Lazio, Lotito si prepara al Sarri-bis: cosa succede sul mercato

Il dono della sintesi. Quella che dovranno trovare Sarri e la Lazio per costruire un mercato a prova di tensioni. Promesse e compromessi: punto di incontro cercasi tra le volontà dell’allenatore e le necessità della società. Hanno il vantaggio non di poco conto di conoscersi già. Sarri sa che il modus operandi del club non è cambiato, Lotito è consapevole di aver richiamato un allenatore poco diplomatico che non ha mai fatto sconti. Ha alte pretese e non fa nulla per nasconderlo. Ecco perché il mercato sarà la vera prova di tenuta del Sarri-bis. Patti chiari, amicizia lunga Vero che 15 mesi dopo l’addio del marzo 2024 l’allenatore trova un altro spogliatoio, ha meno pensieri personali e ritrova slancio e motivazioni, ma non va dimenticato che quel passo indietro maturò anche a causa di frizioni sul mercato nella stagione della Champions dopo la straordinaria impresa del secondo posto, il miglior risultato della gestione Lotito. Stavolta i patti devono essere chiari. Sarri non ha chiesto rivoluzioni, con una sola partita a settimana e la possibilità di lavorare di più sul campo ha chiesto 3-4 innesti mirati per migliorare una rosa che per buona parte già conosce. Sempre a patto che nessuno dei big parta. Una certezza che Lotito non può garantirgli. Perché il budget è limitato e verrà determinato soprattutto dalle cessioni. Per fare mercato uno o due sacrifici potrebbero essere necessari. Non ci sono incedibili, tutte le offerte verranno pesate e valutate. I punti fermi di Sarri Sarri però ha indicato i suoi punti fermi: Gila e Romagnoli in difesa, Guendouzi e Rovella a centrocampo, Zaccagni in attacco. La fase difensiva è stata il vero punto di forza della sua prima Lazio, spera che la restaurazione non riguardi la coppia centrale titolare. Gila piace a mezza Europa, a Sarri deve molto, ma ha ambizioni da top club. Romagnoli invece sta discutendo da qualche settimana un difficile rinnovo di contratto. Se non dovesse arrivare il divorzio sarebbe probabile. Senza gli introiti garantiti dall’Europa proseguirà l’opera di ringiovanimento della rosa e l’ulteriore taglio del monte ingaggi, già ridotto del 20% nell’ultima stagione. Anche l’organico dovrà snellirsi. Troppi ovviamente 37 giocatori ; l’allenatore vuole lavorare con al massimo 23-24 elementi, compresi i 3 portieri. L’unico che potrebbe restare è Cataldi se non verrà riscattato dalla Fiorentina. I sacrificabili e non solo A proposito di portieri. Con Baroni le gerarchie alla fine erano cambiate: Mandas, fresco di rinnovo, titolare, Provedel vice. Sarri invece ha sempre puntato forte sull’italiano. Se non cambierà idea il greco finirà inevitabilmente sul mercato. Per far cassa i primi sacrificabili sono Tavares, valutato almeno 40 milioni con il 40% sulla cessione che spetta all’Arsenal e Tchaouna, per cui si è riacceso l’interesse del Psv che lo aveva già cercato a gennaio. Castellanos e Isaksen per motivi diversi non brillarono nel Sarri atto primo, ma vengono da un’annata positiva: non sono incedibili, ma hanno la stima dell’allenatore. Tra gli acquisti dell’ultimo mercato invece dovrà valutare in ritiro Noslin, Gigot, Dele-Bashiru e Dia. Belahhyane gli piace. Con Baroni ha trovato poco spazio ma per il nuovo allenatore ha caratteristiche simili a Torreira, l’ex Samp e Fiorentina che aveva fatto di tutto per prendere nei suoi due mercati da tecnico biancoceleste. Pedro rimarrà un altro anno, Vecino probabilmente no. I primi nomi in lista Per i primi acquisti bisognerà aspettare la fase 2 del mercato, quando sarà più chiaro chi rimarrà e su quale budget potrà contare il club ma le priorità di Sarri sono al momento queste: due terzini, una mezzala e un esterno d’attacco. Nuovo-vecchio allenatore, nuovi-vecchi obiettivi. Sono tornati d’attualità i nomi di Fazzini , Parisi . Thorstvedt , proposto Junior Firpo. Sottoposti all’attenzione dell’allenatore anche 3-4 giovani prospetti europei selezionati dagli osservatori del club. Se ne parlerà nel prossimo vertice di mercato programmato in queste ore. Non c’è particolare fretta ma le cose migliori Sarri le ha fatte vedere quando ha potuto lavorare sin dai primi giorni di ritiro con la rosa già quasi al completo. Appuntamento a Formello il 14 luglio, primo giorno sul campo del Sarri-bis. Step già significativo per capire che Lazio sarà.

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Matteo Petrucci