Tour, sabato si parte. E Basso tenta il bis del Giro

Ciclismo
Ivan Basso sulel strade del Giro 2010, che ha vinto
Italy Giro Cycling

Saranno Ivan e il ceco Roman Kreuziger le punte di diamante del team Liquigas alla Grande Boucle, al via con il cronoprologo di Rotterdam (in Olanda). GUARDA IL VIDEO E LE FOTO DEL GIRO

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IL TOUR DE FRANCE TAPPA PER TAPPA

Saranno Ivan Basso e il ceco Roman Kreuziger le punte di diamante del team Liquigas al Tour de France, al via sabato con il cronoprologo di Rotterdam (in Olanda). Il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia punterà ad un piazzamento anche alla Grande Boucle. In appoggio alle due punte, due scalatori, Sylwester Szmyd e Francesco Bellotti, e cinque passisti: lo sloveno Kristjan Koren, il bielorossuo Aliaksandr Kuchynski, Daniel Oss, Manuel Quinziato e il danese Brian Bach Vandborg. In ammiraglia siederanno i diesse Stefano Zanatta e Mario Scirea, sostituito poi da Alberto Volpi. Per Ivan Basso il ritorno in Francia sarà innanzitutto "una forte emozione".

Il 30 giugno del 2006, in conseguenza dello scandalo spagnolo scaturito dall'Operacion Puerto, indicato tra i possibili clienti del famigerato medico spagnolo Eufemiano Fuentes, Basso fu estromesso dalla CSC dalla lista dei partenti del Tour de France alla vigilia del via. Poi, in assenza di ulteriori sviluppi e con l'archiviazione dell'inchiesta del Coni, la squadra lo riaccolse tra le proprie fila. Per poco, visto che all'inizio di novembre Basso era già passato alla Discovery Channel.

Basso dopo l'esclusione dal Tour protestò la sua innocenza dicendosi estraneo a pratiche dopanti e frequentazioni dubbie. Complice la riapertura del caso Puerto da parte del Coni scattò la rescissione del contratto con la Discovery. Basso successivamente ammise di avere tentato di utilizzare pratiche dopanti (autoemotrasfusione) in vista del Tour del 2007 e annunciò la sua volontà di collaborare pienamente con la procura del Coni, rimangiandosi però tutto appena 24 ore dopo: il ciclista ammise di avere contattato Fuentes, ma di non avere mai fatto uso delle sue pratiche. Il Coni impose una squalifica di 2 anni nei confronti del ciclista senza applicare alcuno sconto vista la mancata collaborazione del ciclista, annunciata inizialmente proprio dal comitato olimpico nazionale.