Mourinho, i giocatori convinti dallo Special One: i migliori colpi di mercato
Il “fattore Mourinho” si rivela determinante anche nel caso di Dybala: c'è lo zampino dello “Special One” nella scelta della Joya di andare alla Roma, così come è stato decisivo in passato con Eto'o, Sneijder, Fabregas e tanti altri campioni. Unico nel trovare le parole giuste per stregare i giocatori, per poco non fece colpo anche su Messi con una strategia "insolita"
- La costruzione di questa Roma è iniziata nella passata stagione con la scelta del centravanti, giovane ma proveniente da un top club, e soprattutto desideroso di mettersi in mostra. La leva su cui agì Mourinho per convincere Abraham, sul quale era forte l’interesse dell’Atalanta nell’estate 2021.
"Mourinho è stato un fattore decisivo. Da giovane inglese volevo restare in Inghilterra perché avevo qualcosa da dimostrare, ma mi sono detto che non potevo rifiutare l'opportunità di giocare sotto Mourinho, il miglior allenatore del mondo"
- Fiorentina in vantaggio sull’esterno turco, finché Mourinho non decide di alzare il telefono di persona, facendo sentire “desiderato” il giocatore. Lo ha sedotto così, con una telefonata il cui contenuto si può sintetizzare con un “Ti voglio alla Roma”, come raccontato dal nostro Gianluca Di Marzio
- Con Mourinho al Chelsea e allo United, è uno dei suoi “fedelissimi” e lo ha seguito anche alla Roma. Avrebbe potuto continuare in Premier, con il Fulham che gli garantiva un contratto più ricco e lungo, poi il corteggiamento della Fiorentina, finché non l’ha chiamato José: “E' un vincente ed è esattamente ciò che voglio dal mio allenatore. Abbiamo un'ottima connessione”. Un legame così forte che pare esista già un patto per il futuro e quando Matic deciderà di smettere, se lo vorrà avrà un posto nello staff di Mou
- Il retroscena svelato anni dopo dall’attaccante. È l’estate in cui Ibrahimovic si impunta: vuole lasciare l’Inter per andare al Barcellona e vincere la Champions. I nerazzurri chiedono in cambio Eto’o, ma c’è da convincere il giocatore. Ci pensa Mou. “Come mi convinse? Molto semplice, mi mandò una foto della maglia dell’Inter con il numero 9, scrivendo: ‘È tua, aspetta solo te’”
- "Tattica" simile usata con l'olandese, all'epoca in "esubero" al Real Madrid, altro elemento fondamentale nella costruzione di quella Inter del Triplete. "Mourinho mi ha chiamato tante volte prima di firmare per l'Inter. Mi ha detto che gli serviva un numero 10, mi ha fatto sentire subito importante. Una volta mi ha detto: 'Wesley hai l'aria stanca, prenditi qualche giorno di riposo, vai al sole con tua moglie e tua figlia'. Sono partito per Ibiza tre giorni. Quando sono tornato, ero disposto a uccidere e morire per lui".
- Intenzionato a non rinnovare con la Lazio, nel 2009 finisce fuori rosa e dopo aver fatto ricorso riesce a svincolarsi. A gennaio 2010 firmerà con l’Inter: “Mourinho è l’uomo che mi ha cambiato le prospettive. Mi telefonò subito dopo la mia separazione dalla Lazio, dopo cinque-sei mesi che non giocavo. Mi chiese di andare all’Inter, la squadra che mi aveva portato in Italia. Mi sembrava un sogno”
- Ascendente inevitabile sui suoi connazionali. Il terzino portoghese nell'estate 2011 è inseguito dal Real, la trattativa con il Benfica è lunga finché lo stesso giocatore non esce allo scoperto dichiarando quale sia la sua volontà: "So che i due club stanno trattando e giocare nel Real sarebbe un sogno che si avvera. Oltretutto, per Josè Mourinho giocherei in qualsiasi ruolo"
- Mou lo aveva già allenato al Chelsea e lo convinse a seguirlo al Real. “Ero in albergo, squilla il telefono ma non rispondo. Richiamano e questa volta rispondo: era Mourinho, lo capii dal 'ciao'. Mi chiedeva di seguirlo al Real. La sera, mentre andavo a giocare la Supercoppa europea contro l’Atletico, trovai l’intesa con il mio agente; dopo la partita sono partito per Madrid con un paio di scarpe, i parastinchi, jeans, maglietta e la tuta del Chelsea. E all’aeroporto ho trovato proprio Mourinho ad aspettarmi”.
- C’è Mou dietro al “tradimento” che lo portò (da ex bandiera dell’Arsenal) a tornare in Premier, ma nel Chelsea. “È stato lui a spingere per farmi lasciare il Barcellona. La prima volta che ci siamo incontrati mi ha detto che gli servivano due giocatori. Diego Costa che stava praticamente già firmando e me. Ha disegnato la squadra sul foglio e ha detto ‘così vinceremo il titolo’”.
- Ci sono casi, poi, in cui Mourinho è stato fondamentale per trattenere dei campioni, anziché portarli nel suo club. Nell'estate 2020, dopo la prima stagione di Mou sulla panchina degli Spurs, Harry Kane è tentato da nuove esperienze. Lo Special One parla così, per farlo sentire importante: "Mercato? Il club non deve fare nulla. Il club deve solo dire: 'Harry Kane è nostro, Harry Kane ha un contratto a lungo termine, Harry Kane non è in vendita, Harry Kane è il Tottenham, Harry Kane resta'. Non dobbiamo fare nulla".
- Prima ancora, nel maggio 2013, la notizia del suo ritorno al Chelsea era stata determinante per far cambiare idea alle due bandiere del club, quando i due erano seriamente intenzionati a lasciare i Blues. Mou fece una chiacchierata con i suoi "vecchi ragazzi" e tutto si sistemò