Tutti i numeri del Giro: l'ultimo podio straniero 17 anni fa

Ciclismo
Per un solo punto Mark Cavendish ha dovuto rinunciare alla maglia rossa della classifica a punti
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Dai 138 punti di Cavendish, che non riesce ad acciuffare la maglia rossa, alle oltre 5 ore di distacco accumulate da quella nera, Miguel Minguez, passando per i 683 km di fuga di Kaisen. Statistiche e curiosità sulla 95esima edizione della corsa rosa

1 – È stato il Giro delle prime volte. Soprattutto in casa Garmin-Barracuda, la squadra del primo lituano in rosa, Ramunas Navardauskas. E soprattutto quella del vincitore, Ryder Hesjedal: primo canadese in testa al Giro e soprattutto primo canadese a vincere una grande corsa a tappe.

2 – Come i colombiani nella top-10 del Giro, entrambi del Team Sky. Rigoberto Uran e Sergio Henao hanno fatto corsa parallela e sono stati i migliori giovani della corsa rosa.

3 – Le tappe vinte da Mark Cavendish. Insieme al campione del Team Sky, l’unico a vincere più di una frazione è stato il secondo della classifica finale, Joaquim Rodríguez.

5 ore, 27' e 06" - Il distacco accumulato da Miguel Mínguez rispetto alla maglia rosa. Il basco dell'Euskaltel è la maglia nera della 95esima edizione.

6 – I diversi corridori che hanno indossato la maglia rosa in quest’edizione: dopo Phinney (3 giorni) è toccato a Navardauskas (due giorni), Malori (unico italiano, un giorno), Hesjedal (5 giorni) e Rodríguez (10 giorni)

11 secondi - Il distacco minimo nella storia del Giro tra il vincitore e il secondo classificato. Era il 1948 e Fiorenzo Magni la spuntò su Ezio Cecchi. Quest'anno si è andati vicino a battere quel record.

11 minuti – Il ritardo di Roman Kreuziger nella 17esima tappa: il ceco era uno dei favoriti per la vittoria finale, ma con la crisi sul Passo Duran ha dovuto deporre i sogni di gloria.

17 anni – Quelli trascorsi dall’ultimo podio tutto straniero al Giro d’Italia. L’ultima volta accadde nella corsa rosa del 1995, vinta da Rominger (che fu in Rosa dalla seconda all’ultima tappa) sul duo della Gewiss-Ballan Berzin e Ugrumov.

20 anni – Quelli di Arnaud Démare, il più giovane partecipante al Giro 2012. Il velocista francese si è ritirato nella 14esima tappa dopo aver fatto l’equilibrista in Danimarca ed aver colto quattro piazzamenti nei primi dieci.

30 anni – Tanti ne sono passati dall’ultima volta che un 21enne ha indossato la maglia rosa: dopo Laurent Fignon nel 1982, l’onore è toccato al talento americano Taylor Phinney.

49,428 km/h - È la media record registrata nella 18esima tappa, da San Vito di Cadore a Vedelago, la più alta in una tappa in linea del Giro, complici il percorso tutto in discesa e il chilometraggio ridotto (149 km).

88 – I punti con cui Matteo Rabottini si è portato a casa la maglia azzurra di miglior scalatore. Soddisfazione importante per il giovane abruzzese della Farnese Vini, capace anche di vincere la tappa più emozionante del Giro, a Pian dei Resinelli.

108 - Il numero "mancante", quello del dorsale non assegnato al Giro in ricordo di Wouter Weylandt. Nessuno, a un anno dalla sua scomparsa, ha dimenticato il velocista belga, ricordato dal gruppo nel corso della terza tappa.

138 - I punti conquistati da Mark Cavendish tra volate e traguardi intermedi. Non abbastanza per portare la maglia rossa fino a Milano, visto che Rodríguez ne ha fatto uno in più.

157 - I corridori arrivati fino a Milano. Erano partiti in 198.

683 - I chilometri di fuga macinati da Olivier Kaisen, il più combattivo del Giro. Il belga non arriva mai, ma va meglio al compagno Bak, vincitore a Sestri Levante.

1978 – L'anno dell’ultima vittoria di un belga nella classifica generale. Era lo scalatore Johan De Muynck, primo nel 1978 e secondo dietro a Gimondi due anni prima.

2757 metri
– L’altezza della Cima Coppi, il Passo dello Stelvio che ha incoronato l’impresa di Thomas De Gendt. Sui tornanti della salita più temuta del Giro si attendevano basso e Scarponi, che hanno invece deluso.