
Confermata in appello la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Foix, nel sud della Francia, nell'estate del 2010. Il ciclista modenese era risultato positivo all'Epo-Cera durante il Tour de France 2008 e arrestato prima di una tappa
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Riccardo Riccò è stato condannato in appello a due mesi di carcere con la condizionale e al pagamento di un'ammenda di 3.000 euro dal tribunale di Tolosa, che ha così confermato la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Foix, nel sud della Francia, nell'estate del 2010. Il ciclista modenese era risultato positivo all'Epo-Cera durante il Tour de France 2008.
Riccò era stato arrestato dai gendarmi poco prima della partenza della tappa Lavelanet-Narbona. Nella sua camera gli inquirenti avevano sequestrato un flacone di prodotto coprente, delle siringhe e del materiale per le trasfusioni. "Siamo delusi da questa sentenza - ha detto la legale di Riccò, Annamaria Tripicchio-Rogier - perché i giudici francesi si sono rifiutati di applicare il principio europeo per il quale una persona non può essere giudicata due volte per lo stesso reato da tribunali diversi".
In Italia Riccò - nei confronti del quale dopo la sua positività sono state aperte inchieste in entrambi i Paesi - era stato condannato a Padova, nel febbraio del 2010, a due mesi e 20 giorni di prigione, e a un'ammenda di 5.710 euro, in aggiunta alla sanzione sportiva di 20 mesi di sospensione. Ora Riccò potrebbe appellarsi alla Corte di Cassazione francese.
Riccardo Riccò è stato condannato in appello a due mesi di carcere con la condizionale e al pagamento di un'ammenda di 3.000 euro dal tribunale di Tolosa, che ha così confermato la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Foix, nel sud della Francia, nell'estate del 2010. Il ciclista modenese era risultato positivo all'Epo-Cera durante il Tour de France 2008.
Riccò era stato arrestato dai gendarmi poco prima della partenza della tappa Lavelanet-Narbona. Nella sua camera gli inquirenti avevano sequestrato un flacone di prodotto coprente, delle siringhe e del materiale per le trasfusioni. "Siamo delusi da questa sentenza - ha detto la legale di Riccò, Annamaria Tripicchio-Rogier - perché i giudici francesi si sono rifiutati di applicare il principio europeo per il quale una persona non può essere giudicata due volte per lo stesso reato da tribunali diversi".
In Italia Riccò - nei confronti del quale dopo la sua positività sono state aperte inchieste in entrambi i Paesi - era stato condannato a Padova, nel febbraio del 2010, a due mesi e 20 giorni di prigione, e a un'ammenda di 5.710 euro, in aggiunta alla sanzione sportiva di 20 mesi di sospensione. Ora Riccò potrebbe appellarsi alla Corte di Cassazione francese.