivo, poi tecnico, ora procuratore. Le ha provate tutte
- Dopo gli ottimi anni con il Malmo, in patria, e in Germania con il Borussia Monchengladbach, la Roma lo acquista nel 1996. L'esperimento finisce subito nonostante l'investimento da 5 miliardi e il fatto che appena due anni prima fosse stato uno dei trascinatori della Svezia terza classificata al Mondiale
- In Serie A: tre presenze (Roma)
- Ci riprova al Gladbach e poi in Inghilterra, ma gli infortuni non gli danno tregua e lo inducono a ritirarsi presto. Diventa subito procuratore. Curiosità: in Nazionale ha segnato gli stessi gol di Allback (29)
- Il figlio d'arte e nuovo prodigio del calcio egiziano, fresco campione d'Africa con lo Zamalek, viene individuato dagli osservatori dell'Udinese nel 1996. In Italia sarà ricordato per il pianto a dirotto in panchina (in foto) per i soli 7 minuti giocati in una partita, con Zaccheroni che lo manda in campo e subito dopo lo richiama in panchina. Due stagioni e poi basta
- In Serie A: 11 presenze
- In Olanda prima e poi di nuovo allo Zamalek, ma senza più i fasti di un tempo. Dopo il ritiro è diventato dirigente, ora all'Fc Masr
- Acquistato come uno dei centrocampisti giovani più promettenti d'Europa e finalista di Champions, ricordato per sempre per essere stato portiere in un quarto di finale di ritorno contro il Valencia, la sua ex squadra. Toldo si fa cacciare, le sostituzioni sono finite, lui para e l'Inter si qualifica in semifinale nel 2002
- In Serie A: 49 presenze (Inter)
- Dopo l'esperienza (in)dimenticabile in Italia, in Spagna gioca con Maiorca, Hercules, Levante e Villareal, con cui si ritira nel 2014. Ora è fuori dal mondo del calcio, salvo qualche telecronaca
- Nel 2013 il Palermo non si lascia sfuggire questo centrocampista che tanto bene ha fatto in Premier con il Blackburn. Arrivato in un mercato di riparazione in prestito, la sua parentesi italiana si consumerà da gennaio a maggio. E poi mai più
- In Serie A: 8 presenze
- Cruz Azul in Messico e poi il rilancio nella squadra in cui era cresciuto, il Newell's Old Boys. Si è da poco ritirato dopo l'ultima esperienza, sempre in Argentina, nel Defensores de Belgrano
- Figlio del leader libico Mu'hammar. Lo porta in Italia nel 2003 Luciano Gaucci, presidente del Perugia. Trovato positivo a un controllo antidoping, alla fine le sue squadre italiane saranno più delle presenze in campionato
- In Serie A: 2 presenze (1 nel Perugia, 1 nell'Udinese, 0 nella Sampdoria)
- Durante la rivoluzione del 2011 che rovescia il regime del padre, scappa in Niger. Verrà estradato e imprigionato a Tripoli per sette anni con l'accusa di aver ucciso il calciatore Bashir al-Rayani. Assolto, esce dal carcere nel 2021
- In Italia per lui solo sei mesi alla Lazio nel 2010, al tramonto di una carriera che aveva già dato il meglio. Trascinatore dello Stoccarda campione di Germania nel 2007 e in pianta stabile in Nazionale dal 2005 al 2009, anche lontano da Roma non riesce più a ritrovarsi
- In Serie A: 6 presenze (Lazio)
- Dopo il ritiro, diventa uno dei primi (ex) calciatori al mondo a fare coming out, dichiarando la sua omosessualità. Diventato dirigente, fino al 2022 è stato amministratore delegato dello Stoccarda
- Ribattezzato "Foquinha" in Brasile per la specialità della casa, il colpo della foca con cui mantenere la palla in equilibrio sopra la testa durante la corsa, viene portato in Italia dal Chievo nel 2008. Non troverà mai modo di mostrare la sua qualità, mentre con l'Inter non esordirà nemmeno
- In Serie A: 4 presenze (Chievo)
- Il finale di carriera lo vede girovagare tra le periferie del calcio, dagli Usa al Giappone fino alla Slovacchia. Oggi, ritiratosi, vive a Charlotte negli Stati Uniti, dove ha due scuole calcio
- Baby prodigio del calcio colombiano, il Parma lo porta in Italia nel 1999 ad appena 16 anni. La nostalgia di casa sarà una costante della sua permanenza. Vacanze prolungate, rientri rimandati, dirigenti che attraversano l'oceano per riprenderlo, fughe tra i tetti per scappare e non farsi trovare. Non poteva finire bene
- In Serie A: 27 presenze (6 Parma, 10 Verona, 11 Piacenza)
- Lasciata l'Italia, ha cambiato 12 squadre, ma ora è svincolato. La soddisfazione più grande? Il campionato peruviano 2015 con il Melgar (foto)
