Un altro australiano alla Sanremo: è Gerrans, Nibali terzo

Ciclismo
Simon Gerrans ha vinto la 103esima Milano-Sanremo (Foto Getty)
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Il ciclista della Greenedge ha vinto la 103esima edizione della Classicissima battendo allo sprint Fabian Cancellara e il corridore siciliano. Paura per il colombiano Quintero caduto alle Manie: trauma cranico e sospetta frattura della clavicola per lui

FOTO: Da Coppi a Goss, il mito della Sanremo -

L'Australia fa il bis alla Sanremo. Dopo Matthew Goss lo scorso anno, è Simon Gerrans ad alzare le braccia al cielo nella Classicissima di primavera. L'ennesima vittoria straniera sul Lungomare Calvino, dove dal 2008 a oggi si sono alternati lo svizzero Fabian Cancellara, il britannico Mark Cavendish, lo spagnolo Oscar Freire e Goss. Cancellara è andato vicinissimo al bis finendo secondo allo sprint alle spalle di Gerrans. Terzo Vincenzo Nibali: altra grande prova per lui dopo la vittoria alla Tirreno-Adriatico.

Lo Squalo dello Stretto ha attaccato come previsto sulla salita del Poggio, ma non ha fatto il vuoto. "Volevo arrivare al traguardo da solo". Perfetta la tattica della Liquigas. Ma prima Gerrans e poi Cancellara hanno rovinato i piani di Nibali e del suo team. Se l'Italia fallisce ancora una volta la Sanremo (l'ultimo successo risale al 2005 con Alessandro Petacchi), l'altra grande delusione della giornata è stato Cavendish. Il britannico, super favorito della corsa, avrebbe voluto imitare Saronni, l'ultimo campione del mondo che ha vinto la Sanremo (nell'83). Ma il velocista dell'Isola di Man è sparito quasi subito dalla gara. Si è staccato sulla salita delle Manie, ha provato a rientrare ma non ce l'ha fatta. Alla fine ha voluto ringraziare uno per uno i suoi compagni di squadra del Team Sky, che si erano sfiancati nella rincorsa.

Con Cavendish ha gettato quasi subito la spugna anche Petacchi. A 150 metri dal traguardo una caduta ha frenato la rimonta del gruppo sui tre battistrada nello sprint finale. Ma non è stata l'unica caduta di questa 103/a edizione della Sanremo. La più grave è stata quella del colombiano Carlos Quintero. Il sudamericano ha urtato un muretto sulla discesa delle Manie e ha perso brevemente conoscenza. E' stato poi trasportato in ospedale con trauma cranico e sospetta frattura della clavicola. Sfortunato anche il belga Philippe Gilbert, caduto a pochi metri dalla cima della Cipressa.

Alla partenza da Piazza Castello a Milano la carovana, con in testa i corridori belgi, aveva osservato un minuto di raccoglimento, per i bambini belgi morti nell'incidente stradale in Svizzera. La gara si è animata fin dal primo chilometro. A scattare per primo Ji Cheng, assieme al norvegese Laengen. Dopo 4 km i due sono stati raggiunti da altri sette corridori: Gruzdev, Suarez, Pagani, Oroz Ugalde, De Negri, Morkov e Berdos. I nove sono rimasti in fuga per oltre 200 km accumulando un vantaggio di oltre 13 minuti. Nel finale i soliti fuochi di artificio, sulla Cipressa  prima l'attacco dell'olandese Hoogerland e dello spagnolo Vila. Poi all'inizio del Poggio l'affondo di Agnoli ha fatto da apripista a Nibali. Il messinese ha aspettato il tratto più duro della salita per mettere il rapporto lungo. Ma Gerrans gli è rimasto incollato alla ruota, dietro a loro Cancellara, che poi ha impresso un ritmo indiavolato. L'unico a dargli il cambio solo l'australiano. Nibali è rimasto a guardare, aspettando magari il compagno Sagan. Ma lo slovacco, più veloce di lui negli sprint, non è riuscito ad agganciare i tre davanti. Cancellara ha anticipato lo sprint, ma l'australiano lo ha beffato negli ultimi metri, ma il vincitore morale è proprio lui. "Peccato, avrei voluto farmi un regalo. Domani è il mio compleanno".