La Vuelta torna a parlare italiano. Nibali: sono felicissimo

Ciclismo
Vincenzo Nibali sul podio della Vuelta con Mosquera e Velits (Getty)
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A 20 anni dal trionfo di Giovannetti, lo Squalo fa risuonare l'inno di Mameli sul podio della corsa a tappe spagnola: "Spero sia solo il primo di molti successi". Campane a festa a Mastromarco, in Toscana, dove il siciliano vive e si allena. LA GALLERY

La Gallery: La Vuelta 2010 è di Nibali

Dopo venti anni, un italiano torna a casa con la Vuelta España in valigia. Non poteva arrecare sorprese la ventunesima ed ultima tappa, la San Sebastian de los Reyes-Madrid di 85 chilometri, un’autentica passerella baciata dal sole e da ritmi da turisti. Vincenzo Nibali mette in bacheca la maglia rossa di leader della classifica generale, quinto azzurro a riuscire nell'impresa dopo Angelo Conterno (1956), Felice Gimondi (1968), Giovanni Battaglin (1981) e Marco Giovannetti (1990). Il 25enne messinese della Liquigas anche oggi ha corso sempre davanti proprio per non correre rischi, controllando il suo unico antagonista, lo spagnolo Ezequiel Mosquera (Xacobeo-Galicia), che già ieri aveva capito, sul traguardo inedito di Bola del Mundo, chi era il vero padrone della corsa.

"E' stata una corsa veramente bella, spero sia solo il primo di molti successi". Vincenzo Nibali si gode il trionfo che a Madrid lo ha incoronato campione vero dopo tre settimane di grande battaglia. "E' stato molto difficile vincere la Vuelta - spiega il 25enne messinese della Liquigas - ed è una bellissima sensazione avercela fatta. Sono contentissimo di portare in Italia la maglia rossa e spero che questa sia solo la prima vittoria in corse così prestigiose". Un giusto tributo al suo più diretto avversario, lo spagnolo Ezequeil Mosquera: "Ho detto subito che in montagna sarebbe stato un rivale pericoloso e così è stato. Mi congratulo con lui e gli auguro il meglio per il futuro".

Nibali, detto lo Squalo dello Stretto, ha aspettato il tradizionale arrivo di Madrid per fare festa, visto che pericoli e colpi di scena non possono mai essere esclusi, nemmeno quando tutto è già scritto. Sceso dalla bici, è cominciato il brindisi che andrà avanti per poco: il siciliano infatti dovrà restare tonico e concentrato per il Mondiale di Melbourne, dove il ct Paolo Bettini gli ritaglierà un ruolo da luogotenente d'eccezione di Filippo Pozzato, il capitano unico dell'Italbici. Insomma, non finisce qui per questo ragazzo che divide il suo amore tra la Sicilia, la terra natia, e la Toscana, la terra che lo ospita.

Campane a festa a Mastromarco, la frazione del comune di Lamporecchio dove vive Nibali. Ad ogni successo del ciclista, il parroco don Francesco Pieraccini aziona le campane per avvisare tutto il paese di una vittoria di Vincenzo. La festa nel paese alle pendici del San Baronto, a dir la verità, era già iniziata sabato pomeriggio dopo che Nibali era uscito indenne dalla terribile tappa con l'arrivo sulla 'Bola del Mundo'. I suoi tifosi riuniti nel club "I CanNibali", avevano subito effettuato un corteo di auto per le strade di Mastromarco. Alcuni venerdì sera si erano sobbarcati un lunghissimo viaggio in auto per essere presenti sulle strade spagnole a sostenere il loro beniamino. Da Mastromarco partiranno tre pullman di tifosi per accogliere Vincenzo all'aeroporto di Firenze. La festa ci sarà più avanti. Lo annuncia l'assessore allo sport di Lamporecchio, l'ex vincitore della Roubaix Andrea Tafi.

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