- In foto, l'unico momento di gioia dell'attaccante sudafricano in Italia. Comprato dall'Udinese nel 2001 e poi girato in prestito alla Salernitana e all'Empoli in Serie B, trova l'unica gioia con i campani. Lascia l'Italia nel 2005, destinazione Svezia
- In Serie A: 19 presenze (Udinese)
- Dopo una continua spola tra la Svezia e il Sudafrica, ha il merito di rilanciarsi e riconquistare la Nazionale, partecipando al Mondiale casalingo del 2010. L'ultimo incarico è stato quello di vice-allenatore (in foto a destra) dell'AmaZulu Fc
- Strabiliante nelle giovanili del Saint Etienne, ma soltanto lì. La Juve lo porta in Italia nel 2000 ma lui in due anni non convince nessuno. Solo una presenza in Coppa Italia contro la Sampdoria e in Champions contro l'Arsenal. Spedito in Inghilterra senza troppi rimpianti
- In Serie A: 0 presenze
- In Inghilterra è rimasto per il resto della sua carriera, cambiando 9 squadre e senza mai confermare le aspettative del passato. Ora è un consigliere e speaker motivazionale, ha creato un'app a riguardo e, in quanto tale, si fa i selfie allo specchio
- Storico attaccante del Portogallo (tre Europei e due Mondiali giocati), arriva alla Lazio troppo tardi, nel mercato di riparazione del 2014: nessuna possibilità di segnare e incidere, complice una contrattura che gli fa passsare due mesi in infermeria appena acquistato
- In Serie A: 5 presenze (Lazio)
- La carriera prosegue fino al 2017 senza ritrovare i guizzi di un tempo. Oggi è direttore operativo della Federazione Calcistica Portoghese
- A portarlo in Italia giovanissimo in Serie B è il Brescia, che lo pesca dalle giovanili del Monaco 1860. Poche presenze prima di andare in Inghilterra, al West Ham, per poi tornare in Italia tra Bologna e Fiorentina giocando meno di prima. Ci prova anche con la Juve Stabia, ma niente da fare
- In Serie A: 2 presenze (Bologna, 0 con la Fiorentina)
- Attualmente nel BSC Sendling Munchen in Germania dopo una carriera proseguita tra Bulgaria, Romania, Israele, Lituania e Kazakistan
- Nella foto a sinistra, il suo sinistro all'angolino nell'esordio in casa, al San Paolo, da titolare. Il Napoli batte il Vicenza e sogna con il giovanissimo serbo che ha entusiasmato con il Vojvodina, segnando anche una tripletta al Partizan. Il "boia biondo" però si ripeterà soltanto un'altra volta
- In Serie A: 14 presenze (Napoli)
- I prestiti a Francoforte e Lugano non lo rigenerano. Va meglio in Belgio con Aalst e Visè, ma non abbastanza per evitare di ritirarsi già a 28 anni. Non ci sono notizie particolari sulla sua vita successiva
- L'attaccante cileno viene portato in Italia dal Perugia nel 1999, ma sarà un'apparizione fugace in due anni
- In Serie A: 4 presenze
- La sua carriera lo vedrà periodicamente tornare in Cile per ritrovare il feeling con il gol, tentare una nuova avventura all'estero (Francia, Brasile, Svizzera), fallire e rilanciarsi ancora in patria. Tolti gli scarpini è diventato allenatore, chiaramente sempre e solo in Cile
- Nemmeno ventenne, si ritrova in Serie A con il Brescia nel 2005 ma senza rendere speciali quei sei mesi
- In Serie A: 9 presenze
- L'attaccante, pur rimanendo diversi anni nel giro della Nazionale svizzera, non è mai riuscito a diventare un bomber prolifico. Smessi i panni del giocatore, ha da poco festeggiato la sua laurea a San Gallo all'Università "CAS Sportmanagement". Si profila un futuro da dirigente?
- Noto anche come "Ze Love", è stato comprato dal Genoa nel 2011, ma senza mai trovare continuità. L'anno dopo ci ha provato in prestito al Siena, giocando meno ma segnando almeno il suo primo e unico gol italiano
- In Serie A: 17 presenze (9 con il Genoa, 8 con il Siena)
- Ha raccontato di essere stato "umiliato" dal Milan, che gli chiese un provino prima di tesserarlo eventualmente e solo in caso di non arrivo di Bojan Krkic. Tornato in Brasile, ha cambiato svariate squadre e ora, 34enne, è svincolato da poco dopo l'esperienza con l'Iguatu
- Una storia come poche: cresciuto nelle giovanili dell'Ajax, esordiente con Van Gaal, diventa uno dei primi giocatori portati da Raiola in Italia, all'Udinese nel 1997. Gioca solo in Coppa Italia, prima di infruttuosi prestiti in B al Genoa e alla Salernitana
- In Serie A: 0 presenze
- Si ritira 26enne, ma resta a Udine, dove ha trovato l'amore. Gioca per anni nelle serie minori friulane e ora è in una fabbrica specializzata nella lavorazione dell'alluminio. Non ci sono sue foto, non ha una pagina Wikipedia italiana, una vera e propria meteora