Martin Baturina al Como è un investimento sul tempo

Ci sono colpi di mercato che profumano di ambizione. Altri che raccontano una visione. E poi ci sono quelli che sembrano l’inizio di un romanzo. Martin Baturina al Como è tutto questo insieme: il talento più luminoso della nuova Croazia che sceglie il lago, il progetto, la sfida. Non è solo un trasferimento, è un manifesto. Una dichiarazione d’intenti. Il Como lo aveva immaginato, lo ha voluto, lo ha preso. E lo ha fatto con l’eleganza di chi gioca sempre in anticipo, senza paura di spingersi oltre i confini del prevedibile. Perché se cerchi un numero 10, spesso ti perdi nei ricordi. Il Como, invece, lo ha trovato nel futuro. Baturina è un colpo che non parla di salvezza o sopravvivenza. Parla di crescita. Di bellezza. Di un’idea che non si accontenta più di restare promessa. Da Zagabria al Lario, con il passo breve e la testa alta di chi vuole dettare il ritmo, non subirlo. Non si convince un ragazzo così senza mettere sul tavolo un sogno vero. Non si costruisce un progetto così senza affidarlo a qualcuno capace di scrivere pagine nuove. Per un attimo abbiamo creduto che la trattativa potesse saltare. La distanza tra domanda e offerta sembrava una montagna troppo alta da scalare. Poi un blitz in Croazia ha spalancato le porte del futuro. Boban, presidente della Dinamo, lo chiama così: “Il nuovo Boban”. Parole pesanti. E in quella somiglianza c’è tutto: il talento, l’attesa e anche il motivo per cui la trattativa è stata così complicata. Per lui il Como ha speso 25 milioni di euro, bonus inclusi. Il colpo più costoso della storia del club. Una cifra che non è fine a sé stessa, ma è il metro per capire l’ambizione di questa squadra dopo il decimo posto dello scorso anno. Il Como non si nasconde più. Il progetto è chiaro: non solo salvezza, ma ambizioni europee. E ora un 10 di talento per guidare una rivoluzione partita da quel “no” di Fabregas all’Inter. In teoria è un trequartista, in pratica è tante cose e per capirlo basta guardare la grafica qui sopra fornitaci da Opta. La mappa delle sue giocate è come una tela astratta: Baturina è ovunque. Dall’area alla trequarti, da destra a sinistra, il 10 che non sta mai fermo. Il talento si vede, i numeri lo confermano. 6 gol e 12 assist in 45 partite stagionali, considerando tutte le competizioni. In Champions ne ha giocate otto su otto, con due gol. Uno di questi se lo ricordano bene i tifosi del Milan: pressing su Gabbia, recupero palla e uno contro uno con Maignan risolto col pallone che va sotto le gambe del portiere. È il gol che ha aperto l’incubo rossonero: sconfitta 2-1 e playoff obbligati. A proposito di numeri. In stagione ha creato 192 occasioni per i compagni, almeno 17 più di qualsiasi altro giocatore nella competizione: dietro di lui Ivan Rakitic a quota 175. Proviamo adesso a paragonarlo con Nico Paz, suo compagno di reparto. Chiaramente parliamo di due campionati che sono su livelli decisamente diversi. Rispetto a Nico Paz, suo compagno di reparto, i numeri raccontano due storie diverse: Baturina crossa di più, è più preciso e segna meno, ma rifinisce meglio. Paz tira quasi il doppio , ma con una precisione inferiore . Di lui si parla molto bene in Croazia. “È molto tecnico, ha visione, buon tiro, vede la porta. Completo, forse un po’ leggero fisicamente”. I paragoni, inevitabili, portano a un nome solo: Luka Modric. E guarda lo strano scherzo del destino, fra qualche mese se lo ritroverà contro in Serie A e pure a pochi chilometri di distanza da casa. In Nazionale hanno già condiviso il campo. Emblematico l’esordio: qualificazioni per Euro2024 contro la Lettonia. Baturina entra a pochi minuti dalla fine, e indovinate chi esce? Proprio Modric. Un caso, o forse una carezza romantica del calcio. Martin Baturina non è un acquisto da titoli a effetto. È un investimento sul tempo. Perché i numeri 10 veri non li scegli per vincere subito, ma per cambiare il modo in cui guardi una partita. Il Como lo sa. Ha scelto visione, non solo qualità. Ha scelto un ragazzo che non cerca applausi facili, ma geometrie difficili. Il lago lo accoglierà con il suo silenzio elegante. Lui, ha davanti a sé la sfida più affascinante: trasformare il talento in racconto, le promesse in realtà. Perché nel calcio si può comprare quasi tutto, tranne il futuro. Quello devi costruirlo. Dal cuore dei Balcani fino alle sponde del lago, Baturina non arriva per riempire spazi. Arriva per riscrivere le mappe del calcio europeo e portare un club di provincia al tavolo dei grandi.

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