Parte il Giro degli Assenti. Una Rosa con tante spine
CiclismoDal prologo di Herning mancheranno moltissimi big. Almeno una quindicina, da Gilbert a Evans, il vincitore del Tour. Senza contare il trionfatore della scorsa edizione, lo spagnolo Contador. Tra incognite e pronostici, ecco chi seguire e perché
Tutti gli anni c'è sempre qualcuno che resta a casa, ma mai come in questa edizione del Giro d'Italia l'elenco degli assenti era stato così ben assortito. Colpa del doping (poco), ma soprattutto di programmi diversi e delle scelte strategiche dei team. Molti big hanno preferito programmare la propria stagione in modo da puntare solo sulle classiche di primavera, nelle Ardenne, il Tour de France, oppure la Vuelta, che fa da preludio al Mondiale.
Sabato scatterà tuttavia una corsa rosa ugualmente interessante anche se priva di grandi favoriti e, nel contempo, ne partirà un'altra: quella degli assenti che, fra big, possibili vincitori futuri e passati, ma anche grandi sconfitti, arriva a toccare le 15 unità. Dal prologo di Herning mancheranno infatti i vari Philippe Gilbert, belga della Bmc racing team, la stessa squadra di Cadel Evans, l'australiano iridato a Mendrisio (Svizzera) nel 2009 e vincitore del Tour dello scorso anno.
L'Astana punterà tutto sul ceco Roman Kreuzinger, ma non schiererà al via il russo Alexandre Vinokurov. Alberto Contador avrebbe partecipato al Giro d'Italia, magari per riconquistarlo, dopo esserselo visto negare dalla squalifica per due anni inflittagli dal Tas, che gli ha fatto perdere anche il Tour conquistato nel 2010. Al Giro in partenza dalla Danimarca ci sarà il più grande dei fratelli lussemburghesi della Radio Shack, Franck Schleck, ma non il più giovane e talentuoso Andy, vincitore a tavolino del Tour 2010. Assente anche lo spagnolo Samuel Sanchez, della Euskaltel Euskadi. Per non parlare degli italiani Alessandro Petacchi della Lampre e Vincenzo Nibali della Liquigas, quest'ultimo vincitore della Tirreno-Adriatico.
Due trionfatori delle passate edizioni del Giro, nonché rivali fra loro, come il russo Denis Menchov (2009) del Team Katusha e Danilo Di Luca (2007) dell'Acqua e Sapone non saranno al via e lo stesso vale per il re delle Ardenne, il belga Tom Boonen (Omega Pharma Quickstep), che quest'anno ha già vinto anche la Gand-Wevelgem e la Parigi-Roubaix. A proposito dei russi della Katusha, ha dato forfait anche Oscar Freire, idem per lo Spartacus svizzero Fabian Cancellara, che difende invece i colori della Radio Shack.Il pallino del Giro resta dunque nelle mani di chi è volato in Danimarca e da sabato andrà a caccia di una maglia rosa, sempre prestigiosa e affascinante.
Sabato scatterà tuttavia una corsa rosa ugualmente interessante anche se priva di grandi favoriti e, nel contempo, ne partirà un'altra: quella degli assenti che, fra big, possibili vincitori futuri e passati, ma anche grandi sconfitti, arriva a toccare le 15 unità. Dal prologo di Herning mancheranno infatti i vari Philippe Gilbert, belga della Bmc racing team, la stessa squadra di Cadel Evans, l'australiano iridato a Mendrisio (Svizzera) nel 2009 e vincitore del Tour dello scorso anno.
L'Astana punterà tutto sul ceco Roman Kreuzinger, ma non schiererà al via il russo Alexandre Vinokurov. Alberto Contador avrebbe partecipato al Giro d'Italia, magari per riconquistarlo, dopo esserselo visto negare dalla squalifica per due anni inflittagli dal Tas, che gli ha fatto perdere anche il Tour conquistato nel 2010. Al Giro in partenza dalla Danimarca ci sarà il più grande dei fratelli lussemburghesi della Radio Shack, Franck Schleck, ma non il più giovane e talentuoso Andy, vincitore a tavolino del Tour 2010. Assente anche lo spagnolo Samuel Sanchez, della Euskaltel Euskadi. Per non parlare degli italiani Alessandro Petacchi della Lampre e Vincenzo Nibali della Liquigas, quest'ultimo vincitore della Tirreno-Adriatico.
Due trionfatori delle passate edizioni del Giro, nonché rivali fra loro, come il russo Denis Menchov (2009) del Team Katusha e Danilo Di Luca (2007) dell'Acqua e Sapone non saranno al via e lo stesso vale per il re delle Ardenne, il belga Tom Boonen (Omega Pharma Quickstep), che quest'anno ha già vinto anche la Gand-Wevelgem e la Parigi-Roubaix. A proposito dei russi della Katusha, ha dato forfait anche Oscar Freire, idem per lo Spartacus svizzero Fabian Cancellara, che difende invece i colori della Radio Shack.Il pallino del Giro resta dunque nelle mani di chi è volato in Danimarca e da sabato andrà a caccia di una maglia rosa, sempre prestigiosa e affascinante.