Devyne Rensch, chi è il "giovane veterano" arrivato alla Roma

Un po’ come l’Achille e la tartaruga di Zenone, la Roma sembrava rincorrere un terzino destro senza mai riuscire a raggiungerlo. Da anni il club giallorosso è alla ricerca di un giocatore che possa diventare il titolare in quella posizione di campo senza troppo successo. Solamente nelle ultime stagioni si sono alternati Karsdorp, Maitland-Niles, Celik, Kristensen e Saud, ma nessuno di loro – per ragioni diverse – ha mai convinto del tutto. Ora, nel 3-5-2 di Ranieri, il titolare a destra è Saelemaekers, che però è tutto fuorché un terzino. Il belga è un’ala che sa sacrificarsi e che in fase offensiva dà un grande contributo, mentre – per forza di cose – fa più fatica quando deve difendere. Ecco perché la ricerca della Roma non si è ancora interrotta e in questo mercato invernale ha ‘inseguito’ un nuovo terzino destro. Il nome del nuovo acquisto giallorosso è Devyne Rensch, difensore classe 2003 proveniente dall’Ajax, squadra che – guarda caso – prende il nome da Aiace Telamonio, il cugino di Achille. Rensch nasce il 18 gennaio 2003 a Lelystad, una cittadina a est di Amsterdam, da una famiglia con origini surimanesi. Suo padre, Achmed Kandhai, è stato un calciatore, ha giocato con Twente ed Heracles e gli ha trasmesso la passione per il calcio e per lo sport in generale: “Mi piace la Formula 1, sono un fan di Hamilton, me lo ha fatto conoscere mio padre” racconta nel 2023 in un’intervista a elfvoetbal.nl. Con sua madre, invece, condivide la passione per lo yoga: “Ogni settimana faccio un'ora e mezza di yoga. Viene un’insegnante a casa mia e spesso si uniscono a noi anche la mia ragazza e mia madre. Ho notato che gli esercizi rendono i miei muscoli più liberi, sono utili per il recupero. Insieme a mezz'ora di sonno dopo ogni allenamento, è l'ideale per mantenermi in forma”. Inizia a giocare a calcio in un piccolo club della sua città, il VV Unicum Jgd, dove resta fino all’età di 13 anni, quando lo chiama l’Ajax. “I primi anni l’Ajax veniva a prendermi a casa con un furgone per farmi allenare. Ma da quando ho compiuto 16 anni non più. Mia madre non aveva la macchina – racconta Rensch – e quindi andavo da solo da Lelystad ad Amsterdam, dovevo prendere prima un autobus e poi un treno per arrivare al centro di allenamento”. Ogni giorno fa circa un’ora di viaggio per allenarsi e inseguire il suo sogno: diventare un calciatore. E i suoi sacrifici vengono presto ripagati. Fin da subito si mette in mostra come uno dei giovani di maggior prospettiva del club e di tutta l’Olanda. Da ragazzino gioca principalmente come difensore centrale e, all’occorrenza, come mediano. Proprio come centrale lo nota per la prima volta Sandro Adamo, scout ed esperto di calcio olandese. “Ogni anno, nel periodo di Pasqua, l’Ajax organizza un torneo giovanile con i club più importanti del mondo, la Future Cup. Nel 2019 ci sono tante squadre di alto livello: PSG, Boca Juniors, Tottenham, Atletico Madrid… ma in finale ci arrivano l’Ajax e la Juventus. Ricordo bene quella finale, in campo c’erano diversi giovani che poi sono riusciti ad affermarsi ad alti livelli. Nell’Ajax si è messo in mostra proprio Rensch, che giocava centrale e con il numero 4. A vincere, però, è la Juve di Dragusin, De Winter e Miretti”. Ma dopo pochi mesi Rensch riesce a rifarsi. Nell’estate del 2019 gioca e vince l’Europeo Under 17 in finale contro l’Italia. Nell’Olanda, oltre a lui, ci sono Brobbey e Maatsen; nell’Italia Udogie, Sebastiano Esposito e Colombo. Nella stagione 2019/20, la sua ultima prima di entrare in prima squadra, vince il premio di miglior giocatore del settore giovanile dell’Ajax. Questo premio è dedicato a Abdelhak Nouri, il centrocampista classe ’97 che nel 2017 fu colpito da un ictus durante un’amichevole e che è rimasto per tre anni in coma. A settembre 2020 esordisce con il Jong Ajax e a novembre dello stesso anno arriva la prima presenza con i ‘grandi’ in Eredivisie. A febbraio 2021 gioca la sua prima partita da titolare in Europa League, contro il Lille. In prima squadra trova però spazio come terzino destro e inizia così la sua trasformazione. Da centrale si sposta sulla fascia, conservando alcune sue importanti caratteristiche. “Non è un esterno alla Dumfries alla Frimpong, è più un terzino di contenimento – spiega Adamo – ma sa spingersi anche in avanti. E’ molto bravo nell’anticipo, è attento in fase difensiva e raramente commette errori. Nel 3-5-2 di Ranieri può giocare sia come esterno a tutta fascia che come terzo di difesa, anche se all’Ajax ha quasi sempre giocato come terzino destro. Come tipologia di giocatore, può essere paragonato a Kalulu della Juventus o De Winter del Genoa. Può giocare in più ruoli e secondo me può fare molto bene in Serie A. E’ un bravissimo ragazzo, con la testa sulle spalle. Forse, se devo trovargli un difetto, gli manca un po’ di cattiveria”. La sua prima stagione da professionista termina con 38 presenze , 6 gol e 4 assist. Numeri importanti per un giocatore di appena 18 anni. Negli anni successivi non riesce però mai a imporsi come titolarissimo. Prima deve fare i conti con la presenza di Mazraoui, intoccabile per Ten Hag, e poi con Sanchez e Gaaei. Nonostante la grande concorrenza, trova sempre spazio nelle rotazioni dei vari allenatori che si susseguono sulla panchina dell’Ajax e lo scorso dicembre, all’età di 21 anni, raggiunge le 150 presenze in prima squadra. Un ‘veterano’ giovane che ha già tanta esperienza anche in Europa. Tra le tante partite giocate, ce ne è anche una contro la Roma. E’ l’8 aprile 2021, l’Ajax e il club giallorosso si affrontano alla Johan Cruijff Arena nell’andata dei quarti di finale di Europa League. A vincere è la squadra di Paulo Fonseca, che si impone per 2-1 grazie ai gol di Pellegrini e Ibanez. Nel match di ritorno, all’Olimpico, il risultato finale è di 1-1 ma Rensch è assente per squalifica. Negli anni, Rensch diventa anche un punto fermo delle nazionali giovanili olandesi. Nel settembre del 2021, a 18 anni, esordisce con la nazionale Oranje e attualmente è il capitano dell’Under 21. Lo scorso novembre, a due anni dall’ultima volta, torna tra i convocati della nazionale maggiore. Un ‘premio’ più che meritato, visto che in questa stagione è tra i migliori dell’Ajax di Farioli. Con l’allenatore italiano Rensch diventa finalmente titolare e fino a questo momento ha già giocato 26 partite. Nell’Ajax, in campionato, è primo per contro-pressing, secondo per numero di cross effettuati, uno-due conclusi e tackle vinti. Pur avendo il contratto in scadenza a giugno 2025, si è sempre allenato duramente e ha giocato dando tutto in campo, e Farioli non ha rinunciato quasi mai a lui. Ma proprio a causa di questo contratto, il classe 2003 ha lasciato Amsterdam già nel corso di questo mercato invernale. Senza rinnovo, l’Ajax rischiava di perderlo a zero e ha quindi accetto l’offerta della Roma. Inizialmente il club olandese chiedeva circa 10 milioni per lasciarlo partire, ma alla fine ha accettato l'offerta di 5 milioni più 1 di bonus del club giallorosso. Già in estate la Roma aveva cercato di acquistarlo ma la trattativa si era bloccata, come spiegato dallo stesso Rensch in una recente intervista. Questa volta sì, con l'aiuto di Aiace, Achille è finalmente riuscito a raggiungere la sua tanto desiderata tartaruga...

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Devyne Rensch, chi è il "giovane veterano" arrivato alla Roma

Emiliano Tomasini