Scouting, vivaio e... colazioni: Juve, ecco il metodo Modesto

Il nuovo direttore tecnico della Juventus ha un cognome italiano e un nome francese. Ha il cuore diviso in tre, tra Corsica, Sardegna e Grecia. E ha studiato calcio da grandi maestri come Oscar Tabarez, Didier Deschamps ed Ernesto Valverde. La ricetta del successo di François Modesto, 46 anni, sta in questo e molto altro. Parla cinque lingue, divora partite e negozia con fare affabile. Conosce a memoria il calcio italiano: ha giocato per cinque anni al Cagliari e ha vissuto due stagioni da direttore tecnico del Monza in Serie A. Per questo è ricaduta su di lui - francese ma italiano d'adozione - la scelta dei vertici bianconeri per affiancare il connazionale Damien Comolli alla direzione del club. Il pupillo dei presidenti C'era una volta... un difensore centrale. Concreto, ma elegante: allora come oggi. Ben vestito, bella presenza, bravo a gestire le relazioni. Già da calciatore. Non a caso era il pupillo dei suoi allenatori - Tabarez al Cagliari, Deschamps al Monaco, Valverde all'Olympiacos - e ancor di più dei suoi presidenti. Prima Cellino, poi - soprattutto - Marinakis. Che lo ha amato talmente tanto da diventarne quasi un secondo padre: Modesto è stato il primo acquisto della sua gestione da presidente dell'Olympiacos, nel 2010. E il rapporto tra i due è diventato bellissimo. Modesto ha giocato per tre anni al Pireo, fino al 2013, poi è tornato a casa e ha chiuso la carriera al Bastia. Ma pochi giorni dopo il ritiro, nell'estate 2016, Marinakis lo ha richiamato: "Se te la senti, domani sei il nuovo direttore sportivo dell'Olympiacos: vediamo cosa sai fare". Un battesimo del fuoco. Un'investitura pesante, che Modesto ha accettato senza pensarci due volte. Ed è andata molto bene. Ora il dirigente francese si augura di replicare in bianconero, alla prima vera esperienza nell'élite del calcio mondiale. Trofei e plusvalenze Dal 2016 al 2025, Modesto ha studiato tanto. Ha chiuso colpi, valorizzato talenti, portato a casa trofei e plusvalenze. All'Olympiacos ha vinto il titolo già al primo anno. Marinakis, soddisfatto, gli ha affidato dal 2019 anche la gestione del calciomercato del Nottingham Forest. Un direttore per due squadre. Il risultato? Quattro campionati greci e la promozione dei Tricky Trees dalla Championship alla Premier League. Ma c'è di più. Ci sono bilanci, acquisti e cessioni. All'Olympiacos lancia Daniel Podence, comprato dallo Sporting a 7 milioni e ceduto ai Wolves per 20. Ma anche Tsimikas e Retsos, cresciuti nel vivaio e venduti rispettivamente a Liverpool e Bayer Leverkusen per 13 e 17.5 milioni. Al Nottingham, poi, punta su Brennan Johnson e Matty Cash: uno firmerà per il Tottenham a 55 milioni, l'altro per l'Aston Villa a 15. La ricetta del successo: vivaio e... colazioni È evidente: con i giovani Modesto ci sa fare. Li valorizza e prima ancora li coccola. Si pone come una figura intermedia tra gruppo squadra e società: "Lo puoi trovare spesso seduto con i ragazzi a fare colazione", ha detto Luca Marrone, suo difensore al Monza. Ci sono dunque i gesti nel quotidiano, ma anche un lavoro più ampio: con il suo team, all'Olympiacos, ha impostato una ristrutturazione del settore giovanile del club greco e i risultati sono stati quasi immediati. Dopo solo due anni dal suo addio, nel 2024, l'Under 19 ha vinto la Youth League e ha prodotto talenti come Koustoulas, poi ceduto al Brighton a 35 milioni. La Juventus lo sa bene e lo ha scelto anche per questo: a Torino puntano forte sul vivaio e sulla Next Gen. Da Bondo a Galliani Grecia, Inghilterra e... Italia. L'ultima tessera del puzzle del Modesto dirigente è l'esperienza al Monza. Scelto da Adriano Galliani subito dopo la promozione in Serie A, Modesto ha ricoperto la carica di direttore tecnico dal 2022 al 2024. È stato un punto di contatto tra il mercato italiano e quello estero, una chiave - almeno da progetti iniziali - per rendere il Monza più internazionale. Salvezza al primo anno, dodicesimo posto al secondo. Poi l'addio, a metà della scorsa - travagliata - stagione. C'è il suo zampino negli acquisti, per esempio, di Warren Bondo e Pablo Marí, poi venduti a Milan e Fiorentina. Scouting internazionale e gestione del quotidiano sul campo. Due anni che sono serviti anche a studiare Adriano Galliani, un uomo che di vittorie se ne intende. Cosa aspettarsi da Modesto in bianconero Alla Juventus, il dirigente francese lavorerà a stretto contatto con Igor Tudor, come ha fatto con Raffaele Palladino a Monza. Il segreto per un buon calciomercato sta anche in questo, lo ha detto lui stesso: "Quando arrivi in un nuovo club devi capirne la storia. Devi conoscere il Paese e il calcio. E devi avere un buon rapporto con l’allenatore, per scegliere con lui e con il club i giocatori giusti". Tudor, dunque, sarà il suo maestro di cultura bianconera. E Modesto coordinerà con lui, a riporto di Comolli, le attività di campo e di scouting. Con charme e visione. Un occhio ai giovani e uno ai trofei, lavorando senza fare rumore. L'uomo che sogna di riportare la Juventus in vetta alla Serie A ha l'anima per metà francese e per metà italiana: chi meglio di lui per vincere a Torino?

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Luca Bendoni