Milan, un calciomercato di lucida frenesia

Una rivoluzione totale. Inaspettata. Frenetica ma comunque ragionata. Pezzo dopo pezzo. Acquisto dopo acquisto. Cessione dopo cessione. Salutato un pezzo del Milan vincente: Calabria dopo 18 anni di Milan e Bennacer uno dei primi acquisti di Paolo Maldini dirigente, ma oramai in rotta di collisione con Sergio Conceiçao. Fuori anche Okafor, al Napoli, e Zeroli, al Monza in prestito. Che fanno seguito all’addio non banale di Morata. E a quello mancato, ma comunque non banale vista la lunga trattativa che era servita per portarlo in Italia, di Emerson Royal. Rivoluzione e frenesia Cessioni, sì. Ma anche acquisti. Tanti, forse troppi, dato che qualcuno dovrà stare fuori dalla lista di Champions League che vedrà il Feyenoord come prima tappa. Proprio quel Feyenoord da cui è arrivato Santi Gimenez, l’operazione economicamente più impattante non solo del Milan, ma di tutta la Serie A. Peso specifico economico e in campo, a cui si aggiunge il peso di una leadership che spetta a Walker, ex capitano e uomo immagine del Manchester City. Certezze mescolate a scommesse. Certezze mescolate e speranze, invece, quelle che vedono i nomi di Joao Felix e Bondo, 21enne francese, acquistato a titolo definitivo dal Monza per 10 milioni più 2 di bonus. Davvero tanto, e forse più di così non si sarebbe potuto chiedere. O meglio, forse più di così nessuno se lo sarebbe nemmeno aspettato. Ma cosa ci dice questo? Che più che un mercato, quello di gennaio per il Milan è stato un vero e proprio ribaltone. Quasi una sconfessione delle mosse fatte in estate: una strategia che cancella le recenti scelte fatte nelle ultime sessioni di trasferimenti e che apre a un nuovo ciclo, forse solo anticipandolo di qualche mese rispetto a quello che avrebbe potuto essere in estate. Le decisioni sono state non solo economicamente, ma anche emotivamente sofferte. Perché fare un passo indietro non è mai semplice. Ma in società hanno pensato che fossero scelte inevitabili, soprattutto dopo i primi sei mesi certamente non all’altezza del club rossonero: sia per le aspettative che si erano create, sia per la sua tradizione vincente. Assunzione di responsabilità e zero alibi. Come a dire: “Quello che dovevamo fare, l’abbiamo fatto. Ora è veramente il momento di far parlare il campo”. E sentiamolo, il campo. Adesso toccheranno a Conceiçao l’onore e l’onere di assemblare questa rosa e farla rendere. Con tutte le aggravanti del caso dettate dal tempo, perché non ci si può preparare con calma, ma bisogna andare subito ‘in guerra’, espressione che il portoghese qualche volta adotta. Sappiamo, e l’abbiamo raccontato anche su Sky Sport Insider, quanto il suo ruolo in questa rivoluzione sia stato decisivo . Questo gennaio gli ha regalato giocatori con caratteristiche diverse, più dinamici, e anche più esperti come nel caso di Walker. Un mix di tutto per ripartire non da zero, ma da uno. E con una Supercoppa che comunque aiuta. Ecco, il clima in casa Milan è di nuovo di frenesia. Ma in questo caso di una frenetica curiosità di vedere quello che succederà, dopo tutti questi cambiamenti. Con una consapevolezza in più: sul mercato il Milan ha osato, stupito ed entusiasmato. Emozioni che il mondo rossonero vuole provare di nuovo sul campo.

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Peppe Di Stefano