Milan, Leonardo: "Ibrahimovic? Non è il momento di parlare di mercato"

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Il dirigente rossonero ha parlato così al termine della sfida con la Lazio: “Non è detto che tutto ciò che si pensa ora, si possa poi concretizzare a gennaio. Il punto conquistato oggi lo portiamo a casa con orgoglio”

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Non è stato l’epilogo che avrebbe desiderato, Leonardo, per il suo Milan. La speranza di vincere a Roma contro la Lazio era più che concreta, prima della rete nel finale di Correa. Ma resta comunque la soddisfazione per aver pareggiato all’Olimpico. “Non vincere la partita così all'ultimo minuto brucia ma è molto positivo perché era una gara difficile su un campo complicato e noi avevamo tante assenze. La squadra ha saputo soffrire e penso si debbano far loro i complimenti per l'atteggiamento. Sono convinto che il gruppo crescerà, perché ha qualità. Non dimentichiamoci da dove siamo partiti, dobbiamo essere equilibrati nel giudizio, per questo il punto di oggi lo portiamo a casa con tanto orgoglio. Anche individualmente sono stati tutti bravi. La Lazio ha avuto tante occasioni ma siamo sempre stati sul pezzo, ora andiamo avanti perché abbiamo tante partite fino alla fine del 2018 e ci possiamo togliere tante soddisfazioni” ha detto il responsabile dell’area sportiva del club a Sky Sport. Negli ultimi giorni c’è stato un incontro con l’UEFA per il fair play finanziario, ma la situazione non è ancora chiara: “Non hanno bene idea di quanto ci sarà da fare, ma è una stagione piena di cose da sistemare. Dobbiamo avere pazienza, dobbiamo essere tutti bravi ad uscire da questo momento, ora siamo a un punto dalla Lazio e penso che ci sia una buona base”.

Tentazione Ibrahimovic

A poche settimane dall’inizio del calciomercato invernale, l’interrogativo principale riguarda il possibile arrivo di Zlatan Ibrahimovic. Ma sul punto Leonardo ha glissato così: “Non è il momento di parlare di mercato, tutte le cose che possono essere pensate ora non è detto che vengano concretizzate a gennaio. Abbiamo dialoghi con tante persone, stiamo rientrando in un certo giro del mercato e della politica del calcio. Noi ora dobbiamo stare sereni. Vogliamo ristabilire una certa posizione per la società, sotto ogni punto di vista, per avere una certa identità ed essere riconoscibili”.