Albert Gronbaek sarà il nuovo Gudmundsson? I tifosi del Genoa sperano di sì

C’è un filo invisibile che lega il Genoa e la Scandinavia - pensate a Schone, Frendrup, Thorsby, Otoa - stretto ancora più forte dell’ultimo acquisto del Grifone: Albert Grønbæk, danese classe 2001 arrivato in prestito dal Rennes. E come il critico gastronomico Anton Ego quando mangia la ratatouille nell’omonimo film Disney, i tifosi rossoblù avranno avuto un flashback: Albert Gudmundsson. Proprio nei giorni in cui la Fiorentina ha strappato definitivamente l’islandese dalla Liguria, esercitando l’opzione per il riscatto dopo una prima stagione - non entusiasmante, va detto - con la maglia viola. Anche lui ‘nordico’, stesso nome, stesso numero di maglia e pure una fisionomia molto simile: circa un metro e ottanta di altezza e il capello biondo per entrambi. No, non è il suo clone, ma in città e i suoi social si parla già del nuovo Gudmundsson, e non potrebbe essere altrimenti. Prelevato dall’AZ Alkmaar e portato in Italia nel gennaio 2022, Gudmundsson vive in prima persona la retrocessione in Serie B, ma entra subito nei cuori dei genoani da protagonista con undici gol per riportare la squadra immediatamente in A e ne fa altri quattordici nell’annata in coppia con Mateo Retegui. Già, sono passati solo due stagioni e la nostalgia è più forte che mai. Normale che nei sogni vividi della tifoseria Grønbæk sia legato all’attuale numero dieci della Fiorentina. Ma è davvero così? Per quanto riguarda la posizione in campo, sì. L’ex Rennes, come Gudmundsson, è un trequartista e nella linea dietro la punta può muoversi anche sulla fascia sinistra. All’occorrenza fa anche la mezz’ala. Cresciuto nell’Aarhus, in Danimarca, nel 2022 si trasferisce a duemila chilometri più a nord, in Norvegia, in quel di Bodø, dove si afferma con 30 gol e 16 assist in 88 presenze in due anni, assaggiando anche l’Europa e la Conference League. Quanto basta per convincere il Rennes del direttore sportivo Frederic Massara a sborsare quindici milioni di euro per averlo in Ligue 1, fissando così una nuova cessione record per il Bodø/Glimt. In Francia, però, le cose non vanno come da previsioni, in particolare dal momento in cui Jorge Sampaoli si siede sulla panchina del club francese: tra i due non c’è feeling e dopo nemmeno sei mesi, nel mercato di gennaio, chiede la cessione. Il danese diventa così l’unico acquisto del Southampton di Ivan Juric - poi retrocesso - nella sessione invernale, ma anche dalla Premier non arrivano belle notizie: solo 148’ in campo per colpa di un’irritazione al tendine d’Achille che lo tiene fuori praticamente per tutta la seconda parte di stagione. Al Genoa, quindi, arriva con tanta voglia di rivalsa seppur con un baias che lo porterà in automatico ad avere grosse aspettative su di lui, ovvero il gemello diverso Alberto Gudmundsson. Sì, perché oltre al ruolo, i due sono anche molto simili nello stile di gioco: entrambi cercano spesso all’uno contro uno, con Grønbæk che, paragonato all’annata in Serie B dell’islandese, risulta addirittura più propenso a cercare la sfida a tu per tu con l’avversario. Nel suo anno al Rennes con 8,2 dribbling ogni 100 tocchi, Gudmundsson 7,37, come indicato dai dati di Soccerment. Molto simile anche la statistica delle occasioni create , mentre l'islandese coinvolge leggermente di più i compagni nelle giocate . Anche se tra Danimarca e Islanda ci sono quasi tre giorni di viaggio via mare, Grønbæk e Gudmundsson non sono mai stati così vicini come oggi: i tifosi del Genoa sperano di tornare indietro nel tempo e, chissà, di vedere un futuro ancora migliore. Sempre nel nome di Albert.

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Andrea Molinari