Perché al Milan di Allegri piace tanto Guela Doué: l'analisi dei numeri

Peppe Di Stefano su Sky Sport Insider l’ha scritto chiaramente: il Milan ha ritrovato il sorriso. Ma perché Allegri sorrida davvero ora è il mercato a dover decollare. Servono rinforzi in tutti i reparti. E probabilmente più di uno a reparto. Il centrocampo, con Ricci e Modric, è quasi a posto. La punta è in fase di valutazione. Ma poi ci sono le fasce. E lì, al momento, la situazione è tutta in divenire. Perché Jimenez, Emerson Royal e Terracciano sono al momento gli unici giocatori per il ruolo. Con il primo confermato, il secondo in uscita e il terzo in valutazione. Servono almeno due giocatori: uno per fascia. E sulla destra il nome che piace molto è quello di Guela Doué. Anche se riuscire a raggiungerlo sembra complicato. Spoiler: in questo articolo non si parlerà della storia del giocatore, che è già piuttosto nota. Gioca in Ligue 1, lo stesso campionato del fratello Désiré in forza al Psg, ha quasi 23 anni, ed è una giovane stella dello Strasburgo. Che infatti non ha alcuna intenzione di lasciarlo partire a poco: secondo Transfermarkt vale almeno 18 milioni di euro, i francesi ne chiedono di più , il Milan è fermo a circa 15 con bonus. Uno stallo che sembra allontanare il giocatore, ma non cambia le cose: Doué piace molto a Tare e piace anche ad Allegri. L’allenatore in questo esterno rivede qualcuno che gli ha dato tante garanzie nelle stagioni passate. Ma ci arriveremo. Il confronto con Jimenez Prima di tutto, confrontiamo il francese con Jimenez, che quest’anno si gioca davvero una maglia da titolare nel Milan. Soccerment con queste due Spiderchart presenta due analisi diverse: a sinistra un confronto per rendimento tecnico, a destra quello in riferimento ai dati atletici. La cosa che si nota subito è la grande differenza tra i due: molto più offensivo l’ex Real Madrid, molto più difensivo il giocatore dello Strasburgo. Jimenez spicca per conduzioni palla e riaggressioni, Doué perde molti meno palloni e tenta molti meno dribbling. A livello atletico, invece, lo spagnolo eccelle per sprint e corsa ad alta intensità, mentre il francese rientra molte più volte. Se dovessimo usare termini forse un po’ datati, ma molto efficaci in questo caso, potremo quindi dire che Jimenez sia più ‘funambolico’, mentre Doué pù ‘ordinato’ e generalmente meno propenso alle azioni offensive. Come chi? Leggendo solo queste analisi, probabilmente già qualcuno si è fatto un’idea. Ma la similarità dà la conferma: Doué per caratteristiche sembra ricordare molto Mattia De Sciglio. Soprattutto il primo De Sciglio juventino, quello della stagione 2017/18: il soldato che Allegri volle dopo la positiva esperienza proprio nel Milan. Questa è la similarità più alta: da un lato quella relativa ai valori tecnici, dall’altro quella sulle performance. Ma anche se si considerano le stagioni successive, le cose non cambiano molto. Doué assomiglia molto a De Sciglio, o per lo meno a quel De Sciglio. E ci assomiglia di più rispetto a Lichtsteiner , Cuadrado o Spinazzola . Tra Milan e Juventus, De Sciglio con Allegri ha giocato 149 partite in 8 anni. Più che con qualsiasi altro allenatore abbia mai lavorato. Se i rossoneri stanno cercando il francese, un motivo chiaro c’è. E se dovessero alla fine rinunciare a lui, per prendere Pubill, anche in questo caso una spiegazione si può trovare abbastanza facilmente.

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Valentino Della Casa