Dove trovare l’X Factor nel calcio italiano e sul mercato

Jake La Furia e il derby milanese Jake La Furia sarà d’accordo, Milano ha in dote due attaccanti su cui puntare ad occhi chiusi per l’Italia di oggi e domani. Pio Esposito è il diamante dell’Inter e la speranza di Gattuso, da quand’era piccolino si sprecavano le previsioni per una carriera da predestinato. Dovesse esserci una finale live anche nel pallone col microfono, lui sarebbe il candidato più forte alla vittoria, pronto ad esibirsi nella Napoli che ha cercato di prenderlo durante l’estate scorsa di trattative, di fronte a tanti suoi concittadini in arrivo dalla vicina Castellammare di Stabia. Il rovescio della medaglia milanese ha il volto ancora più immaturo di Camarda, adesso a Lecce in prestito per stupire in fretta, ma garanzia di un percorso rossonero che verrà costruito a sua immagine e somiglianza. Perché quando hai un attaccante come lui, cresciuto a suon di record battuti, non puoi che programmare un Milan che parli le sue lingue, quella del gol e della personalità, a tempo debito ovviamente. Boy group sarda C’è poi una band sempre più a suo agio nell’esibirsi sul palco della serie A, un gruppo di ‘incoscienti giovani’ che Achille Lauro promuoverebbe con il suo travolgente carisma. Arrivano dalla Sardegna, portano con orgoglio la maglia del Cagliari e sono – per fortuna e soprattutto – italiani, molti cresciuti nel settore giovanile e alcuni proprio figli dell’isola. Il front man potrebbe essere Caprile, portiere fresco d’azzurro e dal rendimento indiscutibile, accompagnato dai vari Palestra e Felici, Prati e Idrissi, una sinfonia rock arricchita da chi come Seba Esposito e Folorunsho spera ancora di conquistarsi una chiamata da Gattuso per i play off, trascinando intanto il boy group di Pisacane verso la salvezza. Le torri bolognesi Non potrebbe cantare dopo la mezzanotte Pessina, l’ultimo minorenne in copertina a Bologna, portierino prodigio nella vittoria contro il Napoli e dimostrazione di affidabilità nell’affrontare un debutto improvviso senza paura. Compirà 18 anni proprio il giorno di Natale, quando la prossima finalissima di X Factor sarà già passata agli archivi, vorrà dire che nella prossima edizione non avrà problemi di orario per volare da una parte all’altra del palco. Tra i suoi compagni sotto le Due Torri, una menzione speciale va a Cambiaghi, alto rendimento a scoppio niente affatto ritardato: tra tanti infortuni e poca fiducia in precedenza, è arrivata infatti l’ora della sua stagione migliore, per la felicità dei fantacalcisti che hanno puntato a sorpresa sui suoi bonus, di Italiano che gongola e del Ct… italiano che potrà e dovrà scegliere i più in forma per battere i nipotini di Best a marzo, in una città e uno stadio che l’ex Atalanta conosce a memoria. Il calciomercato in arrivo Chi canterà invece le note migliori di mercato nel 2026? Il campionato riparte dopo la sosta con le riconferme di Atta e Nico Paz, partiti a livelli di qualità e continuità da grandi club e destinati a far partire aste milionarie nell’estate del Mondiale. Canta benissimo in portoghese Tiago Gabriel, l’ennesima ‘Corvinata’ del ds salentino nella sua Lecce, deciso a blindarlo almeno fino al termine della stagione, per poi capire chi farà sul serio tra quelle che hanno già iniziato a sondare come Inter e Juve, Milan e Lipsia, più qualcosa di ancora non identificato dalla Premier. Musica spagnola per le orecchie delle big si sente nitida e forte da Parma, dove Bernabé illumina e incanta con quel fisichino da giocoliere e da Como, perché Jacobo Ramon è un difensore che ha già convinto tutti per sicurezza e coraggio, davvero vincente l’operazione ‘alla Nico’ apparecchiata per il secondo anno di fila con il Real Madrid. I giudici hanno le mani alzate e il pubblico in platea applaude, la gente a casa è chiamata a votare per dirimere i nuovi ballottaggi. Sperando vinca il fattore che ci interessa di più, quello del gol e dello spettacolo: un miraggio lontano sia per la Serie A, reduce da partite scolorite, che per la Nazionale, sì appassita ma ancora apparentemente viva.

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Gianluca Di Marzio